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Transistor npn: caratteristiche, funzionamento e principali tipologie

Scritto da Guarrakesh

Alla fine degli anni ’40, nell’ambito delle applicazioni elettriche sono nati i transistor di due tipologie principali: PNP e NPN. In questi ultimi, la corrente che viene commutata è di tipo positivo e il funzionamento è similare a quello di un interruttore. Il flusso passa quindi dal collettore all’emettitore uscendone negativo. Di solito i transistor npn sono racchiusi in un elemento metallico da cui si diramano dei collettori sottili, normalmente 3. Si possono acquistare sia presso rivenditori specializzati che su portali web particolarmente organizzati, come quello di RS Components. Infatti, su questo sito, leader nella fornitura di strumenti elettrici ed elettronici di qualità, è possibile trovare numerosi modelli di transistor npn adatti a ciascuna esigenza.

 

Caratteristiche di base dei transistor npn

Il transistor quindi può avere una parte principale in metallo o persino in plastica e pin in silicio che viene reso miglior conduttore tramite lavorazioni particolari o diodi integrati. In un circuito elettronico, il transistor npn può essere impiegato quale amplificatore di segnale oppure amplificatore e al fine di creare flussi di corrente diversa, quindi subisce il cosiddetto ‘drogaggio’ che induce gli elettroni al suo interno a muoversi in maniere differenti: il segnale ultimo sarà così digitale o analogico e, se presenti più di 3 pin, le possibilità di collegamento diventano molteplici.

Ovviamente, quale che sia il fine ultimo di applicazione, ogni transistor deve essere in possesso del certificato di conformità RoHS dove sono specificati i materiali che sono presenti in quantità limitate o addirittura assenti secondo le norme di sicurezza vigenti: in particolar modo, in presenza di alte temperature, verrà prestata attenzione alla presenza di piombo, mercurio, cadmio, cromo e ftalati di vario tipo.

Inoltre, il costruttore dovrà esplicare correttamente il voltaggio massimo supportato, la tipologia di configurazione, se singola o multipla, le dimensioni, nonché la temperatura massima che il dispositivo può sopportare: in molti casi, essa raggiunge i 150 gradi.

 

Tipi di transistor npn

La tipologia di montaggio può fare la differenza quando si debba inserire un transistor npn in un circuito in sicurezza e con una certa praticità. Esistono modelli che si adeguano a superfici piane e si denominano ‘a pannello‘, per essere assicurati per mezzo di viti. Oppure ve ne sono con un foro che può essere adattato a situazioni più complesse. I transistor con montaggio superficiale, infine, possono avere una versatilità maggiore per le esigenze più disparate.

Internamente, tali transistor possono avere un doppio resistore e una saturazione che più è bassa, migliori performances garantisce: in effetti, la tensione che viene emessa non dovrà mai superare quella in entrata e nei transistor di tipo BJT la polarizzazione è diretta.

In un sistema Darlington viene ricreato un circuito che possa portare a un risparmio energetico e, non a caso, si impiegano proprio dei transistor di tipo npn da integrare al circuito; si inseriscono anche laddove sia indispensabile amplificare segnali come quello audio, commutare energia in un interruttore o in uno switch e in qualunque tipologia di circuito elettronico. Molte volte hanno il compito di assorbire e diminuire il flusso di corrente, oppure di far funzionare in un rilevatore di temperatura o un segnalatore di diverso tipo.

Proprio per la moltitudine di applicazioni possibili, lo specialista del settore che intende sfruttarne le potenzialità dovrà scegliere sempre il dispositivo più idoneo e certificato che sia quindi adeguato ma anche durevole nel tempo.

Photo by Umberto on Unsplash

Autore

Guarrakesh

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