Rassegna stampa

Braglia fa la voce grossa

Poca grinta e poca rabbia agonistica mostrata a Viterbo.
da Gazzetta del Sud

È ricorso alla sua nota vena polemica, ieri pomeriggio, l’allenatore Braglia nel consueto incontro di inizio preparazione negli spogliatoi dello stadio. Lo ha fatto quando, riferendosi alla partita di domenica a Viterbo, ha parlato del gol incassato – quello della svolta della partita – e, soprattutto, dell’atteggiamento mentale della squadra, ben diverso da quello di otto giorni prima a Foggia. Il Catanzaro, secondo il tecnico, non avrebbe sfoderato la stessa grinta, la stessa voglia, la stessa rabbia agonistica messe in bella mostra e a profitto nella prima delle due trasferte consecutive. Il rilievo è generalizzato, ma il dito, da quanto si è potuto capire, è puntato su alcuni giallorossi i quali, rispetto alla precedente partita di Foggia, non hanno tirato fuori il meglio delle loro risorse agonistiche. «Avrà influito – ha detto – l’euforia del dopo Foggia, compreso quella dell’ambiente; avranno influito le feste che sono state fatte durante la settimana (una in verità: quella per la presentazione della squadra, ndc ), certo è che si è notato un certo rilassamento che in serie C/1 non ti puoi consentire. Una delle dimostrazioni l’episodio da cui è scaturito il primo gol; quello che, purtroppo, ha indirizzato il risultato in favore della Viterbese visto che la seconda rete non ha avuto storia. Ebbene in quel frangente, fuori gioco o no, i ragazzi non dovevano fidarsi del sanzionamento dell’irregolarità della posizione dell’autore del gol». Braglia, quindi, ha dissertato sull’importanza di battersi sempre con il… coltello tra i denti: «L’atteggiamento della squadra – ha detto – deve essere sempre improntato all’umiltà e anche alla rabbia agonistica se si vuole diventare una squadra importante. Come può e deve, aggiungerei, per dovere verso la società e verso i tifosi». Un appunto alla squadra anche per l’atteggiamento del secondo tempo quando Ferrigno e compagni hanno creduto di poter tenere a bada un avversario, «domato» nella prima frazione di gara. «La verità è che – ha, quindi, precisato il tecnico giallorosso – il Catanzaro può diventare un’ottima squadra. Ma deve volerlo. Allenandosi bene durante la settimana, ma principalmente dimostrando la domenica la voglia di conquistare i risultati. Con un rendimento livellato aggiungerei e, quindi, senza incrinature in un reparto o nell’altro». Braglia ha, quindi, convenuto che la vera svolta della partita è avvenuta nel corso del primo tempo quando il miglior Catanzaro nell’ambito dei 90 e passa minuti non è stato in grado di concretizzare le manovre offensive di fronte a una Viterbese che ha subìto l’iniziativa di Briano e compagni. Ma se il tecnico per un verso ha usato lo… scudiscio, per l’altro ha riconosciuto i meriti della squadra: «La Viterbese, ben si può dire, ha segnato con i soli due tiri in porta; il primo nell’occasione del gol al 23. del secondo tempo. Certo può capitare di non riuscire a mandarla dentro, ma la squadra si è mossa discretamente bene, dimostrando di saper stare altrettanto bene in campo. Comunque, resto dell’avviso che con un pizzico di cattiveria in più il risultato della partita doveva essere diverso e a prescindere che in qualche caso ci si può accontentare anche del risultato parziale». «Comunque – ha ripreso – ormai come suol dirsi è fatta, ragion per cui dobbiamo pensare alla partita di domenica contro il Sora, ma traendo qualche insegnamento dalla gara che ci siamo lasciati alle spalle. Domenica, intanto, si dovrà fare a meno di Ascoli, espulso a Viterbo, mentre si assottiglia il numero dei difensori – di fronte all’abbondanza per gli altri reparti – e non soltanto perché Ciardiello è… fuori causa per molto tempo per il grave infortunio, ma perché non si è provveduto nel primo mercato. Allo stadio, intanto, si darà il via nei prossimi giorni ai lavori di ristrutturazione finalizzati alla funzionalità di alcune strutture e concordati tra Comune e Figc in vista della partita della Nazionale Under 21 contro l’Azerbajgian il prossimo 10 ottobre.

Autore

Paolo Spinoso

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