Il Rompicalcio

La lunga notte di Cosentino

Scritto da Redazione
Moriero, abbandonato da una squadra alla deriva, in bilico. Anche Ortoli sul banco degli imputati, mentre gli ultras continuano a sostenere la squadra 

037.Catanzaro_IschiaL’ultimo fotogramma che arriva dal “Ceravolo” è la squadra giallorossa sotto la “Capraro” a lanciare magliette in curva e a ricevere applausi dagli Ultras. Chi avesse acceso la tv a quell’ora, avrebbe intuito un facile successo del Catanzaro nel posticipo dell’undicesima giornata contro il Savoia. Ma soprattutto, si sarebbe risparmiato 94 minuti di oscenità giallorosse. Un condensato di orrori tecnico-tattici, riassunti brillantemente da Francesco Panza e Salvatore Ferragina nella striscia video post-partita.

Nell’ultimo mese, ma non solo, il Catanzaro di Moriero non aveva entusiasmato, riuscendo a giocare a calcio solo in alcuni spezzoni di partita, finendo quasi sempre in riserva di idee, fiato e punti. Tuttavia aveva sempre dato quell’impressione di superiorità, pronta a uscire fuori da un momento all’altro. Una squadra ancora con scarso equilibrio, ma sempre sul punto di esplodere. E invece no. Qualche invenzione di Russotto, un paio di lampi di Kamara e Pagano, la tecnica sopraffina di Vacca avevano nascosto le lacune di una squadra che ieri sera sono emerse in una rappresentazione davvero orribile, troppo brutta per pensare che sia semplicemente una questione di assenze.

Gli infortuni di Fofana e Silva Reis, le squalifiche di Vacca e Russotto sono un alibi fino a un certo punto. Il Catanzaro non riesce a fare un tiro in porta fino a quando il Savoia non resta in nove uomini dopo oltre 70 minuti. In mezzo 11 maglie giallorosse a ciondolare in campo, senza nerbo e senza idee, per lunghi tratti in balia di un Savoia che avrebbe meritato di chiudere il primo tempo in vantaggio almeno di due gol. E in mezzo a questo nulla cosmico, rinvii sbilenchi, palloni comodi regalati agli avversari, trame di gioco inesistenti, buchi difensivi imbarazzanti per quella che l’anno scorso era la retroguardia più forte dell’intera Lega Pro.

DSC_0585L’ultima immagine, quella di una squadra trascinata da Kamara sotto la curva per l’applauso finale, sembra il capolinea di Moriero. Gli Ultras hanno abbandonato il tecnico già dopo il doppio derby perso qualche settimana fa. Nonostante l’apprezzabile umiltà e l’umanità di Moriero, nonostante il chiarimento, il giocattolo si è rotto. E stasera la squadra non ha portato il mister sotto la “Capraro” come nel dopo-Ischia. Forse un caso, più probabilmente il segnale che il gruppo c’è ma non segue più il tecnico.

In ogni caso, la notte sarà lunga per Cosentino. Dalle poche indiscrezioni che filtrano dagli ambienti societari, il tecnico sarebbe in bilico. E neanche la posizione di Ortoli sarebbe così al sicuro. Il presidente si prenderà una notte per decidere, ma il destino del tecnico potrebbe essere segnato. La situazione è delicatissima perché Moriero è un uomo fortemente voluto dal Direttore Sportivo Armando Ortoli. Il fallimento del progetto sarebbe un fallimento anche del DS. L’unico esonero di Cosentino è quello soffertissimo di Cozza, avvenuto col presidente in Cina e dettato proprio da Ortoli che non aveva scelto l’attuale tecnico della Reggina. Fu una batosta contro la Carrarese a sancire il divorzio. Una partita diversa nel risultato, ma molto simile a quella di ieri sera.

E la situazione è ulteriormente complicata dai proclami d’inizio stagione della società, che oggi si ritrova con una piazza depressa  e disillusa che spinge per l’esonero del tecnico, l’unica soluzione praticabile nel mondo del calcio per tentare la sterzata e per non lasciar scivolare via un campionato dopo appena due mesi. Il Savoia, con l’esonero di Bucaro, si è magicamente ritrovato ieri sera, giocando una bella partita che avrebbe anche meritato di vincere con un pizzico di fortuna in più e un arbitraggio un po’ meno casalingo.

cz_aversa.001Il futuro è in una notte. Un decisione difficile che potrebbe avere ripercussioni. Una conferma di Moriero porterebbe alle due difficilissime e consecutive trasferte di Salerno e Lecce, con un tecnico di fatto sfiduciato dalla piazza, dai risultati e forse anche dalla squadra. Un cambio in corsa sarebbe un rischio calcolato, forse l’ultima possibilità per tentare di salvare la stagione. E per togliere tutti gli alibi a una squadra con molte primedonne. Tutto è nelle mani e nei pensieri di un uomo che stanotte sarà ancora più solo.

logotwitterIvan Pugliese 

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