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Dall’Euganeo allo Zini per scrivere nuove pagine di storia

Scritto da Redazione

L’epilogo di Cremona non cancella nulla di quanto di bello è stato fatto e che ancora può continuare

Era l’11 luglio dello scorso anno quando l’avventura del Catanzaro iniziava per affrontare la Serie B ritrovata dopo 17 anni. Dal 15 luglio ufficialmente ci si riuniva a Cascia per rimanervi sino al 31 luglio per preparare una nuova stagione dopo l’annata da record, conclusa con la promozione in Serie B e la vittoria della Supercoppa di C.

Si partiva umilmente con dichiarazioni spesso ripetute da proprietà e tecnici che l’obiettivo era quello di conquistare una salvezza tranquilla in un torneo duro e difficile come quello dei cadetti. Ai nastri di partenza il tecnico Vivarini si presentava in gran parte con i calciatori che avevano trionfato in Serie C. Dopo qualche cessione come quelle del capitano Martinelli, Cianci e Curcio, alla corte del tecnico Vivarini arrivavano tanti giovani di belle speranze e due elementi di esperienza come Krajnc e Donnarumma.

L’intelaiatura rimaneva però quella della Serie C, infatti il Catanzaro faceva il suo esordio a Cremona con nove calciatori sugli undici mandati in campo che avevano vinto la Serie C. La consapevolezza di conquistare una salvezza tranquilla si palesava ancora di più, ma pochi avevano considerato che nella partita di esordio il Catanzaro aveva denotato un qualcosa che altri non avevano. Il gioco, il collettivo e un seguito di tifosi che nel corso della stagione rappresentava il valore aggiunto della compagine del Gruppo Noto.

Da quel sabato del 19 agosto 2023 partiva un’altra stagione da favola per i colori giallorossi. L’epilogo di Cremona non potrà cancellare nulla di ciò che i ragazzi in maglia giallorossa, Vivarini e il suo staff hanno regalato ai propri tifosi sparsi in giro per il mondo. Un campionato che ha visto il Catanzaro arrivare quinto dietro a società blasonate con proprietà fortissime. Un campionato che ha visto il Catanzaro violare campi come quello del Ferraris di Genova, la Favorita di Palermo e il Tardini di Parma. E poi tante altre vittorie con prestazioni e giocate che hanno suscitato l’interesse di tanti addetti ai lavori, citando sempre il Catanzaro come esempio di chi vuole giocare e divertire.

E infine le due splendide vittorie nel derby con il Cosenza. Squadra dei lupi che in B ci stava già da sei anni annaspando con salvezze tirate, che era arrivata a ben meno 13 punti dalla squadra capoluogo di regione che aveva acquisito il diritto di giocarsi i play off per la Serie A, lasciando ad altri che partivano con altri progetti solo il divano da casa per ammirare i giallorossi che avevano onorato la Calabria in un calcio sempre più difficile e nettamente indirizzato verso il Centro Nord d’Italia nella massima serie e nella cadetteria.

L’epilogo di Cremona con la sconfitta nella semifinale di ritorno non cancella nulla di quanto di bello era stato fatto. L’unico rammarico è che il Catanzaro non ha potuto giocarsi questi play off che sono stati un vero e proprio tour de force alla pari con le rivali. Gli infortuni di ben quattro potenziali titolari come Ghion, D’Andrea, Ambrosino e per ultimo Situm avevano condizionato molto l’esito finale. Tre partite in otto giorni, trecento minuti compresi i supplementari contro il Brescia nel preliminare erano stati influenti per l’esito finale consumatosi a Cremona.

Una Cremonese che, invece, già forte a prescindere, si ripresentava in casa cambiando ben tre elementi contro i soliti undici del Catanzaro. Tre elementi offensivi che avevano il compito di aggredire i portatori di palla catanzaresi sin dalle retrovie, penalizzando quindi quel possesso e quelle uscite da dietro che erano state le armi migliori durante tutto il campionato. Alla qualità dei grigiorossi aggiunta alla freschezza atletica è stato difficile ribattere. Contro queste armi, è difficile uscire indenni.

Il 4 a 1 può essere considerato giusto ma ingiusto solo perché il Catanzaro non ha potuto giocare ad armi pari. D’altro canto, non era un caso se calabresi e lombardi, nelle tre partite precedenti, avevano pareggiato e a recriminare sull’esito del risultato per le azioni create (rammentiamo quella nella sfida di ritorno in campionato con la conclusione di Biasci dopo un’uscita dal basso con il portiere che aveva coinvolto una serie di calciatori che avevano toccato il pallone di prima) e per la qualità del gioco espresso.

Inizierà ora la programmazione futura del Catanzaro e adesso tutto quello che era stato detto all’inizio di questo torneo, ovvero di consolidarsi in B per poi, con il tempo, ambire a un progetto ambizioso, può essere realizzato. Ripartire con Vivarini per dare continuità a questi due anni fantastici è il sogno di ogni tifoso di fede catanzarese e siamo certi che la società è consapevole di questo, alla pari del tecnico che sa benissimo che con il Catanzaro può togliersi ancora tante soddisfazioni e continuare il suo lavoro in una piazza che ama il calcio come pochi, che riempie gli stadi in casa e ovunque si giochi, portando quel calore che rende il calcio lo sport più amato dagli italiani.

Il 25 maggio del 2022, in casa con il Padova e poi al ritorno con quella eliminazione beffarda, i giallorossi iniziarono la loro fantastica cavalcata. Il 29 maggio 2024 da Cremona arrivava il finale di uno splendido percorso che poteva essere considerato un trampolino di lancio per regalarsi altre soddisfazioni che potranno racchiudersi come in un titolo di un nuovo film “Dall’Euganeo allo Zini“. Per adesso noi non possiamo che associarci ai festeggiamenti a fine partita dei quattromila catanzaresi presenti allo Zini e ribadire quanto era stato esposto in uno striscione che racchiudeva questa grande storia d’amore: “Una stagione da sogno. Un futuro di gloria. Grazie ragazzi, orgogliosi di voi“.

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5 Commenti

  • Essere arrivati e finiti quinti in classifica non può che essere un cammino fantastico di squadra, società e tifosi. Non rompere questo connubio, ma rinforzare le evidenti lacune, migliorarsi in tutto e riprovarci il prossimo campionato. Forza Aquile sempre…. Noi tifosi ci saremo….

  • 💛🦅🗡❤️. GRAZIE PRESIDENTE NOTO, DETTO QUESTO TI RACCOMANDO SI PRENDE UN BASTONE A MANO PERCHE LA PAROLA E FUORI DEL SACCO E TUTTI C VOGILIONO SPENNARE, ANCHE SQUADRE DI SERIE A COMINCIANDO COL GRANDE VIVARINI ………LO SAPPIAMO NON E FACILE GESTIRE UNA SOCIETA’ AI TEMPI DI OGGI ,MA SIAMO VICINI CON QUALCHE INNESTO ARRIVARE IN CIMA CON L’ATTUALE ROSA…..IMBOCCA AL LUPO E FORZA SEMPRE CATANZARO 💛🦅🦅NOTO🦅🦅❤️

  • Riconfermare Vivarini, il resto partendo da Vandeputte, può andare via
    Ci sono almento 7-8 calciatori, che senza Vivarini, non saprebbero stoppare un pallone
    Solo con lui potremmo ripeterci, se non fare di più
    Altrimenti aspettatevi un campionato in stile Bari, Ciattadella e Reggiana

    Noto riconfermalo subito ! Prendigli chi vuole
    Non come l’anno scorso che ci hai messo 1 mese per deciderti !!

  • Anch’io penso che sia di fondamentale importanza la riconferma di Vivarini, al quale bisogna riconoscere il merito di aver valorizzato e motivato calciatori anche di medio livello. Se tutti hanno reso al 100%, il merito è del mister che ha saputo estrapolare da ognuno il massimo. Adesso basterebbero 3/4 innesti “pesanti” per fare di questa squadra, uno squadrone stellare.

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