Un assist del Parlamento alle società di calcio

Un commento sulle norme salva bilanci da parte dell’amico Piero Muccari, giallorosso ed avvocato tributarista. Aiuti anche per il Catanzaro? Pare proprio di si.

 

 

Il mondo del pallone è in crisi e
le società sportive di calcio sono oramai al collasso. Due sono state le  strade individuate per tentare di dare
ossigeno ai club professionistici e per evitare il tracollo definitivo: una è
il taglio delle ricchissime retribuzioni dei giocatori e degli allenatori e su
questo punto i club si stanno, in effetti, 
muovendo in direzione più o meno univoca; l’altra è l’abbattimento dei  valori dei diritti dei giocatori (oramai fuori
mercato per l’assenza di domanda causata appunto dall’asfissia finanziaria dei
club, come è dimostrato dall’ultima campagna trasferimenti) che hanno  gonfiato 
a dismisura, campionato dopo campionato, i bilanci delle società.

 

Senonchè la svalutazione del
patrimonio dei giocatori avrebbe potuto fare precipitare i conti di molte
società che di fronte alle  perdite
derivanti dall’abbattimento del valore dei calciatori, sarebbero state
costrette a nuovi esborsi finanziari per 
rispettare le regole civilistiche 
per la ricostituzione del capitale sociale.

 

Tali sono le ragioni per le quali
il Parlamento, con un emendamento al disegno di legge di conversione del
decreto legge n. 282/2002, ha introdotto la c.d. norma “salva – calcio”.

 

Si tratta  in particolare del  nuovo art. 18 bis della legge 23 marzo 1981, n. 91, che consente
alle società di calcio professionistiche 
di iscrivere (dietro consenso del collegio sindacale)  nel 
bilancio relativo all’esercizio  
2003  le svalutazioni dei diritti
pluriennali sulle prestazioni dei calciatori 
come “oneri pluriennali” da ammortizzare in dieci anni. L’ammontare
delle svalutazioni deve essere 
determinato – dispone la norma –  
sulla base di un’apposita 
perizia giurata.

 

Si tratta di un vero e proprio
assist del legislatore nazionale al mondo del pallone che alcune società (la
Lazio) sembrano avere già finalizzato! Alex Del Piero non avrebbe potuto fare
meglio!

 

Le società sportive di calcio,
senza alcuna distinzione e dunque, dai club di serie A,  fino a quelli delle serie inferiori (ahimè
il ns. Catanzaro), per effetto della disposizione normativa sopra richiamata,
potranno, infatti, procedere (in sede di bilancio 2003)  alla svalutazione dei calciatori per
adeguare il valore a quello di mercato 
senza avere drastiche ripercussioni, 
tenuto conto che  la perdita
(derivante appunto dal minore valore attribuito) potrà essere “spalmata” in un
decennio  e dunque assorbita nel corso
di più anni.

 

Non è questa la sede per
addentrarsi in un esame tecnico della disposizione; mi preme tuttavia
sottolineare almeno due  aspetti.
Innanzi tutto, non è previsto in alcuna disposizione del codice civile
l’ammortamento o la ripartizione di una svalutazione; il che basta per
sollevare  dubbi sulla
“opportunità”  di una  norma, come quella qui in questione,  che appare contraria alle disposizioni del
codice civile in materia di redazione di bilanci societari

 

Ma  l’aspetto più stravagante ed allegorico  è dato dalla circostanza che l’abbattimento del valore dei  calciatori deve avvenire, come scritto,  sulla base di  apposita “ perizia giurata”.

 

E’ necessario, in sostanza,  l’apporto di un perito (rectius: di un
professionista) che dovrà “ridurre” il valore di libro, giocatore per
giocatore,  tenendo conto del  mercato attuale.

 

In questa situazione, non è
difficile ipotizzare 
professionisti  che armati di
almanacchi, di album delle figurine panini, di   video-immagini e di qualsiasi altro elemento utile,  si mettano a “studiare” le gesta di
campioni, giocatori  e “calpestatori”, in
genere,  di campi di calcio, per  attualizzarne il   valore e poter così fruire del beneficio  in questione!!

 

 

Pierluigi Muccari

Autore

Redazione

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