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Avellino, un campionato interlocutorio per la squadra di Rastelli

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo la netta vittoria per 3-1 sul Crotone di inizio febbraio, l’Avellino sembrava destinato a disputare un grande girone di ritorno, alla rincorsa del miglior piazzamento possibile per i playoff. I biancoverdi avevano dato prova di essere una squadra di assoluto valore, all’altezza, per talento, della seconda in classifica del girone C: con tali premesse, i lupi irpini avrebbero potuto trasformarsi in una mina vagante anche nei playoff. È incredibile come la situazione sia cambiata nel giro di poche settimane. Adesso l’Avellino vive un periodo di grave crisi. È reduce da tre sconfitte di fila, di cui due in casa, e si ritrova al decimo posto, l’ultimo valido per accedere alla post-season.

Con risultati tanto stridenti, qual è il vero valore della squadra di Rastelli? È una domanda che al “Partenio” si pongono da inizio stagione. Del resto, ne ha avuto prova anche il Catanzaro. Nella partita d’andata, i giallorossi avevano disputato un gran primo tempo, ricco di occasioni e con un gioco particolarmente fluido. Nel secondo tempo, però, l’Avellino ha cambiato faccia, ha messo sotto fisicamente la squadra di Vivarini e ha rimontato lo 0-2 iniziale fin quasi a meritare la vittoria.

Reduci da quel pareggio amaro, condito dal rigore sbagliato da Iemmello, i giallorossi sanno di non dover assolutamente sottovalutare un avversario del genere, nonostante il periodo di crisi. Rastelli ha detto in conferenza stampa che Catanzaro è l’occasione perfetta per rialzarsi e finora, contro le grandi, la sua squadra ha sempre ben figurato, battendo nel girone di ritorno sia Pescara che Crotone. Il tecnico di Pompei dovrà comunque fare a meno dell’ex di turno Kanouté, letale contro il Catanzaro in questa stagione sia in campionato (dove ha siglato il gol del 2-2), sia in Coppa Italia, dove, oltre a segnare uno splendido gol da fuori area, ha fatto ammattire la difesa delle aquile. Insieme a lui, dovrebbero mancare anche Di Gaudio, Dall’Oglio e Aya, entrambi reduci da infortuni.

Come gioca l’Avellino

Dopo le sconfitte con Cerignola (3-1 in trasferta) e Viterbese (0-2 in casa), Rastelli aveva abbandonato il suo collaudato 4-3-3 e nell’ultima gara con la Virtus Francavilla aveva provato il 3-5-2 con Russo esterno a tutta fascia. L’esperimento, però, pare già abortito in vista della gara del “Ceravolo”. Così, l’Avellino dovrebbe tornare allo schieramento tradizionale.

I campani, probabilmente, affronteranno la partita con più accortezza rispetto alle ultime uscite, provando a bloccare i corridoi centrali. Sulle fasce, sia Rizzo che Tito sono due terzini efficienti a livello difensivo, che commettono pochi errori e sanno affrontare l’uno contro uno. Se la manovra verrà dirottata sull’esterno, il Catanzaro dovrà essere paziente nelle combinazioni di catena, perché i terzini biancoverdi sono attenti e ricevono aiuto costante da centrocampisti e ali.

In fase offensiva, vista l’assenza di Kanouté, le ripartenze saranno meno veloci, ma non per questo meno minacciose. Se Trotta dovesse partire dalla fascia destra, con Marconi al centro, Rastelli avrebbe due riferimenti con cui risalire il campo anche con i lanci. Da lì, starà alle mezzali accompagnare. Mentre Casarini si occupa di dare equilibrio, infatti, Mazzocco fa da interno box to box, mentre Sonny D’Angelo fornisce qualità sulla trequarti.

Ovviamente, il giocatore più pericoloso è Trotta, sia che agisca da ala, sia che agisca da punta centrale. Come Iemmello, Trotta è molto più di un attaccante. C’è lui alla base di ogni possesso dell’Avellino, capace di proteggere palla ma anche di nasconderla con i dribbling e di distribuire il gioco. Se, come sembra, partirà da destra, sarà ancora una volta fondamentale la prestazione di Scognamillo, già chiamato quest’anno ad arginare clienti difficili come Chiricò e Cuppone.

Catanzaro-Avellino ha tutti i requisiti per diventare una partita speciale, a partire dalla splendida cornice di pubblico che si prospetta. Nonostante i risultati, gli irpini sono una squadra costruita per affrontare gli scontri diretti. La sfida di domani avrà il sapore della tesi di laurea per il Catanzaro.

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Emanuele Mongiardo

1 Commento

  • Attenzione ai vermi in maglia verde (o bianca) che vengono al Ceravolo male intenzionati. Cerchiamo di stare calmi e non strafare, che non aspettano altro che ci scopriamo dietro. Lo so che siamo forti ma ho notato a più riprese che dietro ci capita almeno una o due volte a partita di ballare seriamente e stavolta davanti non abbiamo l’Andria (con tutto il rispetto per l’Andria).

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