Rassegna stampa

Ascoli sponsor di Corona:«Catanzaro ha un leader»

da Gazzetta dello Sport

CATANZARO – Giorgio Corona ha un tifoso fra i compagni. C’è Nicola Ascoli che è entusiasta della sua presenza. Grande semplicità e spontaneità, il centrocampista confessa come un ragazzino la sua ammirazione: “Corona mi ha subito destato una grande impressione. E’ un giocatore che fa la differenza e da solo fa reparto. E’ la nostra arma in più, capace di garantire tanti gol. Avere in squadra uno come lui, è certamente un lusso.” Ascoli presenta così Giorgio Corona e, in un certo senso, offre un’altra lezione di come si fa gruppo e del suo attaccamento al Catanzaro. Quella giallorossa è una maglia che il destino non gli vuol far togliere di dosso. E’ al suo settimo campionato col Catanzaro, con cui ha totalizzato 124 presenze. E’ considerato il “giovane vecchio” della squadra, non soltanto perché è il giocatore dalla più lunga militanza, quant’anche per la compostezza e l’attaccamento ai colori sociali. Nonostante sia costantemente ai primi posti delle classifiche di presenza e rendimento, il mercato mai l’ha preso in considerazione come meriterebbe. “Il motivo non me lo so spiegare anch’io –dice- E’ bene intendersi che a Catanzaro sto a meraviglia. Non nascondo, però, che giocare in una categoria diversa dalla C2, mi avrebbe fatto piacere. Se avesse ricevuto un’offerta seria, certamente la società mi avrebbe aiutato.” Poi, la sua voglia di Catanzaro pare prevalente rispetto alla sua stessa carriera e ritorna a parlare di Corona, di passato e futuro: “L’avessimo avuto dall’anno scorso, forse le cose sarebbero andate diversamente. Purtroppo, l’incerto inizio d’Ingenito, l’anno scorso ci penalizzò non poco. Con lui in squadra, mi auguro di non passare più dai playoff. Di queste finali non ne posso più. A Catanzaro ne ho disputato già 3. Quante amarezze mi hanno provocato!” Nell’ultima finale, però, non c’era per via dell’ammonizione rimediata ad Acireale. “Se ci fosse stato, non m’illudo che le cose in campo sarebbero cambiate –riferisce in maniera scontata- E’ stata un’altra di quelle partite stregate. Non c’è stato nessuno che abbia giocato ai suoi livelli. Che peccato!” Il ventiquattrenne centrocampista, ben 32 presenze nella trascorsa stagione (28 nella precedente), playoff a parte, non ha certamente problemi di modulo e di ruolo. Due anni addietro è stato il centrale difensivo di Cuttone, mentre, dalla passata stagione, è stato restituito nel suo iniziale ruolo d’incontrista di centrocampo.

Salvatore Blasco – Gazzetta dello Sport

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God

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