Il secondo punto e’ quello relativo all’appiattimento del sindaco Abramo sulle posizioni di Scopelliti. Catanzaro ha bisogno di un percorso nuovo e ricco di soluzioni proprie e non certo di riferimenti o modelli che vedano quale ipotetico rappresentante un politico discutibile e scaduto quale e’ l’attuale presidente della regione. Si badi, non voglio neppure entrare nelle questioni che attengono alla magistratura (anche se i vari rinvii a giudizio sono fonte di preoccupazione profonda e attentato alla credibilità’ delle nostre istituzioni). Il fallimento di Scopelliti e’ tutto politico e riguarda la sua esperienza di amministratore a Reggio Calabria e l’attuale incapacità’ di determinare un percorso di sviluppo serio per la regione. Il sindaco della città capoluogo non può e non deve prendere a modello chi ha lasciato un buco a Reggio Calabria di oltre 150 milioni di euro, portando la sua città’ sull’orlo del dissesto finanziario e al centro di operazioni di ingegneria finanziarie perverse. E si badi che quella di Reggio non e’ una pagina che si chiude a comando. Solo gli ingenui possono pensare che quella precedente disastrosa esperienza non abbia ripercussioni sul modo in cui oggi Scopelliti governa la Calabria. Quando ti lasci alle spalle una esperienza così disastrosa e ricca di ombre, e’ molto probabile che ti tocchi tutelare, proteggere un nuvolo di interessi e relazioni molto forti che rischiano di sbilanciare le decisioni della giunta regionale su ciò’ che non e’ equo e giusto sia in termini di armonizzazione territoriale che di composizione sana e positiva degli interessi in materia sociale ed economica. Oggi la Calabria vive una dialettica anarchica e tesa tra i propri territori e ha ulteriormente accentuato i propri atavici problemi. Non vi e’ stato alcun sussulto ne passo in avanti. Ciò che di mortificante succede a Catanzaro, poi, e’ stato scritto e riscritto da analisti e giornalisti. Un esempio su tutti e’ quello della sanità’. Il protocollo non firmato dall’università perché’ ritenuto mortificante, la trattazione penosa della vicenda Campanella, le intenzioni manifeste (e bisogna dirlo con forza) di cancellare la cardiochirurgia pubblica, il dibattito sulla facoltà’ di medicina a Cosenza sono pezzi di un mosaico che descrivono una minaccia neppure troppo velata al potenziale catanzarese in campo di formazione e assistenza sanitarie. Un danno per il capoluogo e per l’intera regione, che non può’ vedere la qualità del proprio servizio sanitario essere svilito da minuscoli e inutili interessi di bottega. Tutto questo e tanto altro ha rappresentato e sta rappresentando la gestione Scopelliti in Calabria a Catanzaro ed io pretendo che il sindaco della mia città, per un senso di dignità politica e di autorevolezza, scelga altri riferimenti e altri modelli e si confronti con gli altri livelli istituzionali alla pari e con obiettività’. Questo pretendo dal sindaco di un capoluogo di regione. Siamo, come centrosinistra, una minoranza con cultura di governo e, quindi, pronti, nonostante tutti i dubbi sulla legittimità delle elezioni, a instaurare un clima favorevole alla chiarezza e alla ricostruzione della città’. In questo percorso, pero’, non devono e possono trovare spazio ne ipocrisie,ne mistificazioni ne ingiustificate propagande. Altrimenti il rischio e’ che si fallisca ancora prima di cominciare.
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