Rassegna stampa

Catanzaro, sogno infranto

Davanti a 20.000 tifosi perde malamente con l’Acireale e resta ancora in C2

Segna Russo, Moscelli sbaglia un rigore, chiude Suriano

CATANZARO – La festa annunciata finisce nel modo peggiore: l’Acireale vola in C1, i sostenitori acesi (giunti in numero superiore alle aspettative, circa duemila) cantano a squarciagola la loro gioia, quelli del Catanzaro reagiscono con il silenzio, il pianto e perfino prendendosela con i calciatori e forze dell’ordine.
Quello andato in onda ieri pomeriggio allo stadio “Ceravolo” è stato l’ennesimo psicodramma di una storia ormai lunga tredici anni, tanti quanti il Catanzaro ha trascorso in C2. Arrivata all’ultimo atto del campionato, e con il pronostico a suo favore (anche un pareggio sarebbe stato sufficiente per salire di categoria, visto il miglior piazzamento alla fine della regular season), la squadra di Dellisanti si è scoperta priva di forze, incapace di reagire alle difficoltà, senza nerbo, forse persino intimorita dalla grande aspettativa e dalla splendida cornice di pubblico. Una vera e propria Caporetto, tanto più atroce perché assolutamente imprevista. Quell’Acireale che era sembrato ben poca cosa nella gara d’andata in Sicilia, ieri è improvvisamente sbocciato: ordinato, preciso, con giocatori capaci di rispettare nei minimi dettagli gli ordini ricevuti dall’allenatore, con gente motivata e forse esaltata di battersi contro tutti e tutto, contro uno stadio intero, che non aspettava altro che l’Evento.
Annunciava tre assenze di peso, il club etneo, ma in campo non se n’è accorto nessuno: i sostituti hanno reso più dei titolari, aanichilendo i rispettivi avversari e costruendo passo dopo passo un successo che, alla fine, è risultato assolutamente ineccepibile.
Il Catanzaro ha pagato le pecche di sempre: un attacco che non riesce a segnare; una panchina corta che non consente cambi adeguati quando occorre far rifiatare i titolari; un’immaturità di taluni elementi, troppo fragili sul piano psicologico per trasformarsi in autentici protagonisti. Alla fine, non è rimasto altro che prendere atto dell’ennesimo fallimento, consolandosi con il pensiero che, in fondo, la stagione è andata molto meglio di quanto, solo pochi mesi addietro, si potesse prevedere.
Si comincia, in una cornice di pubblico straordinaria per numero e partecipazione. Dellisanti schiera la squadra annunciata; Costantini, privo dei due interni titolari, Cardinale e Anastasi, si affida a un 4-3-2-1 molto elastico. Affidato il centrocampo a due incontristi “tosti” come Suriano e Di Salvatore, supportati da un Delle Vedove voglioso di dimostrare qualcosa al suo ex pubblico, l’allenatore dei siciliani propone a destra Russo (un tipo tecnicamente piuttosto dotato) e a sinistra Mortelliti che giocano “a elastico”: retrocedono a centrocampo (che così diventa a cinque) o si affiancano alla punta Mastrolilli per formare un attacco a tre.
Il Catanzaro ha subito un’occasione favorevole per portarsi in vantaggio: Toledo si libera sulla destra e crossa sul lato opposto dove Ferrigno, in posizione favorevole, non riesce a coordinarsi né per il tiro né per lo stop. Al quarto d’ora c’è il primo tiro in porta della partita, di Danotti sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Gentili para con autorevolezza. L’Acireale è ben schierato e crea notevoli problemi al Catanzaro in sede di costruzione della manovra. Gli etnei attuano un pressing insistito e il Catanzaro soffre più del dovuto l’assenza di un incontrista di ruolo quale è Ascoli, visto che il suo sostituto, Basile, sembra un pesce fuor d’acqua.
Al 33′ comunque, Aloisi si distrae e regala un buon pallone a Moscelli che spara subito ma un difensore gli ribatte il tiro. Non passa neanche un minuto e Falco ha la palla buona per segnare ma sulla sua conclusione, dopo azione di Toledo, viene ribattuta da Aloisi sulla linea di porta.
Cinque minuti dopo il patatrac: azione velocissima sulla destra da parte dell’Acireale, palla a Russo che effettua una sorta di tiro-cross. La palla, forse a causa del vento, prende una stranissima traiettoria e s’infila nella posta di Gentili, prima che Mortelliti possa ribadirla in rete. Nella circostanza non è sembrata felicissima la posizione del portiere nè la guardia montata da Logiudice a Russo. Il Catanzaro si catapulta in avanti e, al 43′ potrebbe pareggiare ma Moscelli, solo in area, non riesce a finalizzare un cross di Falco. Ancora più grave l’errore dello stesso attaccante al 2′ di recupero. L’arbitro assegna un rigore per atterramento di Toledo e Moscelli lo tira addosso al portiere per la disperazione dei tifosi di casa.
Ripresa. Dopo 5 minuti Toledo sferra un’inutile gomitata a gioco fermo su un avversario e l’arbitro lo espelle. Il Catanzaro perde la testa e per poco Ciardiello e Moscelli non fanno la stessa fine del brasiliano. In dieci, Dellisanti opta per una difesa a tre, ma il Catanzaro si sfalda e subisce, al 33′ il raddoppio su un calcio di punizione splendidamente calciato da Suriano all’angolino.
“E se ne va…Acireale se ne va” cantano sugli spalti i tifosi ospiti. L’Evento è rimandato, cominciano i processi.

Antonino Catera – Il Quotidiano

Autore

God

Scrivi un commento