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Cavese Catanzaro 0-2: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Davide Greco

Vittoria convincente del Catanzaro che sbanca il Lamberti con una prestazione maiuscola di tutta la squadra. D’Ursi la stella di giornata.

A Cava de’ Tirreni il Catanzaro è tornato a splendere come nella parte centrale di stagione. Archiviata la fase di stanca, la disponibilità dei padroni di casa di giocarsela a viso aperto ha consentito alle aquile di dimostrare tutta la bontà del lavoro svolto sin qui.

Per i metelliani una sconfitta che ci può stare contro una formazione tecnicamente superiore. Pregevole la capacità del tecnico di costruire un buon impianto di gioco, che consente ai biancoblu di disputare un campionato complesso come quello di serie C avendo in rosa tanti elementi provenienti dalla quarta serie.

Giocata a viso aperto

Modica ha disposto i suoi con un bel 4-3-3 schierando De Brasi fra i pali, Palomeque Silvestri Bacchetti e Filippini in difesa, Bruno Nunziante e Ferra a centrocampo, Sainz-Maza Hatley e Fella in attacco. Interessante il rombo a centrocampo con Hatley vertice alto.

Auteri ha risposto con il solito 3-4-3 che vedeva schierati Furlan in porta, Celiento Riggio e Signorini in difesa, Casoli Maita De Risio e Favalli sulla mediana, Ciccone Bianchimano e Fischnaller in attacco. Dopo nemmeno 20 minuti il tecnico dei calabresi è stato costretto ad un doppio cambio: D’Ursi e Nicoletti per Bianchimano e Signorini.

Partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre. La Cavese ha tenuto la difesa molto alta per dare supporto alla costruzione del gioco sulla linea mediana dove si è rivisto il classico rombo con Nunziante e Bruno impegnati a far circolare la palla sfruttando i movimenti a scalare di Hatley.

Ben bilanciata la spinta su entrambe le corsie. A sinistra Ferrara e Filippini si proponevano spesso per la sovrapposizione con Fella che ha svolto un gran lavoro di pressione e movimento, mentre sulla corsia destra si è rivelata sufficientemente insidiosa la spinta di Palomeque con Sainz-Maza spesso accentrato.

Il Catanzaro che non giocava una partita così da molto tempo è subito andato a nozze dimostrando una buona padronanza di palleggio, ma soprattutto la capacità di sfruttare il maggior tasso tecnico in tutte le zone del campo.

Encomiabile il lavoro svolto dalla difesa giallorossa che ha concesso poco o nulla ai padroni di casa con una serie di anticipi e opposizioni sugli avanti biancoblu, di fatto vanificando la costruzione del gioco fatta dai padroni di casa a centrocampo dove si è assistito a un discreto palleggio.

Zona per zona

La tecnica di Maita e il muro eretto da De Risio sono stati il volano della manovra giallorossa che ha giovato di un Favalli in splendida forma e di un Casoli finalmente a suo agio in una posizione a lui più congeniale. Il dialogo fra Casoli e Ciccone è stato tuttavia meno incisivo di quello offerto da Favalli e Fischnaller, ma qui bisogna fare altre considerazioni.

L’asse sinistro del Catanzaro ha funzionato meglio ed ha portato Favalli spesso in area per tentare la conclusione o crossare al centro. Tanta libertà di movimento è nata dalla capacità di Favalli di superare il diretto avversario (Bruno) nonché dai movimenti di Fischnaller che portavano via il difensore diretto Palomeque.

Per Casoli e Ciccone invece c’è stato poco spazio di spinta complice la pericolosità di Fella che costringeva spesso Casoli a ripiegare. In ogni caso le azioni sulla corsia destra non sono mancate, probabilmente è mancato quel guizzo in più che spesso fa la differenza.

L’efficacia della manovra offensiva giallorossa deve molto anche a capitan Maita che con la palla incollata al piede ha spesso creato scompiglio. Per le difese è indispensabile avere punti di riferimento e se il tridente fa movimento diventa molto complicato arginare gli inserimenti dei centrocampi. In questo Maita è stato un leone.

In attacco brilla la stella di Eugenio D’Ursi che si è prima procurato il rigore trasformato da Fischnaller e poi ha siglato la marcatura personale superando in velocità Buda e infilando De Brasi al termine di una corsa di 60 metri.

Mister a confronto

Entrambi siciliani, Modica e Auteri, uno ad est e l’altro ad ovest dello stesso credo calcistico fatto di un gioco propositivo e ficcante hanno dato vita ad un match interessante anche dalla panchina.

Modica non poteva chiedere di più ad Hatley che muovendosi fra le linee avrebbe dovuto scardinare la difesa giallorossa favorendo le sovrapposizioni dei centrocampisti o i tagli di Fella e Sainz-Maza, tuttavia l’attenta fase di anticipo magistralmente condotta da Riggio ha lasciato poche chanches agli avanti della Cavese.

Nonostante le numerose assenze e il doppio cambio obbligato a inizio partita, Auteri ha dimostrato la bontà della sua rosa che ha imparato i meccanismi di gioco di uno dei moduli più affascinanti del calcio. Chiaramente servono gli attori giusti e una gran lavoro di cooperazione fra i reparti che non sono mai apparsi slegati o sbilanciati, segno di una maturità crescente in seno alla rosa del Catanzaro.

Buono l’impianto di gioco della Cavese che tuttavia pecca nella costruzione sull’ampiezza, cosa che invece riesce bene al Catanzaro capace di sfruttare ogni centimetro del campo. Se a questo aggiungiamo la capacità dei giallorossi di frenare la profondità degli avversari si spiega anche lo scarso numero di interventi cui è stato chiamato Furlan.

Con entrambe le difese molto alte è stato naturale assistere a diverse palle lunghe e numerose chiamate in fuorigioco. La differenza l’ha fatta uno come D’Ursi capace di saltare l’uomo sullo scatto o in corsa, ne sanno qualcosa Silvestri e Buda.

Autore

Davide Greco

7 Commenti

  • Complimenti a tutti, in particolare a d’ursi che non parte quasi mai titolare eppure è quello che ha segnato di più in questi ultimi anni.
    Peccato per i 7 punti tolti dagli arbitri, i 2 punti tolti dal matera e i punti persi per rigori sbagliati o sfortuna.
    Saremmo ampiamente primi.
    Bravissimi ragazzi!!!!!
    FORZA AQUILE!!!!

  • E non gli hanno dato un rigore che grida vendetta. Arbitraggio come al solito scandaloso, ha permesso alla cavese di massacrare i nostri giocatori senza mai togliere il cartellino, appena de risio ingenuamente perde palla ed urta l’avversario subito il cartellino, e che dire del rosso che andava sventolato sotto il naso del giocatore come ultimo uomo che ha procurato il nostro rigore. Purtroppo al peggio non c’è mai fine. Il caso matera è emblematico lega e federazine insieme a criscitiello il vostro sponsor ufficiale dovete sparire, dovete dimettervi dovete trovare il sistema di andarvene state facendo solo danni alle società serie.

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