Rassegna stampa

Il Catanzaro detta legge a Foggia

I Giallorossi centrano un’impresa che allo “Zaccheria” non si verificava da almeno venti anni
Il capocannoniere Corona realizza un’altra straordinaria doppietta
da Gazzetta del Sud

Mai vittoria fu più meritata. Contro uno scriteriato Foggia, il Catanzaro ha disputato un’ottima gara ed ha espugnato lo “Zaccheria” tra gli applausi, a fine partita, degli sportivissimi tifosi rossoneri. Il tecnico Marino forse ha peccato nel ritenere che gli uomini di Braglia fossero alla portata di quelli affrontati domenica scorsa in quel di Fermo. Invece, dopo aver lasciato alle cure di uno spento Pennacchietti il bravo Toledo, il Catanzaro è riuscito subito ad andare in vantaggio. Il tecnico rossonero ha tentato poi di rimediare all’errore cambiando la marcatura sullo stesso Toledo con Mariniello ma non ha fatto altro che indebolire ancor più il centrocampo ed offrire agli avversari la più sognata tra le vittorie (il Catanzaro non vinceva a Foggia da oltre un ventennio). Una vittoria quindi che non fa una grinza anche per quanto si è visto nell’arco dei novanta e passa minuti. E’ buono l’avvio del Catanzaro, attento in difesa, consistente ed aggressivo a centrocampo, veloce in attacco. Lo formazione giallorossa, guidata tecnicamente dall’ex allenatore rossonero Piero Braglia, sembra avere una marcia in più, grazie soprattutto alla superiorità a centrocampo determinata dalla scorribande sulle fasce di Toledo e Dei. Dall’altra parte il Foggia accusa la giornata di scarsa vena di De Zerbi, “pressato” in modo quasi asfissiante da Ascoli e Milone, al punto tale che il fantasista foggiano deve spesso arretrare per procurarsi qualche palla giocabile. E l’attacco, ovviamente, ne risente, non avendo i soliti rifornimenti. Con l’ariete Pellicori al posto del più mobile Greco, i satanelli non sfruttano in alcun modo le corsie esterne dove, invece, Brutto e Silvestri potrebbero creare perlomeno apprensione alla difesa ospite. In più la difesa dei padroni di casa non è impeccabile e con due avversari come il capocannoniere Corona ed il sempre temibile Ferrigno, non c’è da stare tranquilli. Lo dimostra proprio Corona con due tentativi (2′ e 5′) che trovano Rossi pronto alla parata. Ma qualche minuto più tardi (17′) è da manuale la giocata di Toledo che mette a sedere Pennacchietti e serve a Ferrigno su un piatto d’argento una palla da spingere facilmente in rete. Il Foggia tenta di uscire dal torpore ma stenta sempre nel costruire azioni degne di nota. Soltanto qualche giocata individuale può creare pericoli per l’estremo Lafuenti. Come al 22′, quando Del Core ruba palla ad un avversario e serve De Zerbi ma Lafuenti respinge d’istinto. E’ infatti sempre il Catanzaro a “menare le danze” e a disporre a proprio piacimento di un avversario imbambolato che non risponde nemmeno alle sollecitazioni del suo pubblico. In ogni zona del campo si vedono solo colori giallorossi. Il Catanzaro avanza ed affonda con i suoi avanti come e quando vuole, trovando scarsa opposizione soprattutto nella zona nevralgica del centrocampo. Da incorniciare il raddoppio del bomber Corona (36′) che, prima supera abilmente con un pallonetto il frastornato Mengo, e poi con un bolide potente e preciso raccoglie gli applausi del pubblico dello “Zaccheria”. Con due gol al passivo il Foggia tenta una timida reazione ma sempre improduttivi ed affidati a tentativi individuali e dalla lunga distanza. Solo negli ultimi quindici minuti Lafuenti si “guadagna la pagnotta”, prima deviando una punizione maligna di De Zerbi (37′) e poi respingendo in angolo un gran tiro di Brutto (41′). Il primo tempo si chiude tra gli applausi e le ovazioni dei circa duecento tifosi ospiti e con i rossoneri che rientrano invece negli spogliatoi a testa bassa, perchè consapevoli della brutta prestazione offerta. Chi si aspetta di vedere nella ripresa un Foggia diverso deve quasi subito ricredersi in quanto non succede nulla dal punto di vista tecnico. Entrambi i Mister fanno rientrare le stesse formazioni sul rettangolo di gioco. A pagarne le spese è quindi ancora il Foggia. Briano e soci rimangono sempre i soli “padroni” del campo e, salvo qualche sterile tentativo di Catalano, di creare problemi alla sua ex squadra, quasi mai Lafuenti deve intervenire a protezione della sua porta. Nemmeno quando De Zerbi ha l’occasione di accorciare le distanze su calcio di rigore. Ascoli spinge ingenuamente Brutto e il sig. Marelli assegna il penalty (12′) che lo stesso fantasista foggiano, confermando il periodo-no, spreca malamente non centrando la porta. Svanisce così la possibilità di poter riequilibrare le sorti di un incontro forse già segnato. Solo la “botta” dal punto di vista psicologico ci voleva ed il Foggia è apparso ancora più distratto. De Zerbi e Catalano non riescono a distribuire palloni ai loro compagni, Mengo e Pennacchietti appaiono lenti ed impacciati, Stefani non è certo il Pazienza dello scorso campionato ed ecco spiegati i motivi della dèbacle rossonera. Sconfitta che diventa ancora più cocente se si pensa che, nonostante i padroni di casa vadano in gol con Greco (45′), gli uomini di Braglia ristabiliscono il divario, dopo un paio di minuti. E’ ancora una volta Corona che si procura e trasforma un penalty al 47′.

Autore

God

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