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Audace Cerignola, la Serie C dopo 85 anni

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo ottantacinque anni, l’Audace Cerignola è tornata finalmente nel professionismo. La promozione degli ofantini in Serie C non è passata di certo inosservata. La squadra di Michele Pazienza, infatti, ha dominato il girone H di Serie D durante la scorsa stagione, ed ha conquistato la vittoria del campionato con ben quattro giornate d’anticipo. Un risultato storico, favorito da una rosa con nomi d’esperienza in C, come ad esempio l’ex Catanzaro Sirri e l’ex capitano del Foggia – e anch’egli ex Catanzaro – Cristian Agnelli. Gran parte del merito per la promozione, dunque, va alla società per la rosa allestita. Il presidente dello scorso anno era Danilo Quarto, che i più giovani forse avranno conosciuto prima come bodyguard e comparsa nei video di Gué Pequeno, che non come uomo di calcio. Quarto, però, a missione compiuta ha lasciato Cerignola, “restituendo” la squadra alla storica proprietà Grieco, che qualche stagione fa aveva sperato di raggiungere il professionismo con un ripescaggio.

Grieco ha puntato sulla continuità non solo nella rosa ma anche nella guida tecnica. Sulla panchina dei gialloblu, infatti, siede ancora l’allenatore della promozione, Michele Pazienza, pilastro del Napoli di Mazzarri ma che, a differenza del suo mentore, non è un dogmatico della difesa a tre. L’ex centrocampista di San Severo torna in Serie C dopo un breve stint nel 2018 a Trapani.

Il Cerignola verosimilmente dovrà lottare per mantenere la categoria e l’inizio di stagione, in questo senso, non avrebbe potuto essere più incoraggiante. Dopo una sconfitta per 3-0 in casa del Monterosi, dove gli ofantini hanno pagato lo scotto dell’esordio, sono arrivate due vittorie convincenti contro contender per la salvezza come Giugliano e Fidelis Andria. Contro i campani, il Cerignola ha avuto una buona produzione offensiva, coronata da un gran gol al volo di Malcore nel secondo tempo. Contro la Fidelis, invece, gli uomini di Pazienza hanno ceduto il pallone agli avversari, si sono chiusi con ordine ed hanno creato diversi pericoli in transizione. Così, il Cerignola si è aggiudicato il derby, in trasferta, per 2-1.

Quella col Catanzaro sarà la prima partita contro una grande in Serie C per la società di Grieco e c’è curiosità di vedere come i gialloblu approcceranno un avversario del genere.

Come gioca l’Audace Cerignola
Visto l’inizio di stagione del Catanzaro, ci si potrebbe aspettare un Cerignola con un atteggiamento simile a quello della vittoria sull’Andria. Pazienza avrà studiato in maniera minuziosa la squadra di Vivarini e avrà notato gli inizi un po’ a rilento dei giallorossi. Da aspettarsi, allora, un atteggiamento un po’ più aggressivo degli ofantini nei primi minuti, magari per infervorare un “Monterisi” che di certo vorrà essere all’altezza di una partita di cartello come quella col Catanzaro.

Per il resto, Pazienza potrebbe disporre i suoi con il suo 4-3-3 o 4-5-1 abbastanza asimmetrico per via della posizione di Neglia, l’ala sinistra, che tende ad avvicinarsi al centravanti quasi da seconda punta. Neglia è il più talentuso della rosa. Un’ala brevilinea e pericolosa nel dribbling, vista l’abilità sia a rientrare sul destro per calciare, sia a puntare il fondo con lo scatto. Il resto dell’attacco dovrebbe essere composto dalla punta Malcore e dall’ala destra Achik. Achik è un classe 2000 italo-marocchino cresciuto in Calabria tra Roccella, Rende e Castrovillari. Ha meno spunto di Neglia palla al piede, ma ha buone qualità balistiche. Giancarlo Malcore, invece, è l’idolo del Monterisi. Capocannoniere delle ultime due stagioni del girone H di Serie D, ricorda le punte vecchio stampo con un rapporto speciale con i tiri in porta. Malcore, infatti, ha un destro potente e preciso, anche nelle conclusioni al volo come dimostra lo splendido gol alla Fidelis Andria. Al gioco del Cerignola, poi, aggiunge tante protezioni palla che permettono alla squadra di salire e giocare in transizione. Alle loro spalle, occhio alla mezzala Tascone, il più virtuoso dei centrocampisti di Pazienza.

Come detto, i pericoli maggiori contro il Cerignola arriveranno dalle fasce, con gli isolamenti delle ali – e sulla destra, oltre ad Achik, si aggiunge la qualità nei cross dell’ex Potenza Coccia, schierato terzino. Chissà, allora, se Vivarini azzarderà ancora un assetto offensivo pronunciato come quello del 5-0 sul Latina, con Vandeputte e Situm sulle corsie: i due possono coesistere, a patto però di organizzare un buon pressing alto e di essere disposti a rientrare sulla linea difensiva nei momenti in cui bisogna rifiatare.

Per il resto, il Catanzaro dovrà cercare di allargare le maglie degli uomini di Pazienza per provare a sorprendere una difesa un po’ troppo statica. Iemmello e Biasci sono abili a non dare riferimenti e i loro movimenti in questo inizio di campionato hanno favorito anche le discese di Ghion e Verna dalla seconda linea. Insomma, il Catanzaro sarà il crash test più difficile per valutare la competitività del Cerignola nella tanto agognata Serie C.

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Emanuele Mongiardo

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