Intervistiamo

Sconti di pena in appello nell’operazione Pony Express

Scritto da Redazione

Due le assoluzioni e 17 sconti di pena

Si è concluso con 2 assoluzioni, 17 sconti di pena, l’annullamento della prima sentenza per incompetenza territoriale nei confronti di 3 imputati, e la conferma delle restanti 18 condanne il processo d’appello per 40 imputati coinvolti nella maxi inchiesta antidroga denominata “Pony express”, l’operazione che scattata all’alba del 18 dicembre 2009 stroncò un fiorente traffico di stupefacenti attivo tra il quartiere Scampia di Napoli e Catanzaro. I giudizi abbreviati, che in tutto furono 48, si conclusero il 31 maggio 2011 davanti al giudice dell’udienza preliminare distrettuale, Livio Sabatini, con 7 assoluzioni e 41 condanne a pene comprese tra i 16 ed i 2 anni e 8 mesi di reclusione, ed in seguito solo 40 imputati sono arrivati al giudizio di secondo grado. Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Marisa Manzini, aveva chiesto la conferma di 34 condanne e 6 sconti di pena, la Corte d’appello (presidente Palma Talerico, consiglieri Alessandro Bravin e Isabella Russi) ha invece completamente assolto Antonio Silipo, di Catanzaro, già condannato a 2 anni e nove mesi di reclusione e 14.000 euro di multa, e Pietro Tavano, di Soverato, già condannato a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro. Sentenza di primo grado annullata per incompetenza territoriale con atti inviati alla Procura della Repubblica di Catania, poi, nei confronti di Domenico Contarini, di Catania, già condannato a 7 anni e 20.000 euro; Alessandro De Luca, di Catania, già condannato a 7 anni 20.000 euro; e Antonino Nicolosi, di Catania, già condannato a 6 anni e 8 mesi e 20.000 euro. Pene ridotte per Rosa Alterio, di Napoli, (parzialmente assolta) da 16 anni di reclusione a 7 anni e 4 mesi e 30.000 euro di multa; Fortunato Castaldo, di Napoli, (parzialmente assolto) da 16 anni a 12 anni e 40.000 euro; Sergio Lo Castro, di Catania, da 7 anni e 20.000 euro a 4 anni e 18.000 euro; Angelo Raffaele, di Catanzaro, da 4 anni e 6 mesi a 4 anni e 4 mesi; Vittorio Raffaele, di Catanzaro, da 4 anni e 6 mesi a 3 anni e 8 mesi; Claudio Raffaele, di Catanzaro, da 7 anni e 20.000 euro a 4 anni 5 mesi e 10 giorni; Pietro Silipo, di Catanzaro, da 3 anni e 14.000 euro a 1 anno e 1.500 euro; Marianna Mamone, di Catanzaro, da 6 anni e 10.000 euro a 5 anni 5 mesi 10 giorni; Juri Bartolotti, di Soverato, da 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro a 8 mesi e 600 euro; Ernesto Bertucci, di Davoli, da 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro a 8 mesi e 600 euro; Antonio Mancuso, di Catanzaro, da 7 anni e 20.000 euro a 6 anni e 11 mesi; Marco Abbruzzo, di Davoli Marina (Cz) da 6 anni di reclusione e 10.000 euro di multa a 4 anni 9 mesi e 10 giorni; Giuseppe Notaro, di Soverato, da 6 anni e 10.000 euro a 4 anni 9 mesi e 10 giorni; Alessandro Rotella, di Satriano, da 6 anni e 10.000 euro a 4 anni 9 mesi e 10 giorni; Gianluca Spadea, di Gasperina, da 6 anni e 10.000 euro a 4 anni 9 mesi e 10 giorni; Pasquale Rotundo, di Catanzaro, da 7 anni a 6 anni e 6 mesi. Condanna rideterminata con esclusione della sola multa, infine, per Mirko Pironaci, di Montepaone Lido, gia’ condannato a 7 anni di reclusione e 20.000 euro. Confermate infine le condanne di primo grado per Roberto Berlingieri, di Catanzaro, a 14 anni; Silvano Berlingieri, di Catanzaro, a 4 anni; Pasquale Cappellano, di Catanzaro, a 6 anni e 8 mesi; Vittorio Cristofaro, di Satriano, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Alessandro Critelli, di Catanzaro, a 14 anni; Giuseppa Di Mauro, di Catania, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Anna Latelli, di Lamezia Terme, a 2 anni e 8 mesi e 12.000; Antonio Longo, di Davoli, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Stefano Longo, di Soverato, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Gianluca Manno, di Caulonia, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Antonio Passalacqua inteso “Tonino”, di Catanzaro, a 14 anni; Francesco Passalacqua inteso “Franco”, di Catanzaro, a 14 anni; Romina Passalacqua, di Catanzaro, a 10 anni; Romano Ponzo, nato a Napoli e residente a Petrizzi (Cz), a 2 anni e 8 mesi; Giuseppe Scerbo, di Satriano, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Giovanna Tassone, di Catanzaro, a 2 anni e 9 mesi e 14.000 euro; Giuseppe Turcomanni, di Soverato, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Domenico Viscomi, di Gasperina, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro. Associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e vari episodi di spaccio, nonché l’associazione armata – dal momento che nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche fucili, pistole e munizionamento – le accuse a vario titolo contestate dalla pubblica accusa nell’ambito dell’inchiesta “Pony express”, partita dopo la morte di un giovane, Vincenzo Gallelli, rinvenuto cadavere a Satriano (Cz) per un mix letale di droga. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo stupefacente viaggiava sulla direttrice Napoli-Catanzaro, oppure su quella Napoli-Catania. Due coniugi di Scampia, Fortunato Castaldo e la moglie Rosa Alterio, sarebbero stati i fornitori ufficiali della droga, principalmente eroina, ma anche e soprattutto uno scarto di quest’ultima, il Kobrett, comprati a 12 o 13 euro e rivenduti a 40 o 50 euro. L’affare era vantaggioso al punto che anche un gruppo criminale di Catania si sarebbe inserito nel giro, utilizzando lo stesso metodo di rifornimento, e cioè corrieri che facevano la spola tra Napoli la Calabria e la Sicilia, in auto, in treno, e con qualunque altro mezzo che potesse passare inosservato, da qui il nome in codice dell’operazione. Per quanto riguarda il capoluogo calabrese, il narcotraffico sarebbe stato in mano a quattro bande, facenti capo in prevalenza a rom, e precisamente ai Passalacqua, Berlingieri, Critelli e Raffaele.

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