Intervistiamo

Di Cinto a ‘NetClub’: «In atto uno scontro di poteri che danneggia campionati e società»

Di Cintio
Scritto da Redazione

Il punto sul caos ripescaggi con il legale della Pro Vercelli intervenuto ieri in diretta durante la trasmissione radio di UsCatanzaro.net

L’avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo nonché legale della Pro Vercelli, è intervenuto ieri all’interno di ‘NetClub’, il programma radio di Puntonet condotto da Francesco Panza e Matteo Pirritano. Con lui abbiamo fatto il punto sull’intricata vicenda ripescaggi e le prospettive di riforma della Serie B, ormai lontanissima dalle altre cadetterie europee.

Ecco i punti salienti del suo intervento.

Una settimana intensa quella appena trascorsa. Qual è il quadro della situazione ad oggi?
“Non può che essere di attesa. Sembrava si fosse sbloccata con la pronuncia del TAR che aveva dato ragione alle ripescabili con la B che sarebbe dovuta tornare la B a 22 squadre, ma nonostante questo la Lega di Serie B ha fatto ricorso che ha portato alla sospensione della pronuncia del TAR. Bisogna specificare che la decisione del TAR è un decreto. Si è trattato di un consigliere del Consiglio di Stato che ha ritenuto corretto sospendere la pronuncia. Il valore di questo atto è temporaneo e limitato ad una valutazione sommaria. Per una decisione bisognerà attendere il 15 novembre”.

Secondo lei quello che è stato deciso in estate non rientrava nelle deleghe di Fabbricini. Ci può piegare meglio?
“La delega di Fabbricini è scritta in italiano, tutti siamo in grado di comprendere. C’è scritto che il commissario ha poteri di ricostituzione degli organi federali e di celebrazione dell’assemblea elettiva ordinaria. È evidente, e lo capirebbe anche un bambino, che il commissario in quella fase non era dotato dei poteri di cui ha disposto”.

È verosimile riportare il format a 22 in questo campionato o si andrà verso risarcimenti pecuniari?
“Sono profili diversi che vanno a braccetto. La ricostituzione del format con la contestuale impossibilità di giocare andrà verso il risarcimento. Allo stesso tempo, se verrà ricostituito il format a 22 squadre, le società potrebbero avere un indennizzo per risarcirle del danno procurato da questo caos. Queste continue decisioni da più parti, sempre contrastanti fra loro, ci fanno capire che non siamo più davanti a valutazioni equilibrate ma schizofreniche che ledono i diritti delle ripescabili e della competizione stessa”.

Non si poteva pensare prima a risolvere questa situazione legata al format?
“Penso che la responsabilità sia di natura politica e ascrivibile ai dirigenti sportivi che devono tutelare l’interesse delle società e della competizione. Il commissario ha fatto una scelta incomprensibile il 13 agosto ed il presidente di una Lega come quella di Serie B forse avrebbe dovuto mediare con le parti ed arrivare ad una soluzione molto prima, invece siamo arrivati ad uno scontro di poteri che danneggia le società e la competizione. Stiamo dando uno spettacolo unico, non a caso se ne parla in tutta Europa”.

Pensa che il presidente Gravina sia l’uomo giusto per dare il via ad una stagione di riforma?
“Il presidente Gravina sta dimostrando maestria politica ad una settimana dall’inizio del mandato, ha ereditato una situazione drammatica. Rimanendo le cose in questo stato passerebbe il messaggio che ogni Lega è legittimata a compiere decisioni non considerando il sistema nel quale è inserita. Sono organi della Fderazione e non possono avere questo tipo di autonomia”.

Quanto gap c’è tra le nostre e le altre serie minori europee?
“Oggi la serie B è una distanza siderale dalle altre cadetterie d’Europa. Parlare di Championship sarebbe come parlare di Marte. Non è normale che siamo alla fine di ottobre e alcune squadre hanno giocato chi 1 chi 2 e chi 0 partite di Lega Pro. Per far evolvere i nostri campionati bisogna passare da una nuova classe politica, diversa da quella attuale che ha finalità poco comprensibili. L’elezione di Gravina dimostra la volontà di cambiamento”.

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Redazione

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5 Commenti

  • Fabbricini e Balata devono devono devono e ripeto devono pagare a caro prezzo i danni causati dalla loro incombenza, superficialità e inciucio, i danni causati sono sotto gli occhi di tutti e riguardano non solo le società danneggiate (pensate se fossimo stati noi ad avere diritto al ripescaggio e per colpa di questi due ce lo avessero bocciato finora come sta succedendo agli altri club, come saremmo qui! ) ma anche i tifosi e tutto il movimento calcistico italiano. Sapete come finirà: il risarcimento lo pagherà la Federazione (ovvero tutti noi) e i due citati sopra avranno qualche altro incarico (ovvero andranno da qualche altra parte a creare danni). E ora pensiamo a vincere con il Bisceglie per non amareggiarci troppo.

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