Avversario di turno

Benvenuti nel Grand Hotel Triestina

Giocatori in transito, allenatori a tempo, crisi tecnica, tifoseria in fermento, le dimissioni del Presidente: i Tonellotto Boys hanno riposto i sogni nel cassetto

ROMA – Rossi, Kiriazis, Di
Venanzio, Briano, Galloppa, Belardi,
Ceccarelli e Corona. Non è una mista di Triestina e
Catanzaro ma tutto quel che resta dei 22 in campo nella gara d’andata. Le due
società hanno rivoluzionato il loro organico nel corso degli ultimi quattro
mesi: il Catanzaro per evidenti ragioni di classifica, la Triestina per gli
sbalzi d’umore del patron Tonellotto, entrato in meno
di due mesi e a pieno diritto nella galleria dei presidenti più umorali della
storia del calcio italiano. Presidenti che a volte fanno le fortune di una
squadra, ma spesso ne complicano tremendamente il cammino.

LE ULTIME BIZZE – Quando si parla di Triestina in questa stagione,
irrimediabilmente si arriva a parlare del suo patron. Tonellotto
è riuscito nell’ultima impresa: licenziare se stesso. Costretto alle dimissioni
da un avviso di garanzia (per avere ignorato un provvedimento giudiziario che
gli impediva di assumere cariche societarie) si è fatto da parte. Almeno
formalmente. Il testimone alla guida della società alabardata
potrebbe passare nelle mani della first lady che già firmò
il passaggio dall’era Berti. I continui cambi in panchina (prima la coppia
Calori-Buffoni, poi Vierchowod, ora Vittorio Russo),
le tirate contro i giornalisti, gli insulti agli arbitri: lo stile Triestina,
decantato sul sito ufficiale della società, non è certamente questo.

TIFOSERIA IN SUBBUGLIO – Anche per questo motivo i tifosi hanno
dissotterrato l’ascia da guerra. Sabato, contro la Cremonese, una pesante
contestazione, la curva vuota, un tentativo di aggressione
a Tonellotto in tribuna: situazione difficile, acuita
dalla dura sconfitta (1-3) contro i grigio-rossi che conclude una striscia di
cinque partite senza vittorie. Se ad inizio campionato
c’era una sorta di cauta diffidenza nei confronti del Presidente, ora si è
arrivati alla guerra aperta, soprattutto dopo alcune sue dichiarazioni: «La
squadra è mia, non della città, e ci faccio quello che voglio. Avevo anche
pensato di comprare il Koper (ndr: squadra istriana), che mi avrebbe potuto dare l’opportunità di
giocare in Champions, portando un po’ di giocatori
della Triestina…».

GRAVE SITUAZIONE TECNICA – Intanto, dopo i primi buoni risultati del girone
d’andata, la Triestina sta lentamente precipitando in zona retrocessione. I numeri
sono impietosi: 5 gol subiti nelle prime 11 partite, ben 26 nelle ultime 16. La
squadra, affidata ora alle cure tecniche del triestino doc
Vittorio Russo, si è molto indebolita nel mercato di
riparazione. Tonellotto ha venduto alcuni dei pezzi
pregiati, Godeas in testa, sostituendoli con alcuni
nomi abbastanza discutibili (Gallovich, Volpato, Marchini), strappati
alla pensione (Binotto, Borgobello,
Mignani), ripescati dopo il naufragio veneziano della
scorsa stagione (Landaida, Erpen,
Allegretti). Gli “epurati” sono andati, invece, a rinforzare alcune dirette
concorrenti come Pescara (Baù), Ternana
(Rigoni e Del Nevo), Avellino (Albino e Minieri),
Bari (Pianu), Rimini (Peccarisi).
Caso limite Max Vieri, appena arrivato a gennaio e subito
girato all’Arezzo dopo ben otto minuti giocati contro l’Atalanta
.

IL RUOLO DI RUSSO – In questa complicata situazione Vittorio Russo ha il compito di restituire serenità all’ambiente e
una parvenza di quadratura tattica alla squadra. Magari ascoltando i preziosi
consigli di Tonellotto per evitare problemi. Dei
nuovi arrivati, Mignani è stato piazzato al centro
della difesa accanto al greco Kyriazis. Ad Allegretti
sono state affidate le chiavi della regia con Briano e Galloppa
ai fianchi. Borgobello dovrà convivere con il fantasma
di Godeas, bomber (9 gol in questa stagione),
trascinatore e punto di riferimento tattico della Triestina fino a gennaio. Fondamentale
sarà il supporto alle spalle del nigeriano Eliakwu,
di Erpen e dell’ex giallo-rosso Massimiliano
Esposito. In difesa, ai lati della coppia Kyriazis-Mignani,
ci saranno Zeoli o il ventenne marocchino Azizou a destra, con Di Venanzio a
sinistra. Da verificare il possibile apporto di Binotto,
come terzo di centrocampo o come mezza punta.

NOVITÀ IN CASA TRIESTINA – Contro il Catanzaro, Russo
potrà schierare dal primo minuto Borgobello al centro
dell’attacco. Eliakwu agirà alle sue spalle insieme a Erpen, favorito dal forfait di
Esposito. Davanti a Generoso Rossi, difesa confermata, anche se Zeoli potrebbe essere inserito sulla fascia sinistra con il
conseguente spostamento di Di
Venanzio a centrocampo. In mediana sicuri Briano sul
centro destra e Galloppa che giostrerà sul
centro-sinistra, se dovesse giocare Allegretti, o al centro se Russo dovesse
scegliere ancora Binotto.

DE FALCO E PALANCA – Nella storia delle sfide tra le due squadre
s’incrociano inevitabilmente due personaggi che hanno
fatto la storia di Catanzaro e Triestina. Impossibile dimenticare il rigore
calciato sul palo da Palanca nel giorno di San Valentino del 1988: costò la
serie A. Impossibile dimenticare anche Totò De Falco,
attaccante alabardato degli anni ’80 e attuale
direttore generale e sportivo della Triestina
. È firmata proprio De
Falco l’unica vittoria della Triestina al “Ceravolo”:
1-0 nella stagione ’83-84. Negli altri nove precedenti, tutti in serie B,
quattro vittorie del Catanzaro e cinque pareggi. Un
gol di Myrtaj permise l’anno scorso ai giallo-rossi di sfatare il tabù Triestina che durava
ormai da 40 anni. All’andata, invece, vinse 2-0 la Triestina con gol di Godeas e Baù. Domani,
fortunatamente, non ci sarà nessuno dei due. Grazie a Tonellotto.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

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Redazione

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