CRONACA – Si è suicidato autore strage Caraffa

Si è suicidato in carcere Claudio Tomaino, l’uomo reo confesso di aver sterminato la famiglia di suo zio, Camillo Pane, in una giornata di primavera del 2006. La notizia è arrivata nella tarda mattinata, confermata poi dai legali del giovane. L’uomo si è stretto la testa in un busta di plastica soffocandosi da solo. Non era la prima volta che l’autore della strage di Caraffa tentava di farla finita: ci aveva provato altre due volte, una nel carcere di Catanzaro, pochi mesi dopo l’arresto ed una nello stesso carcere di Viterbo, dove ieri notte ha trovato la morte.

All’indomani della strage dove furono uccisi Camillo Pane, suo moglie Annamaria ed i due figli della coppia, Eugenio e Maria, le indagini si concentrarono su questo giovane che, in meno di 72, ore venne incastrato dai carabinieri del comando provinciale della città calabrese. Il giorno dell’arresto, Tomaino aveva detto di aver fatto un ‘patto con il diavolo’. Un patto controfirmato con il suo sangue, dove si affidava completamente a “Satana, grande maestro e signore del male”. Era questo quello che voleva far credere il giorno del suo arresto.

Quindi, per giorni, fece credere che dietro l’uccisione degli zii e dei cugini, ci fossero stati riti satanici e messe nere. Claudio Tomaino, invece, aveva ucciso la famiglia dello zio per soldi. Il giovane sapeva benissimo che non sarebbe più riuscito a restituire al parenti gli oltre 400 mila euro che lo zio gli aveva affidato per un investimento immobiliare, che il giovane però non fece mai. Così risolse la faccendo con un colpo a testa allo zio, al cugino e alla zia e due alla cugina Maria, esplosi con la precisione micidiale di chi è abituato a frequentare il poligono di tiro. La Corte d’assise di Catanzaro, su richiesta dei difensori, aveva disposto di sottoporlo a perizia psichiatrica, l’esito della quale avrebbe dovuto essere esaminato nell’udienza fissata per il prossimo 19 febbraio

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Redazione

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