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Stile e spettacolo: costruiamo il Catanzaro del futuro

Floriano Noto presidente del Catanzaro Calcio
Scritto da Ivan Pugliese

Vincere in campo e fuori è il prossimo passo per la crescita di società, squadra e tifoseria

Il luna park Catanzaro è chiuso per le feste di Natale. Tra l’ultimo giro di giostra di Picerno e il prossimo al “Ceravolo” contro il Taranto, la migliore macchina da gol e spettacolo in Europa può ricaricare le batterie, regalarsi un po’ di relax, di festa, di riposo. Dopo quasi 4 mesi in apnea, sempre col piede sull’acceleratore, un paio di settimane serviranno anche ai tifosi giallorossi. Per razionalizzare quello che hanno vissuto da agosto in poi e che non avevano mai visto nel corso della lunga e gloriosa storia del Catanzaro Calcio. E cominciare a programmare date, orari, percorsi per accompagnare i ragazzi di Vivarini nelle ultime 18 tappe di questo incredibile campionato. Diciotto partite, dal Taranto a Potenza, dal 7 gennaio al 23 aprile, da qui al paradiso.

La forza dei numeri

Il Mondiale dell’Argentina ha fermato tutti i campionati, così si sono affievoliti anche i paragoni tra il Catanzaro e le grandi d’Europa. Ma se riavvolgiamo il nastro di questi mesi, potremmo parlare per 100 righe o per mezz’ora di numeri e record frantumati dal Catanzaro di Vivarini. Che probabilmente resisteranno per decine di anni. Difficile fare meglio di 54 punti e 56 gol in 20 partite. Il super Bari dello scorso anno, che oggi lotta per la serie A, ne segnò 52 di gol. Ma in tutto il campionato. Demolita la Reggina di Toscano, la banda di Vivarini guarda adesso ai numeri della Ternana di Lucarelli. Con discreta fiducia di poter abbattere anche quei record che sembravano inavvicinabili per la serie C.

Se usciamo dalla freddezza dei numeri, incontriamo il calore, la bellezza, l’eleganza, lo stile di questo Catanzaro. E le sue tante storie particolari che si sono incrociate e incastrate alla perfezione in questa macchina da gioia e divertimento, sapientemente guidata da Vincenzo Vivarini. Un tecnico tanto preparato quanto umile. Che studia e applica calcio a Giovino, poi lo spiega pazientemente agli avventori della sala stampa del “Ceravolo”. Con gentilezza e pacatezza nonostante quel ruvido, rustico, romantico accento abruzzese.

Del resto era ovvio. Per provare a uscire dall’inferno della serie C, il Catanzaro doveva alzare ulteriormente l’asticella, doveva fare di più. Non potevano bastare le campagne acquisti importanti, le vagonate di entusiasmo, una squadra di alto livello. Perché un Rutella qualsiasi puoi trovarlo dappertutto. E per non esporti al singolo errore di un calciatore o al fischio di un arbitro, non ti resta altro da fare che dominare il campionato, prendere a pallonate gli avversari, alzare le spalle e tapparti la bocca quando gli avversari ti accusano delle peggiori nefandezze. Essere superiori in tutto. È l’unico modo che abbiamo per vincere. La forza dei numeri, appunto.

Lo stile-Catanzaro

I numeri ma non solo. Il DG Foresti, intervistato da Gianluca Di Marzio, ha detto che riportare il Catanzaro sui palcoscenici di una volta sarebbe come rimettere la chiesa al centro del villaggio. Bene, tutti d’accordo. Ma per farlo, non basta vincere. Bisogna crescere e non certo in campo, dove far meglio di così è davvero difficile. Quell’eleganza e quello stile incarnati in campo da Ghion, Vandeputte, Iemmello, Sounas e tutti gli altri ragazzi. Quella pacatezza e quella compostezza sfoggiate ad ogni uscita da Vivarini. Quello standing di Floriano Noto e della sua famiglia. 

Su queste basi è possibile costruire uno stile-Catanzaro. Che non scade nelle recriminazioni più becere per coprire i propri errori, che non fa delle sviste arbitrali un alibi da sbandierare alla prima sconfitta, che non usa i social o un microfono in sala stampa come una clava alla stregua del più esaltato dei tifosi. Il Catanzaro deve tornare nelle categorie che gli erano proprie. E deve lucidare quelle stellette arrugginite sotto le macerie di 30 anni abbondanti di anonimato calcistico.

Non è solo una doppietta di Biasci o un miracolo di Fulignati. È l’ampiezza di vedute, è la strategia di mercato, è la scelta delle figure-chiave a cui affidarsi, è la pazienza di stare e di contare nel palazzo, non di assaltarlo come il Palazzo d’Inverno al primo pseudo-torto subito. È la capacità di fare sinergia con il Comune, col sindaco Fiorita e il suo essere giallorosso fino al midollo. È la visione di pensare allo stadio come a un fulcro della città, non come a una vecchia reliquia da rottamare definitivamente. Perché lì dentro sono custoditi i ricordi, i segreti, le storie di quella squadra e di quella chiesa da riportare al centro del villaggio. 

Calcio, matematica e psicoanalisi

Il calcio non è matematica. Ma i numeri contano. E contano le certezze tecniche su cui si fonda il capolavoro di Vivarini. Ogni domenica la paura che tutto finisca assale gran parte dei tifosi. Perché il Crotone è uno squadrone, perché a Pescara avremo 12mila persone contro, perché il Potenza non perde da due mesi, perché il Picerno nelle ultime 8 partite è andato fortissimo come noi. Poi arriva la domenica, il lunedì, il venerdì, il sabato. E 11 angeli con la maglietta giallorossa fanno sognare un’intera città demolendo gli avversari col sorriso e con la bellezza di un calcio pulito, veloce, spettacolare, tecnico

Agli avversari restano un po’ di strade da scegliere. C’è chi accetta di buon grado la superiorità e ci fa i complimenti con signorilità. C’è chi si sfalda e in meno di un mese dal sogno-sorpasso si ritrova a 16 punti di distacco e c’è chi preferisce vaneggiare e caldeggiare interpellanze parlamentari. Un po’ di psicoanalisi di gruppo in questi casi farebbe benissimo. Anche gli arbitri, pur continuando a sbagliare una domenica sì e l’altra pure, non riescono a incidere. Perché tra un 6-1 e un 5-0 cambierebbe davvero poco. 

Questa è la forza che ci deve accompagnare. La consapevolezza che il lavoro fatto nell’ultimo anno sta dando i suoi frutti. E il corso della storia non può cambiarlo un Rutella qualsiasi. Mancano solo 18 partite, in cui il Catanzaro sarà accompagnato da un’ondata di affetto e di romantico entusiasmo in tutti i campi d’Italia. L’entusiasmo di tutti quelli che il calcio in Calabria era il Catanzaro. Di chi ha incontrato Fazio e Biasci tra i banchi di scuola. Di chi a 7 anni arriva con papà da Firenze a Picerno, indossando la maglietta rossa di Iemmello. Di chi ricorda i vecchi tempi e di chi sogna di viverli per la prima volta.

A Martinelli, a Iemmello, a Vivarini, a Foresti, a Magalini, alla famiglia Noto e a tutti gli altri protagonisti: siamo arrivati fin qua e non vogliamo fermarci. Perché in fondo “Mammacinema” è un po’ “cha cha cha, capoluogo e serie A”.

Autore

Ivan Pugliese

16 Commenti

  • GRANDE IVAN. Sottolineo un tuo passaggio. “È la visione di pensare allo stadio come a un fulcro della città, non come a una vecchia reliquia da rottamare definitivamente. Perché lì dentro sono custoditi i ricordi, i segreti, le storie di quella squadra e di quella chiesa da riportare al centro del villaggio. ” E’ PER QUESTO CHE I PERSONAGGI BECERI, INTERESSATI, COME STRANIERONELLANOTTE, CHE QUALCHE IMPRENDITORE CIN POCHI SCRUPOLI ALIMENTA E ASSOLDA PER SCRIVERE SUI SITI E SUI SOCIAL COME .NET, VANNO RIDIMENSIKNATI E ALLONTANATI. BISOGNA ZITTIRLI PRIMA CHE SI CREI DI NUOVO UN AMBUENTE NEGATIVO COME LO SCORSO ANNO. FUORI GLI STRANIERONELLANOTTE. FUORI I BECERI

  • Attenti anche a quei giudizi sullo stadio che per quanto umanamente comprensibili ma proprio per questo sono di parte. Immaginate se il mitico ceravolo venisse abbattuto e la zona riqualificare con un parco o jna zona residenziale. Le case della zona antistante come via paglia acquisterebbero grande valore. Quindi fate attenzione anche a questo giudizi

  • Trascinante come al solito il grande Ivan ci fa emozionare e venire i brividi in un colpo solo. Io penso che ciò che auspica il mitico Ivan sia una conseguenza logica delle cose se come ci auguriamo tutti arriveremo al sogno quel fatidico 23 aprile.
    Forza Catanzaro.

  • La forza di questo Catanzaro è il nostro presidente che guarda al futuro col piglio del grande imprenditore. Il presidente sa che per tornare grandi bisogna partire dalle infrastrutture. Il presidente sa che per tornare grandi serve uno stadio nuovo, moderno, di proprietà fuori dalla città e lontano dalle strumentalizzazioni della politica che per anni hanno tappato le ali al magico. C’è bisogno di meno romanticismo è più illuminismo. Avanti tutta presidente prima che spunti una nuova palazzina.

  • Creare più opportunità per arrivare allo stadio
    Il catanzarese una volta, da Sala, da Siano e da Piterà, andava a piedi allo stadio e lo faceva col sorriso
    Oggi il catanzarese cazzone, se non trova il parcheggio accanto Giacinto, fa il giro e se ne torna a casa
    I tempi sono cambiati
    Far tornare ad innamorare della squadra, anche i bambini che non abitano a Catanzaro
    Navette da Catanzaro Marina, soverato, Botricello
    Usufruire delle decine di parcheggi che abbiamo in città, a disposizione degli spettatori e predisporre delle navette..
    Agevolare economicamente l’acquisto di biglietti ed abbonamenti per: fuori sede, anziani, studenti universitari, vecchi abbonati, donne e bambini. Sconti veri, no il 20 per cento..
    Noto affidati e professionisti del settore, come stai facendo negli ultimi anni con la squadra
    Vedrai che c’è un enorme potenziale in tutta la provincia

  • Con questo presidente abbiamo finalmente la possibilità di voltare pagina e archiviare definitivamente un trentennio fatto di continue umiliazioni. Abbiamo la possibilità di guardare al futuro col piglio di un grande club innovativo e in serie A ci vogliamo arrivare con uno stadio nuovo e moderno. Presidente la piazza ha fame e ha voglia di vincere. Forza grande Catanzaro.

  • Vorrei augurare un buon 2023 all’ USCATANZARO1929 e al presidente al quale auguro di non commettere lo stesso errore di chi lo ha preceduto nel trentennio. Tenga lontano la politica e i mestieranti della politica dall’UESSE. Lei non deve prostrarsi a nessuno. Chi governa la città sa di cosa c’è bisogno e se non lo sanno glielo comunico io. Rendere agibile il Ceravolo per una eventuale B!!! Poi sarà la società in futuro a stabilire se dotare il Catanzaro di una nuova struttura moderna e adeguata alle nuove esigenze sportive e sociali. Intanto cari addetti ai lavori cominciamo col togliere le vetrate. Più lontano li teniamo e meno palazzine vediamo.

  • Non vi conosco e ciò che mi lega a Voi tutti è una sola metà del mio sangue ma… leggo che nelle aspre discussioni di ogni Vostra riga trasudano Fede, Passione e Amore per il Magnifico U.S. CATANZARO.
    Vivo al Nord, seguo i risultati senza vedere partite e per questo non entro mai nei particolari tecnici.
    A maggior ragione, non potrei addentrarmi nelle logiche della Vostra realtà cittadina per capirla e criticarla.
    Dalla gradinata dello stadio Braglia, con testa e cuore ai canarini, la mia pancia urla sempre U.S. CATANZARO.

    Buon Anno a tutti i giallorossi!

    Francesco

  • ViVarini è l’uomo guida giusto perchè tra cognome e nome porta le tre V di Vitaliano protettore, Velluti pregiati della città e Vento immancabile…………

  • Ripeto: attenti ai topi di fogna. Non restiamo assenti dal mercato lasciando campo libero al capo bastone e luridi accoliti. Loro si rinforzeranno non poco. Non stiamo a guardare.

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