Intervistiamo

SEL Catanzaro sul Tar e sulle dichiarazioni del Procuratore Lombardo

Scritto da Redazione

“La decisione del Tar della Calabria in merito ai due ricorsi presentati da Salvatore Scalzo e dal Partito Democratico congiuntamente a Sinistra Ecologia e Libertà, sulla questione dei brogli elettorali che hanno favorito l’elezione alla carica di sindaco di Sergio Abramo, anche se interlocutoria è, comunque, già significativa, perché disponendo una fase istruttoria per l’accertamento dei fatti, dà la sensazione che il Tar non abbia ritenuto infondati i ricorsi stessi”. Lo scrive in una nota stampa il Circolo Sel di Catanzaro Centro.

“Non si tratta di stabilire chi avrebbe preso più voti alla fine della tornata elettorale, si tratta di vedere se uno dei candidati ha effettivamente e legalmente superato la soglia del 50% dei voti per accedere o no al secondo turno. Insomma, i giudici si stanno muovendo per l’accertamento della verità. Era ciò che chiedevamo a gran voce. Lo chiedevano gli elettori catanzaresi, lo chiedeva la città. Giusta, anche se tardiva ed un po’ in contraddizione con le dichiarazioni precedenti, la nota del Sindaco Sergio Abramo, che si dice soddisfatto della decisione del Tar di disporre accertamenti sulle modalità di voto in alcune sezioni. Non la pensava così fino a due giorni fa quando sosteneva insieme alla sua maggioranza  – scrive Sel – che con questi ricorsi ancora una volta, senza alcun fondamento, avevamo messo in cattiva luce la città. Non è con l’accertamento della verità che si danneggia l’immagine di Catanzaro, sono i fatti concreti che, purtroppo, da sempre hanno condizionato il voto degli elettori catanzaresi, a danneggiarne non solo l’immagine, ma a condizionarne pesantemente la vita politico-amministrativa. La decisione di ieri deve essere, quindi, considerata un punto di partenza per una città nella quale il voto deve, finalmente, essere liberamente espresso perche possa essere eletta una amministrazione che vada incontro ai reali bisogni di tutti i cittadini e non solo di una parte come fino ad oggi è avvenuto. Ci preoccupano molto, invece, e dovrebbero preoccupare chiunque abbia a cuore il rispetto della legalità a Catanzaro, le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica Vincenzo Antonio Lombardo in merito alla tornata elettorale dello scorso giugno, rese nel corso di un’audizione alla Commissione Parlamentare antimafia ed il cui resoconto è stato depositato due giorni fa. Il procuratore, nell’ambito dell’inchiesta, dichiara di aver riscontrato “una serie di situazioni border line,nel senso che esistono dei soggetti che operano, da un lato, avendo rapporti con la criminalità organizzata e, dall’altro, con settori della pubblica amministrazione, cioè dirigenti ed amministratori”. Altrettanto grave l’ulteriore dichiarazione del Procuratore secondo la quale “c’è un vecchio procedimento ( si tratta dell’inchiesta sugli omissis?) che rischia di cadere in prescrizione così come altri procedimenti tenuti fermi da un magistrato, poi andato via, neppure iscritti nel registro degli autori notizie di reato”. La città ha bisogno di conoscere la verità e quindi invitiamo tutte le autorità giudiziarie ad andare aventi senza limiti. E’ questa la situazione che denunciamo con forza da anni, nel quasi totale silenzio della politica e dei partiti della città.: l’intreccio tra politica ed affari. Intreccio- chiude la nota – che ha creato equilibri di potere che hanno attraversato trasversalmente la vita politica catanzarese e che ha di fatto impedito lo sviluppo di Catanzaro”.

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