CATANZARO-PESCARA 1-0: LA CRONACA

I giallorossi vincono con merito contro il Pescara e interrompono un digiuno di vittorie durato circa otto mesi. Dopo il rigore fallito da Corona, un’autorete di Pesaresi decide il match. Espulsi per i biancoazzurri Gonnella e Matteini.

CATANZARO- Nel giorno della partita numero 1000 del Catanzaro nella serie cadetta, arriva la prima vittoria stagionale delle Aquile, che hanno battuto il Pescara per 1-0 grazie all’autorete di Pesaresi. Vittoria che è arrivata dopo un digiuno di circa otto mesi, da quel lontano Catanzaro-Triestina dello scorso campionato decisa da un gol di Myrtaj.
Per i giallorossi non è stata una passeggiata anzi, è stata una partita sofferta e sudata, che si è vinta grazie alla forza del gruppo di Corona e compagni e grazie all’incitamento del pubblico catanzarese, che come sempre ha rappresentato il dodicesimo uomo in campo.
Le due squadre sono sembrate stanche causa le due partite giocate nell’arco di quattro giorni (per il Pescara addirittura di tre) ma le Aquile hanno avuto più benzina e sono riusciti a prevalere sugli ospiti, alla fine anche meritatamente se si confrontano il numero delle occasioni da gol per le due squadre. Dei giallorossi finalmente vincenti, da elogiare tutta la squadra, in particolare la difesa, che ha fatto correre pochi rischi a Belardi durante tutto l’incontro, ma soprattutto De Simone e Sussi, due instancabili motorini rispettivamente in mezzo al campo e sulla fascia sinistra.
Buso getta nella mischia per la prima volta il neo acquisto Di Cesare al centro della difesa insieme a Di Sole e Ceccarelli e schiera in avanti Myrtaj a fianco di Corona e di Rizzato. Per il Pescara non ce la fa Diliso e c’è l’ex giallorosso Cammarata (fischiatissimo dal pubblico di casa ogni volta che toccava il pallone) a guidare l’attacco insieme a Matteini.
Primo tempo decisamente brutto (forse anche a causa del campo pesante) nel quale il Catanzaro cerca di fare la partita, ma il Pescara chiude tutti gli spazi e soffoca la manovra dei giallorossi, costringendoli ai lanci lunghi sempre preda di Delli Carri e Gonnella. Poche, veramente poche le azioni che abbiamo segnato sul nostro taccuino. Al 7’ gli ospiti perdono banalmente il pallone a centrocampo, innescando così Myrtaj che ha una prateria davanti a sé e dal limite prova una sventola che finisce a lato. Al 12’ Corona fa fuori due avversari e sempre dal limite scaglia una bomba che si perde alta. Mister Sarri tra l’altro perde anche Croce, infortunatosi dopo un contrasto di gioco. Per lui sospetta rottura della clavicola. Al suo posto entra Carmine Gautieri. Al 43’ episodio dubbio nel cuore dell’area di rigore ospite, con Corona che sembra essere spintonato da un avversario al momento del tiro. Il signor Preschern sorvola. Si va negli spogliatoi con un altro brivido per Delli Carri e compagni: uscita a “farfalla” di Tardioli e Rizzato a porta sguarnita di testa spedisce clamorosamente all’esterno della rete.
La ripresa. Da registrare subito l’unico pericolo corso da Belardi in tutto il match: tacco di Gautieri per Matteini che da posizione defilata conclude di poco a lato. Al 56’ le Aquile avrebbero la possibilità di passare in vantaggio: contatto in area di rigore tra Rizzato e Gonnella con l’ex granata che cade e con l’arbitro che assegna il penalty. Dal dischetto si presenta Corona, ma Re Giorgio dopo il rigore mandato in Curva a Verona, si fa intercettare il suo tiro dall’ottimo Tardioli che, con il suo miracolo, tiene ancora a galla i suoi. Gli abruzzesi però si innervosiscono così come il Catanzaro fece pochi giorni addietro a Verona. Lo dimostra l’espulsione al 61’ di un nervoso Gonnella, mandato a farsi una doccia anticipata negli spogliatoi, dopo aver mandato “a quel paese” l’arbitro. L’inferiorità numerica facilita il compito dei padroni di casa che prima sfiorano il vantaggio con Sussi, su cui tiro è bravo Tardioli e poi trovano l’1-0 con una discesa sulla fascia di Rizzato che crossa forte e trova la testa di Pesaresi, che involontariamente infila il pallone nella sua porta. Pescara che dopo il gol cerca disperatamente il pareggio, ma i lanci lunghi dalla difesa non favoriscono i biancoazzurri, visto che vengono sempre sventati con successo dai vari Zini, Ceccarelli e Di Cesare. Proprio quest’ultimo si vede rifilare un ceffone da Matteini lontano dall’azione di gioco, ma per fortuna sotto gli occhi dell’assistente 1 Benedetto, che segnala la scorrettezza al signor Preschern che non può far altro che invitarlo a raggiungere il suo compagno Gonnella negli spogliatoi. Falliscono gli ultimi attacchi di Gautieri e compagni e così il pubblico del “Ceravolo” può finalmente esultare e guardare con più ottimismo al futuro della propria squadra del cuore.

Pier Santo Gallo

CATANZARO-PESCARA 1-0: La cronaca

Cuore Catanzaro: decisivi Arcadio e Manitta

CATANZARO- Vince col cuore il Catanzaro che al “Ceravolo” batte il Pescara con un gol di Arcadio ed esce dalla zona “calda” della classifica. E se i giallorossi a Vicenza si erano arresi dopo soli venti minuti, contro gli adriatici hanno dato l’anima sino all’ultimo secondo, ottenendo una vittoria che rasserena l’ambiente e permette di guardare con ottimismo alla difficile gara che le Aquile disputeranno domenica prossima contro il forte Arezzo e soprattutto contro la sua fortissima coppia gol, formata da Spinesi e Abbruscato.
Al di là di ciò c’è da dire che questa vittoria non cancella del tutto i problemi del Catanzaro. Infatti Briano e compagni continuano a soffrire in difesa, poiché anche nella partita contro il Pescara c’è voluto un super Manitta (decisamente il migliore il campo insieme ad Arcadio) che con più di tre interventi nel secondo tempo ha salvato il risultato.
A rovinare la festa del riscatto giallorosso è stato il nuovo infortunio accorso a Benny Carbone. Il fantasista di Bagnara è stato costretto ad uscire al 26’ della prima frazione per il riacutizzarsi del suo infortunio che lo aveva costretto a saltare le ultime tre partite.
La partita. Nel Catanzaro c’è Pierotti in difesa al posto dello squalificato Grava. Per il laterale ex Salernitana ottima prestazione, soprattutto in fase difensiva. Al 7’ De Simone imbecca Corona che si trova solo davanti ad Ivan, ma il numero 9 giallorosso spreca calciando addosso al pipelet avversario che di piede si rifugia in angolo. Al 9’ si vede il Pescara con un tiro da fuori di Calaiò che Manitta blocca con estrema sicurezza. Al 23’ Carbone fa fuori Zeoli e spara un destro che si perde alto. Il n.10 delle Aquile come detto lascia il campo tre minuti dopo (al suo posto Cammarata) e il Catanzaro cala, ma la sua pressione è sempre costante. Così al 44’ su una punizione dalla tre quarti di Caterino, Arcadio svetta in area più in alto di tutti e batte Ivan con un preciso colpo di testa.
La ripresa regala subito emozioni: al 46’ infatti Corona serve Cammarata che spara un missile da posizione defilata che scheggia la traversa. Il Catanzaro continua a spingere e al 52’ episodio dubbio nell’area degli ospiti: Cammarata cade dopo un contatto con Ivan. L’attaccante calabrese reclama il rigore, ma il signor De Marco lo ammonisce per simulazione. Da qui in poi inizia l’assedio del Pescara e la sofferenza dei 5000 tifosi giallorossi. Al 54’ spettacolare gesto atletico di Fanucci che in area avversaria con una rovesciata chiama Manitta al grande intervento. Lo stesso portiere ex Napoli è ancora decisivo un minuto dopo su un colpo di testa ravvicinato di Fusco e al 70’ su un calcio piazzato di Russo. Il Catanzaro è chiuso nella propria metà campo e non riesce ad uscire palla al piede con Arcadio che fa quello che può da solo in avanti. Al 75’ c’è un break offensivo del Catanzaro, ma Corona colpisce male e manda il pallone ad un metro dal palo. All’84’ Manitta sbroglia una pericolosa mischia in area di rigore. Al 91’ ultimo brivido per i tifosi giallorossi con Giampaolo che crossa al centro per Job che al momento di concludere a porta sguarnita viene fermato in angolo da un provvidenziale intervento di Briano. Poi il Catanzaro sfiora all’ultimo respiro su contropiede il gol del 2-0 con Arcadio, che coglie impreparata la difesa pescarese e conclude a botta sicura, con la palla che a Ivan battuto, si stampa sulla traversa. Sarebbe stata una punizione troppo eccessiva per gli ospiti.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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