Rassegna stampa

Catanzaro, Rimini, Novara: parla la storia

Il «Ceravolo» pieno come ai tempi della A

Catanzaro, Rimini, Novara: parla la storia

Se in C1 ci sono due grandi piazze come Pescara e Pisa a un passo dalla promozione,
la situazione in C2 non è certo da meno.
Dopo le partite di andata, oggi le tre favorite per il salto di categoria sono
Catanzaro (Fohra Gabbu), Novara e Rimini.
Altre tre città che hanno conosciuto i palcoscenici più prestigiosi
del nostro calcio adesso hanno la possibilità di risalire di un gradino.
Anche se i loro precedenti ai playoff (e le insidie portate da Acireale, Alto
Adige e Gubbio), invitano a tutto, meno che all’ottimismo.

CATANZARO — È dal 1985 che a Catanzaro non si festeggia una promozione:
allora fu dalla C1 alla serie B, unica gioia in mezzo a quattro retrocessioni
che hanno portato la squadra calabrese dalla A (ultima volta nel 1983) alla
B, da dove è caduta due volte in C1 (1984 e 1990) e infine in C2 (1991).
E in questa categoria il Catanzaro s’è impantanato.
Quest’anno, arrivato quarto, non sembrava molto convinto delle sue possibilità.
Già raggiunti tre volte i playoff e per due volte sconfitto in finale,
il Catanzaro ha sempre perso l’opportunità di risalire ma non l’affetto
dei suoi tifosi. Che anche oggi gremiranno il mitico Ceravolo per la sfida con
l’Acireale: un pareggio ed è fatta.

NOVARA — Qui l’ultimo successo è più fresco e risale
al 1996 (primo posto e vai in C1), ma la repentina retrocessione dopo un solo
anno l’ha fatto dimenticare. Il Novara in tutto ha fatto 21 campionati
di serie C2, categoria che non ha mai lasciato (tranne che in quell’occasione
e anche grazie a un ripescaggio dopo la retrocessione del 1990); le due partecipazioni
ai playoff si sono limitate alle semifinali, anzi ci sono anche tre partecipazioni
consecutive ai playout (sempre vinti) nelle menti dei tifosi azzurri. Che dopo
aver sofferto il sorpasso del Pavia in campionato, adesso non hanno perso la
fiducia e garantiscono il tutto esaurito per la sfida contro l’Alto Adige:
anche in questo caso, basta il pareggio per fare festa.

RIMINI — Questa squadra è invece quella messa meglio, nel senso
che oggi può anche permettersi di perdere in casa contro il Gubbio (ma
solo con un gol di scarto) avendo vinto 1- 0 in trasferta all’andata.
Ma a Rimini non si fanno illusioni, visti i trascorsi: questa romagnola è
la squadra che tra i professionisti da più anni non ottiene una promozione,
visto che l’ultima è stata dalla C1 alla B nel 1979- 80.
E anche ai playoff non c’è una tradizione brillante: cinque partecipazioni,
cinque sconfitte (quattro volte in semifinale, una in finale). Ma questo non
spaventa i tifosi biancorossi, pronti oggi a rinunciare a mezza giornata al
mare per affollare il Romeo Neri.

ni. bin. – Gazzetta dello sport


IL PUBBLICO / Il « Ceravolo » pieno come ai tempi della
A

Saranno almeno 36.000 i tifosi che seguiranno le tre finali della serie
C2
.

CATANZARO — Sarà questo lo stadio più gremito di queste
finali di C2. Al Ceravolo sono attesi 20.000 spettatori, 2.000 dei quali provenienti
da Acireale.

NOVARA — Qui ci sarà il tutto esaurito, con i 9.000 posti dello
stadio di Novara tutti occupati. E tutti da tifosi locali, visto che l’Alto
Adige sarà seguito da non più di 300 fedelissimi.

RIMINI — Saranno 7.000 gli spettatori a Rimini, dei quali 6- 700 provenienti
da Gubbio: un po’ il mare, un po’ il risultato dell’andata,
fanno di questa finale la meno seguita delle cinque.

Autore

God

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