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Turris, una stagione di aspettative deluse

Scritto da Emanuele Mongiardo

Alla terza stagione di C dopo il ritorno tra i professionisti, la Turris sta vivendo il suo momento di crisi più profonda. Sono già tre i tecnici transitati sulla panchina dei corallini in questa stagione (quattro se si considera l’addio di Max Canzi durante la preparazione estiva), il segnale più chiaro di un periodo di smarrimento che va avanti da inizio stagione. Fino allo scorso anno, la Turris era una delle squadre migliori del girone C per rapporto tra rosa e proposta di gioco. Con Caneo, i campani imponevano quasi contro tutti la propria idea di calcio e divertivano il pubblico con una fase offensiva fresca e avvolgente. Ad inizio stagione, il proposito era di proseguire nel solco della passata stagione con Padalino, un tecnico meno dogmatico di Caneo, ma che avrebbe ricostruito a partire dallo stesso 3-4-3 e da una simile vocazione all’attacco. Il piano, però, non è andato a buon fine: le sortite offensive sembravano meno ispirate e la difesa faceva acqua da tutte le parti. Così, è iniziata una girandola di allenatori, che ha portato a Torre del Greco anche David Di Michele, prima di arrivare all’attuale gestione Fontana.

Il Catanzaro, quindi, ritroverà di nuovo un ex sulla propria strada. Fontana, comunque, non è l’unico nome legato ai colori giallorossi. Tra gli altri, hanno vestito la maglia delle aquile anche Di Nunzio (autore di uno sfortunato autogol nella partita d’andata), Sergio Contessa, Luca Giannone e, da qualche giorno, anche Luis Maldonado, fino a quest’estate di proprietà del Catanzaro.

La Turris al momento occupa il diciassettesimo posto, zona playout, lontana cinque lunghezze dalla salvezza diretta. I numeri sono disastrosi: con 41 reti subite, si tratta con distacco della peggior difesa del torneo. Negli ultimi anni i corallini non sono stati mai così a fondo in classifica. Eppure, i nomi in rosa lasciavano presagire tutt’altra stagione. Contessa e Frascatore sono due difensori che fino a poco tempo fa hanno giocato per alcune delle migliori squadre di Serie C. Il centrocampo presenta nomi di tutto rispetto. Taugourdeau non ha bisogno di presentazioni, Haoudi è un giovane di grandi prospettive e da gennaio è tornato al “Liguori” anche Daniele Franco, fino all’anno scorso uno dei giocatori migliori del girone C. In attacco i nomi sono rimasti gli stessi: Leonetti e Giannone erano una coppia di mezzepunte letali fino a qualche mese fa. Maniero, Longo e Santaniello sono tre ottimi centravanti, anche se quest’ultimo veniva dato in partenza nelle scorse ore. Insomma, cosa non va nella Turris? Cosa aspettarci domani sera?

Come gioca la Turris

Rispetto alla storia recente della Turris, Fontana ha subito operato un cambio abbastanza radicale: addio difesa a tre, si passa al 4-3-3, nella speranza di ritrovare certezze in entrambe le fasi. Fontana ha abbassato il baricentro senza palla, nella speranza di coprire le lacune del reparto arretrato. I centrali, infatti, sono lenti e faticano ad assorbire gli inserimenti alle proprie spalle. Senza palla, quindi, c’è da aspettarsi una Turris compatta in un 4-5-1, che provi a dirottare la manovra del Catanzaro verso le fasce. Contro un tipo di disposizione del genere, sarà fondamentale sfruttare lo spazio sui fianchi del mediano, aprendo le maglie dei corallini col palleggio.

In fase offensiva, poi, il nuovo allenatore ha ridotto il numero dei passaggi. La manovra è più diretta. Si cerca soprattutto lo sviluppo sulle fasce, dove nelle ultime partite non si sono visti né Giannone né Leonetti. Come esterni, infatti, Fontana ha scelto Ercolano a sinistra e Guida, arrivato dal Taranto dopo aver litigato con Capuano, a destra. Guida è simile a Giannone per caratteristiche, forse meno creativo ma più rapido. Se verrà confermato da titolare, sarà una delle insidie maggiori per il Catanzaro.

Vivarini, però, dovrà preoccuparsi soprattutto di Franco in mezzo, un centrocampista che in passato ha giocato grandi partite contro il Catanzaro. Franco agisce soprattutto sul centro sinistra, dove ha creato una buona sinergia con Contessa.

Nella Turris di oggi c’è meno struttura e viene demandato di più alle individualità. Dopo diversi turni, Martinelli e compagni non affronteranno una squadra in serie positiva: con Fontana, la Turris ha raccolto tre pareggi e una sconfitta. La speranza è che i giallorossi sappiano cogliere l’occasione, accendendo ancora di più, se possibile, l’entusiasmo del “Ceravolo”.

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Emanuele Mongiardo

2 Commenti

  • La curva ha in questo preciso e particolare momento il compito di tutelare l’USCATANZARO1929. NON È PIÙ AMMISSIBILE CHE, A CAUSA DI UN DEFICIENTE, ANNI DI DURO LAVORO VENGANO GETTATI ALLE ORTICHE. CHI HA VISTO DENUNCI!!!

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