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Catanzaro Ternana 1-3: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

La Ternana espugna il Ceravolo e infrange i residui sogni di alta classifica dei giallorossi, oggi più che mai apparsi non pronti al salto di categoria

Prima storica vittoria dei rossoverdi al Ceravolo. La Ternana parte subito forte e mette alle corde i giallorossi che sprecano un penalty con Kanoutè. Nella ripresa il Catanzaro agguanta meritatamente il pareggio ma finisce per scoprirsi e concedere due clamorosi contropiede che sanciranno l’1-3 finale. Bene Celiento e Favalli, male Kanoutè e Tascone. Per gli ospiti buona prestazione di Palumbo, Mammarella, Damian e Marilungo. Al 68esimo Defendi entra e spacca in due la difesa dei padroni di casa.

Primo tempo di marca rossoverde.

Gli uomini alla guida di Gallo hanno da subito pressato sulle pedine chiave dello scacchiere giallorosso riuscendo a imbrigliare la manovra del Catanzaro e prevalendo nettamente. Quello che sembrava un problema di intensità si rivelerà ben altro durante il corso di tutti i 90 minuti.

Nonostante le due squadre fossero schierate a specchio la differenza l’ha fatta la posizione del play-basso. Palumbo si è staccato dalla linea mediana pressando a uomo su Maita e dunque irretendo l’intero pacchetto arretrato dei giallorossi che non trovando vie di sbocco hanno rimediato con un’infinità di lanci lunghi per le punte.

Lanci lunghi che non sono stati sfruttati a dovere dai giallorossi, Suagher e Sini hanno arginato le velleità offensive di Kanoutè e Nicastro con energia e un po’ di mestiere. Tuttavia proprio un lancio lungo sul lato debole della Ternana, la corsia destra presidiata da Celli, ha visto Statella procurarsi un sacrosanto calcio di rigore poi fallito da Kanoutè.

Il pressing degli ospiti si è rivelato efficace, ma questo ha esposto la retroguardia rossoverde a qualche rischio che è coinciso con le rare occasioni in cui i giallorossi riuscivano ad aggirare il pressing e trovarsi in superiorità numerica nella trequarti avversaria. Occasioni tra l’altro mal sfruttate ad eccezion fatta del penalty.

Con Maita chiuso da Palumbo e Damian che ha prevalso nel duello con Tascone, il Catanzaro ha cercato di sfruttare la verticale sinistra da dove sono nati alcuni interessanti cross confezionati dal duo Favalli Casoli. Sulla verticale destra si è giocato di meno complice la scarsa lucidità di Tascone nell’inventare soluzioni offensive dimostrandosi poco incline al dialogo con Statella.

Il Catanzaro ha giocato meglio a sinistra, ma la Ternana ha decisamente giocato meglio del Catanzaro sulla stessa corsia ma a campo invertito.

Gli ospiti sono riusciti a creare seri pericoli con Marilungo Damian e Mammarella. Il trio rossoverde ha giovato della posizione molto defilata di Marilungo, della capacità di inserimento di Damian e dell’esperienza di Mammarella. Per Celiento Statella e Tascone è stata una giornata molto impegnativa.

La facilità con cui Damian tagliava la linea difensiva sfruttando le capacità tecniche di Marilungo che portava via Celiento hanno messo a dura prova l’intera fase difensiva.

Non bene Kanoutè, seguito come un’ombra da Sini, il velocissimo attaccante giallorosso non è mai riuscito a infilare il diretto avversario spegnendosi lentamente dopo aver fallito il penalty.

Meglio nella ripresa

Decisamente meglio il Catanzaro nella ripresa. I giallorossi scendono in campo con maggior grinta e l’ingresso di DiLivio al posto di Tascone si rivela scelta azzeccata perché Palumbo, non disponendo del dono dell’ubiquità, è costretto a lasciare maggior spazio a Maita o allo stesso DiLivio.

Succede così che il Catanzaro inizia a trovare più spazi sulla mediana e maggior convinzione nelle geometrie. Il pareggio è nell’aria e nasce proprio da una punizione di Maita e da un’apertura al volo di Dilivio sulla destra, Riggio si avventa sul pallone e lo rimette in mezzo per il colpo di testa di Celiento che vale l’1-1.

Rivitalizzato dal pari il Catanzaro si proietta in avanti, la manovra è più rapida e gode della capacità di DiLivio di inserirsi fra le linee. Proprio il fantasista giallorosso spreca malamente una ripartenza concludendo a lato, ma i giallorossi sono improvvisamente diventati padroni del campo.

Se il Catanzaro appare più brillante e cerca di metterla sul piano della velocità, la Ternana dal canto suo non sta a guardare e sfrutta le ripartenze affidandosi sempre all’estro di Mammarella e Damian sulla sinistra.

Al 70 esimo Gallo toglie lo stanchissimo Damian e mette in campo Defendi. Il secondo degli ultimi moicani rossoverdi, dopo Suagher, si dimostra anche più incisivo del compagno prima servendo Ferrante che impegnerà severamente DiGennaro e poi colpendo il palo in occasione della seconda rete degli ospiti.

La girandola dei cambi ha premiato la miglior condizione fisica degli ospiti che pur soffrendo sono riusciti a mantenere il giusto equilibrio fra i reparti contenendo la veemenza dei giallorossi e colpendo di rimessa. Anche il terzo gol degli ospiti arriverà da una ripartenza e ancora una volta sarà grazie a Defendi che con l’aiuto di Ferrante metterà Paghera da solo davanti a DiGennaro.

Tasso tecnico superiore

A scanso di equivoci diciamo subito che nella partita fra Catanzaro e Ternana ha prevalso il maggior tasso tecnico degli ospiti, cosa che non sempre paga in termini di risultati ma che alla lunga decide le sorti di un campionato e quello della Ternana appare sicuramente più avvincente di quello che affronteranno i giallorossi ormai lontanissimi dalle posizioni di vertice.

Scelte tattiche a parte, fin troppo evidente è stato il divario fra le due linee mediane. Ha prevalso quella degli ospiti che si sono aggiudicati quasi tutti i duelli, Mammarella su Statella, Damian su Tascone, Palumbo su Maita e infine Defendi su DeRisio. L’unico a spuntarla è stato Favalli che con l’aiuto di Casoli ha avuto maggior libertà di movimento sulla corsia sinistra.

Anche i due reparti offensivi hanno offerto una prestazione nettamente diversa con Kanoutè e Nicastro sempre ben arginati e spesso in affanno anche nei movimenti a rientrare che dovrebbero essere più semplici, mentre sull’altro versante Marilungo e Ferrante hanno svolto un gran lavoro di quantità e qualità.

Nel 3-5-2 il ruolo delle mezzali è di fondamentale importanza ed oggi è stato fin troppo evidente come Damian abbia saputo creare superiorità rispetto a Tascone o Casoli, quest’ultimo è giudicabile solo un tempo e probabilmente da lui ci si aspettava maggior capacità di inserimento mentre invece il suo ruolo è rimasto confinato su uno sterile duetto di passaggi con Favalli ben lontano dalle zolle calde da cui si vede la porta.

Tatticamente Gallo ha studiato bene il match. Infatti, con la mossa Palumbo su Maita e il continuo pressing alto, ha praticamente messo alle corde il Catanzaro che senza il suo metronomo di riferimento si è prodigato in continui e ripetuti lanci lunghi facili prede della retroguardia rossoverde.

Un’altra stagione da spettatori?

Alla domanda se al Catanzaro manca una punta di peso risulta difficile rispondere anche perché inevitabilmente si dovrebbe puntare il dito su Nicastro, che a tratti è stato quasi irritante coronando un’opaca prestazione con un goffo scontro con il compagno Celiento quando quest’ultimo stava provando a sfondare le linee avversarie.

Purtroppo le punte giallorosse non sono riuscite a fare le differenza, anche il tanto reclamato Fischnaller si è visto poco e questo non per demerito proprio ma per la compattezza del reparto arretrato della Ternana, che anche quando pressava alto sapeva esporsi con meno rischi di quanto non abbia fatto il Catanzaro in quei venti minuti di semi-gloria che hanno illuso il pubblico circa la possibilità di ribaltare il risultato.

Con le dovute differenze i soli reparti difensivi si sono equivalsi, ma al netto di un certo numero di sbavature registrate da ambo le parti, la capacità di Sini di guidare la difesa permettendosi il lusso di oscurare i movimenti di Kanoutè ha avuto un maggior peso di quanto invece non ne abbiano avuti i lanci nel vuoto di Martinelli.

La difesa giallorossa è capitolata quando nella ripresa la squadra ha alzato il baricentro facendo rivivere un triste amarcord giallorosso fatto di immense praterie per le scorribande degli avversari. Il nuovo mister ci aveva abituati a una squadra più accorta, ma è bastato un avversario di buona caratura per mettere a nudo quell’incapacità di prevenire situazioni potenzialmente pericolose.

Insomma il Catanzaro dalla cintola in su morde poco e quando cerca di far sua la partita finisce per scoprirsi dimostrando di essere poco attento nella fase difensiva. Basti pensare che in occasione del secondo gol degli ospiti Defendi si è trovato solo davanti a DiGennaro.

Soprattutto nel primo tempo è mancata la capacità di giocare in ampiezza oltre che la necessaria velocità negli scambi corti che sono vitali per uscire dal pressing.

Il match contro la Ternana certifica una volta per tutte, qualora ce ne fosse bisogno, che la rosa dei giallorossi non è stata adeguatamente costruita per il salto di categoria. Non lo è stata per il 3-4-3 di Auteri e non lo è di certo oggi per il 3-5-1-1 di Grassadonia.

Il progetto tecnico merita un’attenta riflessione nella sessione invernale del calcio mercato, ma necessita soprattutto di una visibilità a medio e lungo termine. Grassadonia ha bisogno di uomini capaci di maggior penetrazione sulla mediana, di una spinta decisamente maggiore sulle corsie esterne e di un terminale offensivo di alto rango.

Autore

Davide Greco

14 Commenti

  • Veder vincere la Vibonese con la Leonzio 7 a 2 …viene quasi l’invidia …possibile che solo noi nn riusciamo a fare una squadra degna di questo nome? Incredibile davvero !!!

  • Ciao Davide, ho alcune domande da porti:

    DOMANDE DI CONTESTO GENERALE
    1. avresti cambiato Auteri con Grassadonia ?
    2. dove può arrivare questa squadra ?

    DOMANDE SPECIFICHE SULLA PARTITA:
    1. saresti partito con Fis-Giannone o con Nicastro-Kanutè ?
    2. chi è l’alternativa a Statella quando quest’ultimo non è in forma ?
    3. mi indichi, in ordine, chi sono i rigoristi del CZ, sempre che ci siano ?

    Grazie,
    ciao.

    • Ciao,
      beh senti il cambio allenatore è nato da motivi extracalcistici e questo significa che purtroppo si erano pregiudicati i rapporti lavorativi e di fiducia. Insomma non si poteva più andare avanti.

      Forse sarebbe meglio chiedersi se Grassadonia era il giusto successore di Auteri visto che la squadra era stata costruita con un criterio diverso da quello che l’attuale mister mette in pratica ogni domenica. Però se affondiamo troppo in questa direzione rischiamo di mettere sul banco degli imputati l’ultimo arrivato… e non mi sembra granché corretto.

      Sul dove può arrivare questa squadra ti rispondo semplicemente che può arrivare prima come ultima. Purtroppo al Catanzaro di oggi mancano serenità e fiducia, grinta e condizione fisica.
      Con l’organico al completo e in buone condizioni potremmo schierare qualsiasi modulo, anche il 3-5-2 e potremmo vincere partite complicate come quella di ieri… poi però succede che paghi gli errori e ti ritrovi con n’altra sconfitta sul groppone.

      Sulla partita di ieri:
      1) sarei partito anch’io con Kanoutè/Nicastro.
      2) l’alternativa a Statella è Casoli, ma se DeRisio e Urso non sono al 100% qualcuno in mezzo al campo che abbia spessore bisogna metterlo. Cmq il problema Statella sta diventando serio e con questo rispondo anche al messaggio di frecciadelsud. Purtroppo è un altro giocatore e le sue prestazioni peggiorano di partita in partita. Nel 3-4-3 con Giannone oppure con Kanoutè riusciva ad esprimersi su ottimi livelli, attualmente invece no… ha completamente perso i punti di riferimento.

      Sul secondo e terzo gol ci sono grosse responsabilità, prima perché in colpevole ritardo e poi se vogliamo ha commesso un’ingenuità perché stanchissimo. Non lo possiamo crocifiggere e se non recuperano pienamente Urso e DeRisio non lo possiamo mettere nemmeno in panchina.

      A Statella bisogna recuperarlo fisicamente e mentalmente, ma soprattutto bisogna affiancargli una mezzala che gli copra le spalle o che riesca a dargli fiducia in fase offensiva. Ad oggi l’intesa con Tascone non è soddisfacente.

      • Scusa Davide, ma a me più degli uomini e le loro capacità tecniche (non esaltanti) mi preoccupa il passo, L’ATTENZIONE, il ritmo non adeguato ad un campionato di serie C, compito questo dell’allenatore da inculcare nel cervellino dei calciatori. Invito tutti quelli che possono a rivedere la o le partite della Vibonese, per esempio, come quella di ieri, con cui da amante del calcio mi sono rifatto gli occhi. Non guardate il punteggio e la larga vittoria, ma concentratevi sull’attenzione, la concentrazione, l’intensità e anche la tecnica di ogni anche piccolo intervento dei calciatori, nei takle nei raddoppi nelle ripartenze precise e velocissime, quasi tutti sconosciuti e sicuramente senza costi superiori a quelli nostri. Una macchina quasi perfetta in cui quando un calciatore riceve la palla sa già cosa fare, senza doverci pensare due ore, alla velocità della luce. L’antitesi del Catanzaro di ieri lentissimo e prevedibile, in cui guarda caso nell’unica azione in velocità e imprevedibile ha segnato alla Ternana. Son sicuro che bastavano un altro paio di azioni con più fantasia e velocità e la grande Ternana si sarebbe ritirata a casa con una sconfitta. Invece monotonia, con due, chiamiamoli esterni, Statella e Favalli impalpabili.
        Visto che a perdere c’è sempre tempo io rischierei almeno una volta sugli esterni due fantasisti come Giannone e Di Livio. Che ne pensi?

  • Boss ti sei dimenticato i due regali di Statella , il primo sul secondo gol non e’ rientrato a coprire , il terzo ha regalato la palla agli avversari perdendola a centrocampo , come si fa a far giocare uno come lui in serie C.

  • Siamo esattamente come la Roma. Il campionato lo vinciamo…l’anno prossimo. Non c’è storia. e dove non c’è storia non ci sono programmazione, risultati, tifosi, insomma non c’è nulla che mi possa convincere a tifare per questa squadra…ccia. Nonostante tutto forza (il vero) Catanzaro

  • Se fossimo più critici verso la politica e più tifosi verso la nostra squadra del cuore, tutto andrebbe meglio. Invece si fa inesorabilmente il contrario: si critica la squadra del cuore e si tifa lo schieramento politico.

    In più, 9 volte su 10, si è davvero miopi! Personalmente non mi pare siamo cosi scarsi. Abbiamo avuto e abbiamo ancora, giocatori fondamentali infortunati o non perfettamente in condizione. Quindi meno male che abbiamo quei famosi 30 giocatori di cui tanti si lagnano!

    2 errori di un singolo negli ultimi 5 minuti di gara hanno condizionato l’esito. Un altro errore dal dischetto non ci ha permesso di giocarla in modo diverso dall’inizio. Le statistiche ci dicono che la Ternana fuori casa è la migliore del torneo. Eppure se gli episodi non ci avessero giocato contro, avrebbe lasciato i 3 punti a Catanzaro.

    Io sono sempre dalla parte della mia squadra e di questa solida e capacissima società, che quando manda via un allenatore non lo fa solo per questioni tecniche ma anche per valori extracalcistiche. C’è da essere fieri!

  • Vorrei chiedere due cose al signor Presidente:
    signor Presidente, io non sono uno di quelli che “mitraglia” e basta. E’ un periodo difficile e ritengo che Lei, come tutti noi, ha ombre e rabbia per come sta procedendo il campionato. Per mettere, poi la ciliegina sulla torta riscontriamo una squadra prima in classifica che, in un anno (sarà fortuna, sarà bravura, a noi poco importa) è riuscita a formare una squadra da paura (a questo punto l’unica cosa che mi importa di questo disastroso campionato e poterla battere al Ceravolo a suon di gol!!!!!!).
    Torniamo alle domande:
    1) come mai, in questi momenti così delicati Lei non partecipa con le sue opinioni alla stampa in modo tale da averLa comunque vicino almeno nelle considerazioni?
    2) l’anno prossimo (ormai questo è andato) avrà ugualmente la forza e il coraggio di bandire la richiesta di 2000 o 3000 abbonamenti ai tifosi? Le ricordo: un abbonamento per una famiglia, potrebbe significare anche un sacrificio economico……
    Cordialmente.

  • Sign. Greco, per una volta non sono d’accordo con lei, il tanto decantato Fisch come dice lei, che non sta certo giocando come lo scorso campionato ( al fianco aveva d’ursi e un kanute non come questo attuale) non penso che avrebbe giocato peggio di nicastro o d un irriconoscibile kanute, se solo gli avessero dato la possibilità di giocare, almeno esce dal campo con la maglia sudato come Celiento. su tutti gli altri stendiamo un velo pietoso compreso l’allenatore, prima vanno via meglio è.

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