Rassegna stampa

Catanzaro, in campo è tornato il nervosismo

Presa di posizione da parte di Improta e della società per l’ingenuità di qualche giocatore giallorosso che è costata cara alla squadra

da Gazzetta del Sud

CATANZARO – Una doccia fredda per l’ambiente sportivo locale la sconfitta di Lanciano, la prima nella… prima trasferta del campionato. Ma, occorre subito aggiungere che la sconfitta non è detto debba provocare un danno notevole. Potrebbe, infatti, risultare salutare se, ovviamente, l’impatto di Gentili e compagni con le gare esterne servirà da lezione, come dovrebbe essere una volta che si sono trovati davanti ad una realtà, probabilmente non immaginata, quale effetto, c’è da aggiungere, dell’approccio al nuovo campionato risultato favorevole per le due prodezze di Corona, anche perché in quella occasione il Catanzaro si è trovato di fronte una Vis Pesaro non al meglio della condizione e da alcuni punti di vista. A parti invertite e con dall’altra parte questa volta il Lanciano, Ciardiello e compagni si sono trovati di fronte a difficoltà che non hanno affrontato prima di tutto con la mentalità giusta e, non proprio secondariamente, con la furbizia che sarebbe stata necessaria in alcuni particolari frangenti della partita, al posto della ingenuità che non dovrebbe essere patrimonio di giocatori esperti quali quelli che compongono il Catanzaro. I particolari sono riscontrabili nelle cronache della gara probabilmente e paradossalmente condizionata per il Catanzaro dal bilanciamento immediato (esattamente dopo 4 minuti) del gol del primo vantaggio del Lanciano. Il gol di Corona, praticamente, ha illuso la squadra giallorossa deducendo che partita ed avversario erano alla portata. Invece, ecco in determinati momenti una certa supponenza; ecco alcuni grossolani errori anche a dire il vero in fase di conclusione dell’azione offensiva. Ma ecco, sopratutto, il nervosismo che, specialmente in alcune fasi della gara, la ha fatta da padrone nelle file giallorosse, come era successo nelle due partite casalinghe di Coppa Italia contro la Cavese e il Taranto. Evidentemente quelle esperienze non sono servite con l’aggravante, questa volta, di aver compromesso un risultato di campionato. Ingenuo, quindi, Biancone nel cadere nella provocazione di un avversario alla fine del primo tempo; troppo reattivo Ferrigno, uno dei quattro che, appunto nel precedente di Coppa, si era lasciato prendere in fallo dal direttore di gara, nel …replicare a un colpo proibito. Ed il nervosismo è diventato giustamente il tema principale del dopo partita con interventi dell’allenatore Braglia («Non mi sta bene e non lo capisco», ha dichiarato il tecnico), mentre il direttore generale Gianni Improta, ma affondato con toni decisi: «Questa volta chi ha sbagliato pagherà. La società applicherà nei confronti di chi è stato espulso, le norme federali in materia». «I nostri giocatori – ha aggiunto il d.g. – devono mettersi in testa che la società ha compiuto enormi sacrifici prima per far quadrare i bilanci; poi per creare le condizioni finanziarie per favorire il ripescaggio e, infine, per allestire una squadra competitiva. A tutto ciò si aggiungano l’apporto e le attese dei tifosi che non si vuole siano tradite, visto che non si possono compromettere speranze e sacrifici per atteggiamenti, che si possono definire inconsulti per professionisti e giocatori di un Catanzaro che vuole mantenere una immagini anche quanto a comportamenti dei suoi tesserati». Per Improta l’allontanamento dal campo di gioco di Biancone e Ferrigno ha influito sul risultato di una gara che si poteva raddrizzare: «Nel nostro stile – ha ancora aggiunto l’ex baronetto – l’ostilità agli arbitri anche se sbagliano a nostro danno deve essere bandita perché in caso contrario ogni volta che i direttori di gara prendono decisioni che giudichiamo errate non finiremo mai in 11 le partite. Perché se così fosse mi converrebbe scendere in campo personalmente certo di giocare tutta la gara». Insomma una replimenda necessaria anche per stroncare un andazzo nocivo e lesivo degli sforzi di quei giocatori che si comportano bene, come è accaduto (anche dal punto di vista tecnico) al debuttante Briano e al re, sempre più re del gol, nonostante il salto di categoria, Corona. Intanto una decisione è stata concordata tra Braglia e la società per la partita di Coppa di domani a Melfi dall’interesse scemato dopo i precedenti risultati. Contro la squadra pugliese sarà allestita una squadra di seconde linee che sarà guidata da Franco Cittadino.

Vito Macrìna

Autore

God

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