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Catanzaro, pari di carattere

Scritto da Redazione

Biasci riacciuffa la Juve Stabia in una partita rovinata dall’arbitro e dall’espulsione di Martinelli

Ci mette il cuore e la grinta il Catanzaro, al Romeo Menti di Castellammare di Stabia, per trovare un punto prezioso sulla strada per il secondo posto, al termine di una partita difficile e complicata dall’espulsione di Martinelli sul finire del primo tempo.

Obiettivi di classifica

La sfida alla Juve Stabia è fondamentale per consolidare la classifica dei giallorossi. Le vespe di Novellino, invece, cercano  punti per agganciare la decima posizione che garantirebbe un posto nei play off. Fra le mura amiche i campani si presentano con un buon ruolino di marcia. I gialloblu in casa hanno perso solo tre incontri, vincendone otto e pareggiandone cinque, con 22 gol segnati e 12 subiti.

I precedenti

Per due volte Juve Stabia e Catanzaro al “Menti” hanno giocato sfide decisive per il primato. Nella stagione 2009/10 in un torneo di C2 quando il Catanzaro, partito con tre punti di penalizzazione, perse 1-0 con una rete di Ottobre il match clou di quel campionato. E nella più recente stagione 2018/2019, quella del famigerato cucchiaio di Giannone, che consegnò di fatto primato e vittoria del campionato alla Juve Stabia. La curiosità è che in entrambe le sfide in panchina per il Catanzaro c’era mister Auteri. In campo molti ex: nel Catanzaro, oltre a Fazio squalificato, ci sono Martinelli, Branduani, Bombagi e Carlini. Evacuo e Altobelli sono invece gli ex giallorossi.

Poche novità di formazione

Nel settore ospiti del “Menti” sono circa 150 i tifosi partiti da Catanzaro per sostenere la squadra. Vivarini presenta il solito modulo, recupera capitan Martinelli al centro della difesa e lo affianca con Scognamillo e Gatti. Vandeputte e Bayeye giocano da esterni con Maldonado e Verna centrali. Carlini si sistema a ridosso del duo d’attacco composto da Biasci e Iemmello.

Partenza stabiese

La Juve Stabia cerca di sorprendere il Catanzaro sin dai primi minuti. Sulla fascia sinistra, dove agisce Gatti (che poi si riprenderà nel corso della partita), crea la prima incursione con Della Pietra, ma il suo diagonale che termina sul fondo. La maggiore tecnica del Catanzaro produce poco. All’undicesimo ancora dalla sinistra Martinelli va a tamponare un avversario e subisce la prima ammonizione della partita che influirà sull’esito del match. La conseguente palla inattiva è trasformata di testa con un perentorio stacco di Tonucci che brucia il capitano giallorosso sullo stacco aereo e batte Branduani.

Un brutto Catanzaro

Per quasi tutti i primi quarantacinque minuti i giallorossi sono imprecisi nella trasmissione del pallone. Maldonado e Verna hanno difficoltà nello scarico dei passaggi anche perché Carlini non trova le giocate e ha difficoltà a raccordare centrocampo e attacco. Pur se il Catanzaro ha il possesso palla, poche volte si rende pericoloso perché l’ultimo passaggio è spesso sbagliato. Iemmello spreca di testa la rete del pareggio mentre la Juve Stabia cerca di pungere con ripartenze, ma senza creare grossi pericoli.

Il protagonismo dell’arbitro

A metà della prima frazione di gioco, alla prestazione non trascendentale dei giallorossi va ad aggiungersi quella dell’arbitro Di Graci di Como. Martinelli, colpito da una gomitata protesta, mostrando i segni della botta subita ma non trova il conforto dell’arbitro. Maldonado è il secondo dei giallorossi a subire un cartellino, mentre due evidenti falli subiti dall’ecuadoregno non sono sanzionati con nessuna ammonizione. Un fallo di mani in area stabiese passa inosservato malgrado le proteste dei calciatori catanzaresi, fra lo stupore dei presenti. Sul finire del primo tempo le squadre si allungano, Altobelli cerca Martinelli nell’uno contro uno e, senza alcun contatto, l’ex giallorosso vola per terra. L’arbitro senza esitare estrae il secondo giallo per Martinelli e lascia il Catanzaro in dieci.

Il pari di Biasci

La ripresa inizia con gli stessi effettivi del primo tempo. Maldonado si abbassa per fare il doppio ruolo di play e di regista centrale in luogo dell’espulso Martinelli. Nessuno si accorge che il Catanzaro è in inferiorità numerica perché i giallorossi non cambiano atteggiamento ma si dimostrano più propositivi e soprattutto più precisi. La rete di Biasci è frutto di una grande intuizione di Vandeputte che serve l’attaccante in area. Biasci si libera del suo diretto avversario con una finta e un controllo straordinari e fulmina di destro Dini.

Il Catanzaro ci prova

Intanto Di Graci procede nel suo show e provvede subito a tirare cartellini al minimo contatto ma sempre e solo per il Catanzaro. Sul taccuino finiscono così Biasci e Vandeputte. L’arbitro completerà l’opera ammonendo sul finale anche Vazquez per una presunta gomitata. Troest nel frattempo aveva provato a ristabilire il vantaggio con un colpo di testa ma Branduani stavolta c’è. Con l’ingresso di Sounas e Cinelli adesso il Catanzaro è padrone assoluto del campo. Bayeye imperversa con il greco sull’asse di destra ma la stoccata decisiva non arriva malgrado l’ingresso di Cianci e di Vazquez che ci provano entrambi con tiri da fuori.

Catanzaro dai due volti

È stato un Catanzaro molto diverso nelle due frazioni di gioco. A un primo tempo troppo compassato, con molte imprecisioni nella trasmissione della palla, è seguita una ripresa positiva. L’inferiorità numerica non si è proprio notata e con un po’ di fortuna in più l’impresa di portare a casa i tre punti poteva essere compiuta. Di certo la direzione arbitrale non ha aiutato. E non è la prima volta, specie nelle ultime partite. Al di là degli episodi singoli non convincono alcune conduzioni di gara e una classe arbitrale di livello davvero basso. Pur dominando tecnicamente in lungo e in largo, a fine partita il Catanzaro si ritrova spesso con  un taccuino dei cattivi pesantissimo. Come se giocasse all’italiana e non un calcio di possesso e offensivo.

Le ultime quattro partite

I giallorossi dovranno adesso consolidare il secondo posto nelle quattro partite rimanenti. Dovranno anche gestire e recuperare forze per la coda del campionato. E dovranno anche tenere conto della gestione cartellini che potrebbe portare ad assenze pesanti. Quattro giornate per chiudere il campionato al meglio e prepararsi per la lotteria dei play off. In cui speriamo si possa solo giocare a calcio e non incidano gli errori arbitrali che, in partite secche, potrebbero essere decisivi.

Autore

Redazione

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3 Commenti

  • U n pari in 10 sintomo di una squadra vhe sta bene e di un allenatore che sa come mantenere la giusta concentrazione. Un bel gruppo in cui tutti meritano il posto. Grazie Presidente. Non tenga conto di quegli stupidi commenti di pseudo tifosi inutili. Vada avanti nel progetto giallorosso e cerchi di ascoltare solo l amore che arriva dai veri tifosi, quelli che come in questo sito seguono le aquile da Toronto, Sidney, Boston. Si addolcisce solo di quelli. Il resto sono solo scarti della societa

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