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Sampdoria, la stagione della ripartenza con Pirlo e Radrizzani

Scritto da Emanuele Mongiardo

Le precedenti due stagioni sono state forse le più difficili della storia recente della Samp. Attanagliati dai dubbi sulla società per via dei problemi giudiziari di Ferrero, i blucerchiati sono riusciti a salvarsi per il rotto della cuffia nel 2021/22 e sono infine retrocessi nel 2022/23. Durante la passata stagione non c’è stato mai un briciolo di speranza di salvarsi per la squadra allenata prima da Giampaolo e poi da Stankovic. Con lo spettro del fallimento dietro l’angolo, però, la storia sembra essere cambiata a giugno con la cessione del club ad Andrea Radrizzani, già patron del Leeds tra Championship e Premier League. Così, a Bogliasco si è tornati finalmente a parlare di calcio e a programmare l’attuale stagione.

Una squadra col blasone della Samp, per quanto sia difficile ripartire con una nuova proprietà, non può limitarsi a un campionato da comparsa. Così, per la risalita la società si è affidata ad un nome di grido come Andrea Pirlo. L’ex regista del Milan non avrà ancora raggiunto risultati ragguardevoli in carriera, tuttavia è un nome che non può non attirare attenzione e che, in un modo o nell’altro, rendela Samp protagonista. Dopo la mediocre stagione alla guida della Juventus nel 2020/21, Pirlo è ripartito dalla Turchia, dal Karagumruk, squadra in cui ha allenato, tra gli altri, Fabio Borini e Matteo Ricci, oggi con lui a Genova, oltre ad altri italiani come il portiere Emiliano Viviano, il difensore Biraschi e il centrocampista Bertolacci.

Pirlo è tornato in Italia con ambizione, sempre con l’idea di provare a vincere attraverso il gioco. Al momento, però, i risultati non gli stanno dando ragione. Dopo la vittoria della prima giornata in casa della Ternana, che ha permesso di recuperare i due punti di penalizzazione comminati per i mancati versamenti Irpef del periodo gennaio-marzo2023, la Samp è incappata in una serie di brutte prestazioni: sconfitte in casa contro Pisa e Cittadella e in trasferta contro Venezia e Como, oltre a due pareggi contro squadre di pari grado come Cremonese e Parma. Dopo l’ultima sconfitta in casa del Como, Pirlo sembra in discussione e si dice che la partita col Catanzaro possa essere decisiva per il suo futuro. C’è da aspettarsi, quindi, una Sampdoria un po’ più attenta: anche alla Juventus, nei momenti di difficoltà, Pirlo preferì abbandonare la spregiudicatezza offensiva per concentrarsi sulla difesa ed è naturale pensare che domani possa fare altrettanto.

Come gioca la Sampdoria

Se i risultati rendono incerta la posizione di Pirlo, c’è da dire che la Samp arriva alla gara di domenica con qualche defezione. Davanti al portiere Stankovic, i centrali nelle scorse giornate sono stati il giovane Ghilardi, protagonista con l’Italia Under 20 agli ultimi mondiali di categoria, e Nicola Murru, adattato a difensore dopo una vita passata da terzino sinistro: l’infortunio al crociato di Alex Ferrari, infatti, ha privato Pirlo di un centrale esperto e di sicuro affidamento. Altra assenza sarà quella di Fabio Depaoli, calciatore polivalente in grado di agire sia da terzino destro che da mezzala e che quest’anno ha giocato anche nel tridente offensivo: al suo posto dovrebbe esserci un laterale molto abile in conduzione come Stojanovic. In dubbio, invece, la presenza di Kasami, arrivato dal mercato degli svincolati, un interno in grado di fare la differenza in Serie B per la tua tecnica e la sua intelligenza.

In generale, fino ad oggi la Samp è sempre scesa in campo con il 4-3-3. Pirlo vorrebbe controllare le partire attraverso il possesso ed è per questo che dà molta importanza all’uscita pulita del pallone da dietro. La volontà, però, da sola non basta e la Samp in questo inizio di campionato ha perso più di qualche pallone pericoloso nel tentativo di far circolare la palla tra difensori e portiere. Il Catanzaro è abituato a pressare alto i suoi avversari, perciò se i blucerchiati dovessero continuare a insistere con la costruzione dal basso potrebbero crearsi situazioni favorevoli per la squadra di Vivarini.

Nel resto dello sviluppo, come da scuola del suo maestro Conte e, in generale, del gioco di posizione, la Samp cerca di tenere sempre due uomini alti e larghi per smagliare la difesa avversaria e creare spazio al centro: di solito, a occupare l’ampiezza sono le ali. Il gioco, però, non è stato fluido e così spesso la Samp si è ritrovata a crossare in maniera innocua dalla trequarti, sperando che in area Borini, La Gumina o De Luca facessero valere la loro esperienza (Sebastiano Esposito, invece, è una punta di raccordo ed è fastidioso col suo gioco tra le linee). In mezzo a tutti questi problemi, allora, impossibile non parlare di Estanis Pedrola, forse il miglior giovane della Serie B fino a questo momento. Scuola Barcellona, si tratta di un’ala destrorsa che gioca a sinistra per rientrare sul piede forte, letale nel dribbling. Domani sarà il primo pericolo e il Catanzaro dovrà stare attento a non scoprirsi sul suo lato come era successo invece con Man del Parma.

Marassi è la trasferta più affascinante della stagione e la Samp non vive un buon momento. Le grandi squadre, però, sanno farsi forti in casa propria per poi ritrovarsi e per i blucerchiati quella col Catanzaro è un’occasione propizia per mettere un po’ di cose al loro posto. Come detto, Pirlo vorrebbe predicare un calcio offensivo ma, vista la situazione, non sarebbe sorprendente se domani lasciasse il comando del gioco ai giallorossi. La squadra di Vivarini dovrà esprimere lo stesso atteggiamento visto a Bari, ma senza perdere mai la concentrazione, perché il livello tecnico della Samp è così alto che ai liguri può bastare anche una partita poco brillante per portare a casa il risultato.

Autore

Emanuele Mongiardo

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