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Giugliano, una stagione oltre le aspettative

Scritto da Emanuele Mongiardo

Arrivati alla trentacinquesima giornata, si può dire che la prima stagione del Giugliano sul terzo gradino della piramide del calcio italiano sia stata ampiamente positiva. I tigrotti partivano a settembre con l’obiettivo salvezza. Poi, però, complici le stagioni opache di diverse competitor di livello più alto, la squadra di Lello Di Napoli ha iniziato a ricalibrare le proprie ambizioni: oggi i campani occupano l’undicesimo posto, alle porte della zona playoff, a pari punti col Latina. Per questo ritorno tra i professionisti, dopo quindici anni, il Giugliano è ospite del Partenio Lombardi, lo stadio dell’Avellino: ebbene, in questo momento i lupi irpini si trovano sotto i propri inquilini in classifica.

Insomma, i playoff sono ancora a portata di mano, anche se c’è da dire che la salvezza diretta non è ancora arrivata matematicamente. Gelbison e Messina, le prime della zona playout, sono appaiate a 36 punti, 7 in meno del Giugliano che, in caso di vittoria col Catanzaro e di passo falso delle due squadre sopracitate, potrebbe già domenica raggiungere la sicura permanenza in C.

Insomma, il momento è certamente positivo, con due vittorie nelle ultime due gare. La stagione, però, non è stata tutta rose e fiori. I bei risultati con Monopoli (1-3 in trasferta) e Virtus Francavilla (4-3 rocambolesco in casa) sono giunti infatti dopo una serie di otto partite senza vittorie, che ha costretto Di Napoli a ripensare il proprio sistema di gioco. Su quel periodo cupo deve aver pesato la cattiva vena del pifferaio Piovaccari, che dopo un inizio di stagione ad alto livello si è affievolito di partita in partita, fino a perdere il posto da titolare.

Come gioca il Giugliano

Le tante partite senza vittoria delle scorse settimane, come detto, hanno costretto Di Napoli a cambiare qualcosa. Dopo un intero campionato passato a seguire le direttrici di un 3-5-2 piuttosto diretto, che giocava molto sulla capacità di tenere botta ai difensori della coppia Salvemini-Piovaccari, il tecnico ha deciso di virare su un 4-3-1-2. Il Giugliano rimane sempre una squadra diretta, a cui piace verticalizzare sulle punte. Tuttavia, il nuovo modo di occupare il campo ha aggiunto dei passaggi intermedi alla manovra, che ora sembra esaltare meglio la tecnica di alcuni interpreti.

Ad esempio Felippe, il regista, può prendersi più tempo per giocare palloni corti e dialogare con i compagni. Lo stesso Gladestony, che rimane il giocatore più talentuoso in rosa, ha più linee di passaggio da battere e può giocare in modo più semplice. Il brasiliano sarà il pericolo numero uno domenica, da limitare nelle conduzioni e nei tiri in porta: sa essere pericoloso anche dalla media distanza e sui calci piazzati. Contro la Virtus Francavilla, poi, ha giocato un’ottima partita il trequartista argentino Rizzo, mezzapunta tascabile di grande tecnica, abile a sgusciare nello stretto e a triangolare con i compagni del reparto offensivo.

In attacco, invece, l’uomo di riferimento è sempre Salvemini. L’attaccante pugliese è abile a proteggere palla e ad usare il contatto con i difensori. Da parte dei centrali del Catanzaro, servirà mantenere la concentrazione contro un avversario scaltro, a cui piace molto usare il corpo a corpo. Accanto a lui presumibilmente ci sarà Sorrentino, 3 gol nelle ultime 2 partite. Sorrentino è più abile ad attaccare la profondità e ha un bel destro.

Vista la situazione di relativa spensieratezza di entrambe le squadre, probabilmente Vivarini si troverà davanti un altro avversario senza troppi timori reverenziali. Per il Giugliano, da questa partita c’è solo da guadagnare. Il Catanzaro, record a parte, ha poco da chiedere al campionato. Continuare a godere delle giocate di Iemmello, Vandeputte e soci, però, per il pubblico rimane sempre un piacere: questa stagione non vorremmo che finisse mai anche per questo motivo.

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Emanuele Mongiardo

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