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Catanzaro, sfuma il sogno della Coppa

Scritto da Redazione

Il Padova passa al “Ceravolo” contro i giallorossi incerottati e penalizzati dagli episodi

Finisce il cammino del Catanzaro in Coppa Italia. In finale ci va il Padova che, dopo il pari (1-1) dell’andata, passa al “Ceravolo” per 1-0 e aspetta il Sud Tirol che nella prima semifinale ha surclassato l’Andria 0-4.

Catanzaro spuntato

Catanzaro e Padova arrivano rimaneggiate al match di ritorno per via di infortuni e calciatori positivi al Covid. Anche il mercato in entrata e in uscita condiziona le due squadre. Il centrocampista islandese Bjarkason e il greco Sounas, due degli acquisti giallorossi nel mercato di riparazione, sono subito lanciati nella mischia da Vivarini, che sceglie ancora la difesa a tre con De Santis a sinistra, il ritorno di Fazio al centro della retroguardia e Martinelli a destra. Tra i pali il portiere di Coppa, Nocchi. Cinelli e Welbeck completano il centrocampo, con Vandeputte a sinistra. Davanti i veri problemi dei giallorossi. Con Iemmello ancora non ufficializzato, Cianci squalificato e Carlini out, c’è Vazquez centravanti, anche se non in condizione ottimali, con Bombagi al suo fianco. Millecinquecento spettatori affollano gli spalti del “Ceravolo”, con circa 70 tifosi ospiti, sistemati in curva Mammì.

Sprint Padova

Il Padova nei primi dieci minuti costruisce la sua partita. Il Catanzaro è lungo in campo, i giallorossi hanno tante difficoltà nel trovare la giusta posizione. In particolare, sulle corsie laterali, Jelenic e Bifulco (autore del gol-partita) si inseriscono con estrema facilità senza trovare ostacoli, ma autostrade di spazi. Dopo 10 minuti il gol che deciderà la partita. Bifulco s’invola a sinistra alle spalle di Bjarkason, poco propenso alla fase difensiva, e stende Nocchi con un diagonale preciso e potente.

La reazione giallorossa

L’1-0 sveglia il Catanzaro che inizia ad accorciare i reparti, a velocizzare le giocate e a creare molti grattacapi alla difesa veneta. Tre le palle-gol nitide create dai giallorossi. Martinelli su azione d’angolo non riesce a deviare in porta. Un filtrante di Fazio trova Bjarkason solo davanti a Donnarumma ma l’islandese s’inceppa prima del tiro. Infine Bombagi s’invola dalla trequarti e a tu per tu col portiere calciato fuori dallo specchio della porta.

Giallo o rosso?

L’episodio che può cambiare la partita arriva dopo la metà del primo tempo. Donnarumma esce per anticipare Vazquez lanciato verso di lui. Nello slancio finisce con le mani fuori dall’area di rigore. L’arbitro Acanfora, richiamato dall’assistente, assegna calcio di punizione dal limite e ammonisce il portiere veneto. I giallorossi protestano invano, invocando l’espulsione. Acanfora non ravvisa la volontarietà e/o la chiara occasione da gol e applica il regolamento alla lettera. Non andrà allo stesso modo, a parti invertite, nel secondo tempo.

Il Catanzaro ci prova

Episodi a parte, anche nella ripresa il Catanzaro torna in campo deciso. Il Padova è sempre pericoloso in ripartenza, ma sono i giallorossi a fare la partita, costruendo buone manovre e sfiorando ancora il gol del pareggio. Il muro del Padova però regge ai tiri dentro l’area di Bombagi, Sounas e Bjarkason, respinti dai difensori proprio sul più bello.

Rosso a Fazio

Vazquez non ce la fa più, al suo posto entra Porcino. Il Catanzaro si ritrova spuntato, con tanti centrocampisti e Bombagi da centravanti tattico. Quando i giallorossi stanno producendo il massimo sforzo per provare ad allungare la partita, il secondo episodio dubbio della gara, di fatto la chiude. È il 74esimo: il neo-entrato Chiricò sfugge in contropiede a Fazio e si lancia verso Nocchi. Il difensore giallorosso lo stende. Stavolta per l’arbitro ci sono sia volontarietà che chiara occasione. Acampora sventola il rosso e stende il Catanzaro definitivamente. A nulla servono gli ingressi di Bayeye, Curiale e Verna. L’arbitro ha ancora il tempo di fermare, per un fallo molto dubbio, Welbeck, che aveva rapinato un difensore veneto e si stava involando verso la porta con Vandeputte. E poi di espellere Curiale, che subisce una gomitata in contrasto e poi reagisce meritandosi un altro rosso.

Torna il campionato

Il Catanzaro incerottato esce dalla coppa Italia con l’onore delle armi e consapevole di aver dato tutto. Alcuni giocatori nuovi con un solo allenamento in giallorosso, altri fuori forma, altri ancora palesemente fuori ruolo, infine addirittura qualche elemento vicino alla cessione. Il Padova ha saputo gestire il risultato ottenuto nei primi minuti e ha ottenuto con merito la qualificazione. Ora l’attenzione di tutti va al campionato per risalire la china in un girone di ritorno tutto da decifrare. Sarà un Catanzaro profondamente rinnovato (Covid permettendo), con l’innesto di tanti giocatori nuovi e di peso. Da lunedì sera (posticipo televisivo) con Palermo si tornerà a fare sul serio.

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Redazione

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6 Commenti

  • Oggi dopo tanti anni di militanza, dal 1966 finale coppa Italia, do le dimissioni da tifoso sfegatato del Catanzaro basta con tutti sti bocconi amari con gente che va in campo senza carattere demotivati tutti a giustificare sti quattro rammolliti parassiti a prendere soldi puntuali se no sono guai, noi purtroppo siamo abituati male abbiamo visto giocatori che buttavano l’anima in campo si poteva pure perdere ma con onore “chi gioca con il cuore non teme la sorte” ora pare di assistere alla solite minestra, gli arbitri, siamo arrabbiati ecc.ecc. gente senza palle con prestazioni da inorridire e intanto il Presidente spende, ma non era meglio prendere sti giocatori quest’estate? Ora ci sarà la scusa dell’amalgama passerà del tempo prima di vedere e capire dove metterli e in quale ruolo farli giocare questi nuovi calciatori pare tutto fatto apposta per fare soffrire e intanto gli altri vincono campionati e noi a guardare e passa il tempo e non si vede niente all’orizzonte. Auguri a tutti io butto la spugna.

    • 19 maggio 1966 e chi se lo scorda. Provasi mi ricordo fece delle parate bellissime, ma sul rigore di Bertini non potè nulla. Il suo omologo alla Fiorentina era un certo Albertosi, non so se mi spiego !!!
      Erano i tempi di Marini,Tonani e Maccacaro e con loro non si passava, chissà se al posto di Sardei (che causò con un tocco di mano il rigore decisivo del 1 a 2) ci fosse stato Ghelfi forse avremmo vinto la Coppa.

  • ANCHE IO MI SONO ROTTO LE PALLE . HO ASSISTITO ALLA NOSTRA 1 PROMPZIONE NEL 71 E ORA NON SOPPORTO QUESTA SITUAZIONE . DA ANNI SCRIVO CHE LA SOCIETA’ DEVE FARE QUALCOSA CONTRO I BASTARDI CHE PUNTUALMENTE CI DANNEGGIANO MA NIENTE ….

  • Ieri abbiamo visto una squadra come il Padova, tosta e quadrata, giocare un calcio tanto semplice quanto efficace, nonostante le mancassero sette giocatori titolari..quando riusciremo ad essere noi a questo livello… I nuovi acquisti si dovranno ambientare e, come si e’ detto per molti di loro, ritornare nelle gambe con il ritmo dei 90 minuti. Nel frattempo il rischio è di perdere altri punti e fare altre figuracce…francamente sono un po’ sconfortato..

  • Prepariamoci per il prossimo campionato e prendere a calci i vari bombagi cinelli porcino martinelli fazio bayeye curiale e vivarini non hanno nemmeno sporcato la maglia, hanno sudato di più nel riscaldamento pre partita che durante e vivarini a guardarli senza averci capito niente da sua stessa ammissione.

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