Al ”Menti” per sfatare un tabù

L’affascinante
sfida di domani pomeriggio riporta i tifosi giallo-rossi
alle vecchie abitudini domenicali. E non poteva esserci avversario migliore del glorioso Vicenza per lasciarsi andare ai dolci ricordi
del passato, al calcio senza pay-tv, alla grande Lanerossi.
Per la città dei “magnagatti”, una storia ricca di
soddisfazioni calcistiche che si dipana lungo trenta campionati di serie A; una
Coppa Italia vinta ai supplementari contro il Napoli
nella stagione ’96-97; una semifinale di Coppa delle Coppe, persa di un niente
allo Stamford Bridge contro il Chelsea
di Vialli e Zola, nell’anno successivo; un secondo
posto in campionato dietro alla Juventus nel ’77-78,
con la definitiva consacrazione di Paolo Rossi, capocannoniere del campionato
con 24 gol. Insomma, un palmares di tutto rispetto per una provinciale che ha
legato il suo nome il 26 giugno del 1953 a quello del marchio più importante e
conosciuto della città: la Lanerossi. Da industria
tessile, Lanerossi è diventata non solo uno sponsor,
ma anche un simbolo di un calcio in cui era possibile per le provinciali
combattere con gli squadroni metropolitani. Dopo le
indimenticabili gesta di Paolo Rossi e i primi passi mossi al “Menti” da
Roberto Baggio, il presente della società
bianco-rossa è rappresentato da tanti sacrifici per tenere la squadra a cavallo
tra serie A e serie B.

LA SQUADRA – Fallita la promozione nelle ultime due stagioni
con Mandorlini e Iachini,
tocca a Maurizio Viscidi, altro tecnico rampante,
l’arduo compito di tentare la scalata, con una squadra sostanzialmente
invariata rispetto alla scorsa stagione. Il mercato vicentino non è stato
sicuramente di grande spessore. Confermati in porta il serbo Avramov e Sterchele,
all’undicesima stagione in maglia bianco-rossa. In difesa sono arrivati  il 33enne croato Bolic,
svincolato dall’Ancona, e Cherubini dalla Fiorentina. Confermati il “vecchio” Paganin, 255 presenze in A, l’ex
grande speranza del Torino Fissore e Guastalvino (entrambi alla quarta stagione a Vicenza), i
giovani Nossa (scuola Inter),
Vitiello e Foglio, oltre al rientro di Adami dal prestito a Torino. A centrocampo il leader è l’ex
cosentino Moscardi, già due
gol in questo campionato, affiancato dall’esperienza di Cristallini e Crovari e dalla freschezza di alcuni giovani molto interessanti
che stanno maturando a Vicenza, come Padoin,
Biondini, Zanoletti, Bonanni
e il 20enne vicentino doc Rigoni.
Dal Giulianova è arrivato Drascek,
un mediano interessante, unico acquisto nel reparto centrale. L’attacco è
immutato, ma rimane il reparto più forte della squadra, almeno nel duo titolare
Schwoch-Margiotta. Nelle tre stagioni disputate
insieme in maglia bianco-rossa, i due bomber hanno realizzato ben 75 reti,
nonostante gli infortuni e il passaggio del venezuelano al Perugia
l’anno scorso. Completano il reparto De Martin, il
francese Rantier e il paraguaiano Gonzales.
Una rosa ricca di giovani, rinforzata dall’esperienza di alcuni senatori, può
rappresentare una miscela vincente, soprattutto se si considera la continuità
rispetto ad altre squadre che hanno cambiato molto. Dal tandem di bomber e dalla scelte di Viscidi dipenderanno le fortune dei veneti.

SUL CAMPO – Nel primo spezzone di campionato, il Vicenza ha alternato prestazioni convincenti, soprattutto
in casa, a inopinate battute d’arresto, in particolare lontano dal “Menti”. In
undici partite, il Vicenza si è dimostrato allergico
ai pareggi, impattando 0-0 solo nella gara interna col Pescara. A parte la
cocente sconfitta col Treviso (con l’attenuante della
contemporanea assenza di tutto il centrocampo titolare), il Vicenza non ha
perso un colpo in casa, mentre l’unica vittoria esterna è quella di Cesena. La
classifica colloca i veneti proprio a ridosso della zona play-off, nonostante
alcuni problemi. Innanzitutto un reparto arretrato ballerino: con 17 gol
incassati la difesa è la quarta peggiore in assoluto. In compenso l’attacco ha
messo a segno 16 reti, nonostante i problemi fisici accusati a turno da Schwoch e Margiotta che hanno
giocato insieme solo quattro partite. Un altro problema che affligge Viscidi è
l’esterno destro di centrocampo, ruolo ricoperto da cinque giocatori diversi,
ma senza un vero padrone. Finora la formazione titolare schierata dal tecnico
prevede una linea difensiva a quattro con Bolic e
Cherubini esterni, Paganin e Fissore
centrali, a protezione di Avramov. A
centrocampo, inamovibili in mezzo Moscardi e Rigoni, Bonanni è titolare della
fascia sinistra, mentre a destra si sono alternati Zanoletti
(prima opzione), Crovari, Biondini, Padoin e Vitiello. In attacco il
duo titolare è ovviamente Schwoch-Margiotta con gli
altri tre a dividersi lo spazio residuo. In vista del
Catanzaro, Viscidi conferma Avramov al posto
dell’acciaccato Sterchele e recupera dopo
l’infortunio Schwoch che farà coppia con Margiotta in attacco. La difesa dovrebbe essere quella
titolare, mentre a centrocampo il faro Moscardi è
squalificato. Al suo posto l’esperto Cristallini, con Zanoletti
favorito sulla destra. Fuori causa Biondini, Crovari
e De Martin.

Probabile
formazione (4-4-2): Avramov; Bolic,
Paganin, Fissore,
Cherubini; Zanoletti, Rigoni,
Cristallini, Bonanni; Margiotta,
Schwoch.

I PRECEDENTI – Lo stadio “Romeo Menti” è da sempre un tabù per i colori giallo-rossi. Nei cinque precedenti,
altrettante sconfitte per il Catanzaro. Tre le sfide
di B, due quelle nella massima serie (’71-72 e ’78-79). Il primo incontro
risale al 1935 (1-0, gol di Rossi), l’ultimo a 18 anni fa, risolto da un gol di
Savino. L’unica gioia giallo-rossa fu siglata da Improta
nel 1976, ma un’autorete di Ranieri regalò comunque il successo al Vicenza.

I TIFOSI – La tifoseria bianco-rossa è una delle più calde
nel Veneto. La Curva Sud del “Menti” è guidata dal
gruppo storico dei Vigilantes Vicenza, supportati dagli Ultras.
Le rivalità storiche più importanti sono quelle regionali con veronesi,
padovani, veneziani, oltre all’odio per triestini, napoletani, bresciani, bergamaschi e
fiorentini. Le amicizie sono con Como, Pescara, Udinese, Reggiana, Ravenna e
Cremonese, oltre che con i francesi del Metz. Gli abbonati bianco-rossi sono circa 5.000.

Ivan Pugliese