Intervistiamo

Zavettieri: «Dobbiamo salvarci ma servono quattro calciatori»

Scritto da Redazione

Il Catanzaro offre una buona prestazione malgrado la rosa risicata. Le dichiarazioni del tecnico e degli altri protagonisti al termine della gara contro la Fidelis Andria

Il Catanzaro ad Andria conquista un punto importante e se non fosse stato per quella disattenzione, forse staremmo qui a parlare di un altro risultato. Il 3-5-2 di Zavettieri spiazza un po’ tutti, ma impatta bene contro i pugliesi che, non dimentichiamolo, sullo stesso campo hanno battuto il Matera e pareggiato contro Lecce e Foggia. In un momento dove i quesiti superano le certezze, UsCatanzaro.net ha indirizzato i suoi sforzi in sala stampa per cercare di carpire quali possano essere gli scenari futuri per le aquile giallorosse.

Il mister entra in sala stampa ed esordisce come segue:

“Un buon punto anche meritato. Voglio fare i complimenti ai miei ragazzi che hanno tenuto benissimo il campo contro una squadra difficile da affrontare e quindi sono molto contento per loro. C’è un po’ di rammarico perché una volta che siamo riusciti a passare in vantaggio, al di là di come ci siamo riusciti, è stato un peccato non aver gestito bene quella situazione. Senza quell’errore avremmo anche potuto vincere la partita. Ma sono contento. Sappiamo che per noi è difficile, dobbiamo migliorare come squadra, abbiamo l’obiettivo di riuscire a salvarci direttamente.

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Ce la metteremo tutta. Adesso vediamo questa settimana cosa succederà. Al di là di questo, mi preme ringraziare i ragazzi perché stanno facendo veramente il massimo, stanno onorando la maglia e questo per me è un aspetto fondamentale perché il risvolto morale e professionale prescinde dalle situazioni tecnico-tattiche e dobbiamo continuare su questa strada. Voi siete attenti osservatori e sapete quanto il campionato ora diventi veramente difficile. Ogni palla te la devi giocare e sudare al massimo. Ora andiamo avanti e pensiamo alla prossima con il Lecce in casa. Malgrado i cinque pareggi consecutivi forse meritavamo qualche vittoria che ci avrebbe dato una classifica diversa. Conto di recuperare anche gli infortunati che ci sono e poi, con l’arrivo dei nuovi giocatori, di completare la squadra anche per ottimizzare il lavoro fatto durante la settimana. È difficile lavorare con pochi elementi”

Obiettivi di mercato? Cosa ha chiesto alla Società?

“Dobbiamo sicuramente sostituire Tavares. Dobbiamo prendere un esterno offensivo, possibilmente mancino se ci riusciamo, poi un esterno basso per completare la difesa e un altro giocatore che vedremo se sarà un altro esterno o un centrocampista centrale. Quattro giocatori dobbiamo prenderli”

Carcione è in uscita?

“Carcione per noi è un giocatore importante. L’auspicio è che possa restare in rosa. È un giocatore richiesto, e credo sia anche giusto che se dovesse avere un’opportunità per, come dire, allungare il contratto, gli venga concessa. Vediamo quello che accadrà”

Sarao ha segnato dopo l’infortunio che ha patito in quel di Monopoli. Ha offerto una buona prestazione. Cosa ne pensa?

“Sarao ha grandi margini di crescita, considerando che viene da tre mesi di stop, quindi ci darà un grosso contributo anche perché, e questo voglio sottolinearlo, mi piace premiare gli aspetti morali oltre quelli tecnici. Sarao è un ragazzo che si applica tanto e dà tutto. Oltre a se stesso, pensa al gruppo e credo che abbia tutto per essere un punto fermo di questa squadra”

Il Catanzaro, in molte occasioni, si è trovato con gli attaccanti palla al piede con l’opportunità di creare superiorità numerica e sembrava quasi che non si sapesse cosa fare. Il reparto avanzato è apparso sfilacciato. Lei aveva anticipato un 4-4-2 e invece il Catanzaro si è disposto con un 3-5-2. Come mai questa scelta?

“La mia teoria è quella di poter utilizzare questi due moduli ed ho optato per questa soluzione perché c’erano alcuni giocatori che non erano in ottime condizioni quindi ho preferito giocare sui riferimenti certi e credo che dal punto di vista tattico siamo andati bene. È chiaro che ci mancano, e questo è un dato di fatto, delle soluzioni negli ultimi venticinque/trenta metri. Ci stiamo lavorando e dobbiamo migliorare. Credo che la sua considerazione sia assolutamente pertinente”

In questi mesi lei ha avuto un ruolo quasi di “normalizzatore” per una situazione molto delicata che ha visto l’ambiente in fermento. La prossima gara sarà con il Lecce, una squadra tosta, che si giocherà la vittoria del campionato. Si aspetta qualche persona in più al Ceravolo?

Possiamo veramente crescere tanto ed ho sempre detto che in questo sport i protagonisti sono i tifosi al di là degli undici che vanno in campo. Ho detto in altre circostanze, e qui siamo “vicini”, quando ero a Bari siamo partiti in una situazione che eravamo in pochi intimi e siamo finiti con sessantamila spettatori alla disputa dei playoff promozione in serie A e per i calciatori cambia anche la prestazione. Mi auguro soprattutto per i ragazzi che il Ceravolo possa tornare a riempirsi, che ci possa essere più entusiasmo, perché sono certo che migliorerebbero anche le prestazioni dei miei giocatori”

Al di là del mercato lei ha più volte asserito che le qualità morali, oltre a quelle tecniche dei nuovi acquisti, devono essere all’altezza delle aspettative. Questo perché? Vuol dire che si prospettano le basi per un futuro progetto? Questo glielo chiedo in quanto negli ultimi anni abbiamo visto montare e smontare la rosa senza che quest’ultima avesse un continuum, senza che l’embrione avesse il tempo di maturare. Adesso il tecnico Zavettieri mi risponderà:” l’obiettivo è la salvezza poi si vedrà” però c’è una programmazione in tutto ciò? Può tranquillizzare in questo senso la tifoseria? Perché la tifoseria patisce questo stato di incertezza. A lei sono state date delle rassicurazioni? Si può finalmente parlare di “progetto Catanzaro” e che quello che si andrà a costituire è un embrione che non patirà nuovi aborti?

“La sua è una domanda importante, una domanda a cui non è che mi voglia sottrarre, però dico quello che penso. Adesso noi dobbiamo assolutamente cercare di arrivare in una posizione di classifica ottimale cercando di salvarci possibilmente per via diretta. Una cosa gliela posso dire: dal mio punto di vista non è che sia venuto a Catanzaro di passaggio. Sono venuto a Catanzaro per cercare di costruire qualcosa con il mio modo di pensare e su quello mi sto orientando, perché comunque vorrò lasciare, con tutte le forze, un segno. Il mio auspicio, ma credo che poi possa essere la volontà del presidente e l’aspettativa dei tifosi, è quello di dare un indirizzo. Senza falsi proclami, senza perdere di vista la realtà. Ed io quell’indirizzo lo voglio dare. Poi deciderà chi deve decidere, però credo che il trascorso, soprattutto dell’ultimo periodo, sia molto chiaro per quello che voglio fare e quindi confido veramente nell’aiuto di tutti per cercare di portare il Catanzaro dove merita e il prima possibile”

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Se le proponessero di continuare con il Catanzaro a salvezza acquisita, accetterebbe di buon grado?

“Se i presupposti sono questi credo proprio di sì. Bisognerà vedere se lo meriterò in campo e con il lavoro. Sono calabrese. È la prima volta che lavoro nella mia terra. Poi ho un pensiero, che comunque sono ospite di una città, di una storia e di una cultura. A quella voglio rispondere con la massima onestà intellettuale, con il massimo impegno ed il massimo rispetto verso tutti. Come ho già detto voglio dare un indirizzo ed è quello che cercherò con tutte le mie forze da qui alla fine”

Parla spesso del rispetto verso la città. 

“Credo sia una delle cose belle del calcio il fatto che ognuno, nella propria esperienza professionale, conosca nuovi posti e incontri nuova gente, nuove realtà, nuove culture. Credo che sia doveroso avere il massimo rispetto e cercare di integrarsi nel miglior modo possibile. La mia integrazione dipende logicamente anche dai risultati e dipenderà dal lavoro che riuscirò a fare in campo. Ce la metterò tutta.”

 

Giancarlo Favarin, tecnico dell’Andria,  sulla gara ha detto:

“Il pareggio è buono. Di positivo è che abbiamo conquistato questo punto. Abbiamo giocato la peggiore partita in casa e abbiamo deluso il nostro pubblico. Non è stato facile giocare contro questo Catanzaro. Sono venuti e ci hanno giocato addosso e non è stato semplice. Non abbiamo fatto niente per vincere. Ci hanno tolto l’intensità, ci hanno tolto il pressing. Loro bravi aiutati anche dai signori in giallo perché gli hanno permesso di tutto. Ma dovevamo avere più intensità ed è stata anche colpa nostra”

 

Carcione risponde così alle nostre domande sulla gara.

Lo spirito sembra essere diverso. Si è notata una voglia diversa in campo. Cos’è cambiato?

“Mi fa piacere che si sia notato questo. La squadra ci crede, la squadra è viva, la squadra lotta e penso che questa sia la strada giusta per raggiungere l’obiettivo”

Dopo i vari stravolgimenti dall’inizio dell’anno ora sembra essere arrivata un po’ di serenità.

“Io parto da un presupposto semplice. Questa è una squadra completamente nuova e il periodo di conoscenza l’abbiamo subito perché comunque non è stato semplice all’inizio. Penso che da un periodo a questa parte la situazione sia molto diversa. I risultati sul campo si vedono. Questo è l’atteggiamento giusto e bisogna continuare su questa strada”

 

Sarao, marcatore del Catanzaro replica ai complimenti per il gol del sottoscritto:

“La ringrazio dei complimenti. Io a questa squadra ci tengo tantissimo. Anche quando ero infortunato seguivo sempre i miei compagni. Sto bene nel gruppo, con la società, con il mister. Oggi avremmo meritato di vincere. È venuto il pari, ma va bene lo stesso. Mi fa molto piacere la fiducia del mister che mi ha aspettato e quella della Società”

Archiviata Andria, all’orizzonte scenari che necessitano ancora di importanti messe a fuoco come quelle dell’inarrivabile Bruno Cuteri. Ieri il mio sguardo lo cercava e malgrado il feedback visivo non arrivasse, era come lo vedessi ugualmente.

Per me la prima volta “senza” la sua compagnia. Uomo libero e passionale con un sorriso che parla tanto a incorniciare parole mai banali e pregne di appartenenza ad una fede che lui stesso ha nobilitato, testimoniandola in ogni dove e in qualsivoglia circostanza. Un fiore ricco di un profumo mai banale, ma particolare e dedicato solo a chi lo ha saputo comprendere.

Certe persone sono per tutti ma la vera essenza la regalano solo a pochi, solo a chi la sa cogliere. Controcorrente, non importa. Il compromesso non appartiene ai grandi. O giallo oppure rosso. L’arancione lo lasciamo a coloro i quali fanno della sfumatura l’iter del proprio vissuto delegando alle strategie il raggiungimento del nulla.

Li chiamano gli “estremisti” o “passionali” come si trattasse di un disvalore o di un rischio eccessivo. Ma cos’è la vita se non la si vive di decisioni e di strade cristalline? Questo appartiene solo ai veri grandi e Bruno lo è stato, lo è e lo sarà ancora.

La speranza è che le strade future delle Aquile siano altrettanto cristalline e se i nostri giovanotti che indossano la casacca giallorossa si fermeranno a pensare a lui e ne prenderanno l’esempio, altro che salvezza!

Giuseppe Mangialavori

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Redazione

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14 Commenti

  • Mi è piaciuto Favarin: "Loro bravi aiutati anche dai signori in giallo perché gli hanno permesso di tutto."<br />
    Chi cazzi Infatti l’arbitro ci ha mollato 4-5 ammonizioni e a loro 1 al 90mo.<br />
    Bell’aiuto.

  • Bene così.<br />
    Facciamo passi piccoli, uno alla volta: è inutile, in un momento come questo, sollevare polveroni o agitare forconi. O porconare, il che è istess…<br />
    Io a pag. 218 del Televideo non ci voglio tornare (inventore di internet santo subito !).<br />
    I ricordi, nei momenti bui come questo, dovrebbero servire solo a riscaldarti il cuore, non a darti benzina per bruciare più velocemente.<br />
    E io ricordo.<br />
    Ricordo un pomeriggio di una domenica come mille altre, davanti alla televisione, ad attendere il collegamento con Paolo Valenti per i "commenti a caldo" dopo i primi tempi (avremmo pagato oro, come del resto facciamo ora, per qualche immagine).<br />
    Da San Siro c’e Gioanbrerafucarlo, che commenta il Milan, con la barba fulva assai e assai rossiccia, l’occhio a mezz’asta da troppi drink sbagliati, la pipa in mano <br />
    E dice: "qui a San Siro non c’è molto da commentare, del resto contro il Milan gioca una squadra che qui molti appellano KATANGARO"…<br />
    Paolo Valenti gli toglie la linea prima che la situazione degeneri.<br />
    Poi segna Edy Bivi.<br />
    Riprendendo, di testa, il pallone stampatosi sulla traversa su tiro metaviglioso di Borghi (tap-in, direbbero quelli bravi di moh).<br />
    Io piango di gioia.<br />
    Buon girone di ritorno a tutti.

  • Dopo uno "strano" momento di pausa Stranieronellanotte ha iniziato do nuovo con container’ stadio fuori citta, e sede sociale fuori citta. C’e’ pero’ una novita’: Mentre prima lo chiamava presidente ora per lui e’ "Pinuccio". Vedrete che "Pinuccio" sara’ il tormentone dell’estate. Domanda alla redazione: Ma cosa ve ne fate degli inutili post di questo inutile personaggio?

  • Finalmente delle domande mirate che avvevano come intento quello di avere delle risposte chiare. Una mia opinione personale, non lo giudico come allenatore,ma come uomo zavettieri mi ispira fiducia….vedremo cosa farà il presidente.

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