Utente va in escandescenza alla Camera di Commercio

 La nota diffusa dall’Ufficio stampa dell’Ente  presediuto da Paolo Abramo

Spiacevole episodio questa mattina in Camera di Commercio a Catanzaro, dove alcuni dirigenti e lo stesso Presidente, raggiunto telefonicamente in quanto assente per motivi istituzionali, sono stati oggetto di intimidazioni verbali da parte di un utente.
Al centro dell’episodio l’intemperanza che, appresa la notizia di un nuovo adempimento cui assolvere in base alle recenti normative nazionali, ha caratterizzato la condotta del privato cittadino. Episodio che non risulta essere il primo e, probabilmente, rischia di non essere l’ultimo vista la condizione attuale di profonda e generalizzata crisi. 
Mentre il Presidente Paolo Abramo ha preallertato gli organi inquirenti  e sta valutando con i propri legali la possibilità di sporgere querela sull’accaduto, ha tenuto comunque a precisare: “In una società civile non si può tollerare che le Istituzioni vengano assalite quando sono nel pieno svolgimento del proprio ruolo e che i toni si alterino bel al di là di quanto consente il buon senso. Pur non giustificando le intemperanze simili a quella verificatasi questa mattina negli uffici della Sede camerale – ha proseguito Abramo – , da uomo delle Istituzioni e da imprenditore comprendo, pur senza condividerle, le ragioni che hanno spinto un utente in questo caso, così come tanti in altre circostanze, a comportamenti non edificanti e certamente non all’altezza di una società civile. Questo è il risultato, purtroppo, della continua incapacità legislativa di agevolare chi lavora con forme di semplificazione burocratica-amministrativa. Di fatti – ha detto ancora – il così tanto proclamato snellimento delle procedure continua senza sosta a creare lacci e lacciuoli tali non solo da non aiutare il sistema economico e sociale, ma addirittura da penalizzarlo ulteriormente fino al punto da portare all’esasperazione chi tenta di tener dritta la barra in un momento di straordinaria difficoltà ”.
“Nella facoltà di Presidente di un Ente fra i più virtuosi e autorevoli dell’intero sistema nazionale – ha affermato ancora Abramo – , non posso accettare però la mancanza di rispetto nei miei confronti e nei confronti dei dirigenti e dei funzionari che quotidianamente si adoperano a trovare formule risolutive delle procedure messe a durissima prova da una serie di norme che, se attuate alla lettera, procurerebbero il totale blocco di una infinita serie di attività. E, come se non bastasse, a ciò si aggiungono innumerevoli circolari che modificano e spesso contraddicono la norma stessa. Il mio particolare disappunto è dovuto proprio al fatto che, ad essere violentato, sia uno dei pochi Enti che tendenzialmente operano per migliorare le condizioni della vivibilità non solo economica, ma anche sociale del territorio. Non è infatti un segreto per nessuno che le Camere di Commercio in genere, ed in particolare quella di Catanzaro, si muovono in una logica molto più vicina a quella privatistica, rispetto agli altri Enti territoriali. Al di là delle misure del caso che deciderò di prendere sul piano personale – ha concluso il Presidente dell’Ente camerale catanzarese – , come sempre faccio mie le difficoltà di tanti soggetti che a vario titolo hanno motivo di protestare per l’eccessivo peso determinato da una “maledetta” burocrazia, che non cessa di incidere negativamente sul bilancio globale della società civile, delle imprese e di ogni singola famiglia. E proprio per questo lancio, ancora una volta, un appello affinché si trovino ai vari livelli le formule più appropriate per attenuare il grave disagio che attanaglia il Paese e, ancor  più segnatamente, il nostro “debole” territorio”.

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento