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Catanzaro, il sogno continua

Scritto da Redazione

Iemmello e Biasci bissano il derby e stendono anche il Palermo. I giallorossi dominano per lunghi tratti tra gli applausi dei tifosi rosanero

Il sogno del Catanzaro continua. Ancora Iemmello, ancora Biasci, ancora una partita tatticamente perfetta. E i giallorossi danno seguito al successo nel derby sbancando anche il “Barbera”. Il Palermo affonda in piena crisi, dominato per larghi tratti dalla matricola di Vivarini che continua a stupire e sale al terzo posto in attesa dei posticipi.

Una classica del Sud

La 15esima giornata del torneo di serie B si apre con una classica del Sud che mancava in cadetteria da tanto tempo. Il contorno è di quelli che ti avvicinano al calcio. Una città splendida, uno stadio importante, una tifoseria calda che non manca di applaudire il Catanzaro in alcuni momenti della sfida. Le due squadre entrano in campo con i colori classici e le maglie identiche a quelli degli anni ’80. Rosanero i siciliani, rossa con bordi gialli i catanzaresi. I ricordi vanno indietro nel tempo. Il fascino della Favorita è sempre lo stesso: uno stadio che ha subito la sua più importante ristrutturazione in occasione di Italia 90, quando ospitò tre partite del gruppo F.

Questioni di ordine pubblico

Due soltanto le note stonate da segnalare. L’arrivo al settore ospiti non è dei migliori. Buona parte dei tifosi giallorossi arrivano allo stadio a bordo di navette, con almeno venti minuti di ritardo. Nel Parco della Favorita non è prevista un’area di parcheggio, tantomeno una via d’accesso bonificata per arrivare nei pressi dello stadio. Prima dell’inizio della partita, dal settore adiacente a quello dei tifosi ospiti (ancora senza gli Ultras), un ragazzino palermitano lancia una potente bomba carta. Per fortuna nessuna conseguenza, ma tanta paura in un settore ancora con tante famiglie e bambini. La nota più bella è lo striscione esposto dai tifosi palermitani che ricorda la scomparsa della giovane figlia dell’ex DS del Palermo Perinetti. Tutto lo stadio, compresi i supporter catanzaresi, si uniscono in un commovente applauso. Alla gara assistono quasi 20mila spettatori, di cui più di mille affollano il settore ospiti.

Scontro d’alta classifica

Le due squadre arrivano appaiate in classifica al quinto posto. Il Palermo è più o meno nella stessa situazione del Catanzaro prima del derby, voglioso di riscatto dopo le ultime prestazioni deludenti e con la panchina traballante di Corini. Il Catanzaro, che prima del derby arrivava da tre sconfitte consecutive, ha invece voglia di tornare a fare risultato attraverso il suo marchio di fabbrica: il gioco. Corini schiera una formazione rivoluzionata per sorprendere il suo collega catanzarese. Il modulo è un 3-4-3 che, con l’accentramento di Mancuso e Di Mariano all’interno del campo, si trasforma spesso in un 3-4-1-2. Vivarini s’ispira a Vujadin Boskov: “Squadra che vince non si cambia”. L’undici iniziale è quello del derby contro il Cosenza.

Palermo aggressivo, ma il Catanzaro domina

Il Palermo cerca di entrare in campo aggressivo perché vuole trascinare il suo pubblico. Ma è solo un’illusione che dura soltanto pochi minuti. Il Catanzaro inizia subito ad avere il pallino del gioco e il predominio territoriale. Sembra di tornare alle partite di serie C dello scorso anno che i giallorossi dominavano stendendo l’avversario senza colpo ferire. Fra il quarto e il tredicesimo minuto, i ragazzi di Vivarini creano superiorità in mezzo al campo e prima Biasci con un tiro debole e poi sempre l’attaccante catanzarese che non serve a dovere Vandeputte mettono i brividi alla retroguardia rosanero. La prima grande occasione di passare per il Catanzaro è al minuto 16. L’azione è tutta greca. Il filtrante di Sounas è da manuale per Katseris che dalla destra brucia il nazionale statunitense Lund e si presenta solo davanti a Pigliacelli. L’esterno giallorosso calcia ma il portiere compie il miracolo e respinge.

La zampata dello zar

Il Catanzaro è padrone del campo e domina in ogni zona del campo. Il primo tiro in porta dei rosanero è dell’ex Mancuso, con l’altro ex Fulignati che blocca a terra senza alcun problema. Al tramonto del primo tempo, i giallorossi legittimano la loro superiorità con capitan Iemmello. Vandeputte crossa, Buttaro respinge sui piedi di Veroli che rimette nel mezzo. Il bomber giallorosso, da vero falco dell’area di rigore, brucia Marconi nell’area piccola anticipandolo con un tocco delizioso di destro. Il tiro al volo di sinistro da due passi anticipa l’intervento dell’esperto Lucioni e Pigliacelli può solo guardare il pallone che s’insacca all’angolino basso sulla sua sinistra.

Il raddoppio di Biasci

A inizio ripresa Corini prova subito a cambiare qualcosa. Henderson rileva Di Mariano. Il Palermo passa così al 3-5-2. Ai giallorossi bastano cinque minuti per indirizzare la partita sui giusti binari. Vandeputte, cercato a lungo due estati fa dal Palermo, dimostra tutte le sue qualità che ne hanno fatto il re degli assist nella scorsa stagione. Con un destro a tagliare trova Biasci, inseguito vanamente da Gomez. L’attaccante toscano calcia verso il portiere che in uscita ribatte sui suoi piedi. Biasci deposita tranquillamente in rete. Il settore ospiti esplode di gioia. In campo c’è solo una squadra. Il Catanzaro è al centro del ring e domina. Corini tenta ancora di svoltare coi cambi e inserisce tre uomini nuovi: entrano Aurelio, Di Francesco e Valente, escono Lund, Mancuso e Marconi.

Il Catanzaro dilaga, ma il Palermo la riapre

Il Catanzaro rimane lo stesso e, dopo l’ennesima giocata con possesso palla e ribaltamento del fronte, il pubblico di Palermo applaude i giallorossi riconoscendo la piacevolezza delle giocate dei ragazzi di Vivarini. Nella fase centrale della ripresa i giallorossi potrebbero dilagare: prima con Iemmello e Biasci, poi con Katseris che sempre dalla destra serve leggermente lungo Iemmello, infine con Vandeputte che colpisce il palo. La partita adesso diventa più calda perché il Palermo utilizza tutti i mezzi per riaprirla. Al 67′ gli ammoniti e stanchi Katseris e Vandeputte escono per Miranda e Oliveri. Il tecnico catanzarese cerca di arginare con forze fresche le corsie laterali dove il Palermo può contare sulle energie e la qualità di Di Francesco e Valente, bravi nello stretto, oltreché di Aurelio. Entrano anche Ambrosino e Stoppa per Biasci e Iemmello. Un tiro di Henderson, che sembrava un cross, è smanacciato da Fulignati. Il Palermo passa con Stulac, che raccoglie dalla corsia di sinistra un cross di Valente e anticipa Brighenti di testa. Fulignati non può fare molto.

Il forcing del Palermo

Mancano sette minuti al termine. Gli uomini di Corini già altre volte in questo torneo, nei minuti finali, avevano risolto alcune partite. E quindi tentano il tutto per tutto. Fulignati respinge il tiro al volo di destro di Segre, migliore in campo per i rosanero: è l’unico squillo dei rosanero. Poi il portierone giallorosso si distingue per le sue uscite in presa alta, a neutralizzare i lanci lunghi dei siciliani, e blocca sicuro una punizione da zona defilata di Valente. Il Catanzaro in contropiede sciupa altre buone occasioni per rimpinguare il risultato che alla fine, per quanto visto in campo, è striminzito. Stoppa calcia debole, Ambrosino si attarda nell’uno contro uno con Lucioni, Pontisso è protagonista di una splendida sgroppata ma sbaglia l’ultimo passaggio per Stoppa. Poi Marinelli, protagonista di un buon arbitraggio, si erge a protagonista e concede quasi inspiegabilmente sette minuti di recupero, allungati di altri 90 secondi. L’ultimo angolo è dei rosanero. I tifosi giallorossi trattengono il respiro, ma non accade nulla. È festa in campo, è festa nel settore ospiti. Bordate di fischi piovono dalla curva palermitana e da mezzo stadio. Contestati Corini e i calciatori.

Verso il Pisa

Dopo il saluto ai propri tifosi e la festa sotto il settore, ancora un altro applauso ricambiato dai ragazzi di Vivarini. Stavolta è tutto il “Barbera” a battere le mani. La vittoria di Palermo bissa quella del derby e cancella i tre stop consecutivi che avrebbero potuto minare l’autostima e la consapevolezza nei propri mezzi. Ieri il Catanzaro è stato a tratti straripante. Ma, come ha sottolineato anche Vivarini in sala stampa, forse la cosa più importante è che i giallorossi hanno saputo soffrire nei minuti finali, con grinta e senza mai andare in affanno. Vedere una squadra che difende a denti stretti il meritatissimo risultato e che, anche nei momenti più concitati, esce palla al piede dalla propria difesa non è frequente. Con sette under in squadra e quattro calciatori ventenni. Dopo il meritatissimo riposo, da domani la testa sarà concentrata sulla sfida al Pisa che arriverà al “Ceravolo” sabato alle 16:15.

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