Rassegna stampa

Catanzaro, non si sbaglia più

Obiettivo Paternò, ma è già caccia al biglietto per il derby.
da Il Quotidiano

CATANZARO ­ E’ la settimana giusta, quella per ricompattarsi e preparare nel migliore dei modi il rush finale. Undici sfide, undici autentiche finali. Il primo scoglio, non è di quelli insormontabili e porta il nome di un Paternò inguaiato in penultima posizione, con sole tre lunghezze di vantaggio su L’Aquila.
Vincere senza soffrire però, non appartiene al patrimonio genetico del Catanzaro, che proprio contro le piccole ha sempre faticato più del dovuto. Fatiche, puntualmente ripropostesi anche nelle ultime deludenti uscite, tanto da consigliare il tecnico Piero Braglia a modificare qualcosa anche dal punto di vista tattico. Il 4-4-2, parrebbe la soluzione ideale per accontentare tutti. Pensate quante voci verrebbero soffocate, schierando in tandem Corona e Luiso in avanti, con Ferrigno e Toledo schierati nel loro ruolo originario di esterni di centrocampo, senza dimenticarsi di Morello, che in quest’ultimo ruolo si sistemerebbe a meraviglia. Braglia però, non è soggetto dedito all’influenza delle folle, e se ha deciso di cambiare qualcosa, non è per individuare un espediente che gli salvi la panchina. Già, perché il rischio è anche questo. Paventato da molti e più volte smentito dai vertici della società. Un’ipotesi assurda, quella dell’esonero, se si pensa che lo stesso trainer toscano, era arrivato in città con il solo incarico di salvare la squadra o, al massimo, di portarla ai play-off.
Ma proprio il fantasma della lotteria più odiata dai suoi stessi tifosi, o meglio la possibilità di evitarli e saltare con un anno d’anticipo, rispetto ai programmi dirigenziali, nel campionato cadetto, ha contribuito non poco a screditare i suoi indubbi meriti e fargli perdere rapidamente popolarità. Già, perché di fronte alla tentazione della vittoria, la dedizione e la riconoscenza verso l’uomo passa in secondo piano. Quando alle spalle ci sono tredici anni di sofferenze, illusioni e umiliazioni, non si guarda in faccia niente, non si può pretendere lucidità, c’è un solo e unico imperativo: vincere.
Ma le pressioni, quelle eccessive e prive di contenuti, non hanno mai contribuito a salvare la serenità e l’equilibrio di un gruppo, specie se ben affiatato come quello giallorosso. Catanzaro ha perso la pazienza quando non doveva, dopo averla mantenuta e sventolata per anni e anni. Tutti, quindi, dovrebbero fare un passo indietro e recuperare quegli equilibri che, in questa stagione, stavano facendo la fortuna di Corona e compagni. A cominciare dai tifosi e dal loro impareggiabile incitamento, perché è proprio tra le proprie mura, che il Catanzaro rende di più. La ricetta è semplice, un salutare bagno d’umiltà.
E’ vero, questa è una categoria che non compete al blasone della città, ma raggiungere la B non deve essere necessariamente un obbligo. La squadra punta a vincere il campionato, ma soprattutto, punta a confermare i propri propositi, inseguendo un sogno.

CROTONE ­ CATANZARO. Tra Crotone e Catanzaro c’è di mezzo il Paternò, eppure è già caccia al biglietto. Proprio a tal proposito ieri, nella sede dell’Us Catanzaro, si è svolta una riunione con tutti i vertici dei principali club giallorossi (Catanzaro Club, Massimo Palanca, Torrini, Capu tosta, Colicchia, Gianni Improta, Nino Pultrone, Sanguinis Effusione, Gruppo Cavita, Adriano Banelli, Angelo Mammì). La richiesta, risulta ovviamente superiore rispetto ai tagliandi che il Crotone pensa di mettere a disposizione.
Alla lunga riunione, a cui erano presenti i vertici della dirigenza del Catanzaro, si è discusso anche dell’organizzazione della trasferta e di altre problematiche, ovviamente connesse alla gara di Crotone, di natura logistica.

Domenico Concolino

Autore

Paolo Spinoso

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