Rassegna stampa

Il Catanzaro preferisce non rischiare

da Gazzetta del Sud

Un pareggio che accontenta tutti. Braglia cercava il bottino pieno, anche Pellegrino voleva regalare il successo ai propri tifosi. Il Catanzaro è una bella squadra, temibile, cinica e con molte individualità di spicco, ma per arrivare ai piani alti della classifica gli manca un gioco concreto, una manovra che esca dal semplice lancio lungo per la boa di Corona, perché una volta controllato il bomber, o semmai questo sia in giornata negativa, è chiaro che il Catanzaro non arriva al gol. Il Paternò gioca un bel calcio, veloce, intraprendente, ha dei limiti psicologici e qualche pecca sul piano tecnico, ma Pagana è una vera ira di Dio, mentre il difesa la partita di Eduardo è semplicemente superlativa, in quanto non permette a Corona di esprimersi come sa fare. Alla luce di quello che si è visto, il Paternò può e deve cercare di conquistare i primi punti salvezza, continuando nella via dei giovani, mentre il Catanzaro deve innanzitutto esprimersi meglio sul piano del gioco, cercando di variare il proprio modulo, perché i mezzi per fare bene (cioè centrare la zona playoff) ci sono tutti. Le due squadre sono schierate in modo per così dire innovativo, infatti Pellegrino schiera il 4-4-2, in cui Eduardo affianca Bertoni, Tasca e Calà in difesa, con a centrocampo una vera e propria diga di giocatori bravi soprattutto sul piano tecnico, mentre in avanti Pagana ad inventare per Ascenzi. Le Aquile vanno in campo con un 3-3-3-1 in cui spiccano i tre difensori centrali, mentre Dei e Ascoli sono due tornanti nel vero senso della parola; a centrocampo Ferrigno è il punto di riferimento, ma Ascoli gioca con grinta e Toledo dopo un buon avvio cala vistosamente; per Corona unica punta, il compito è quello di sfondare la difesa etnea. Nel primo tempo è il Paternò ad avere l’iniziativa del gioco, i rossazzurri interpretano al meglio la gara, giocando alla pari contro la più blasonata avversaria. Il Catanzaro cerca puntualmente la boa di Corona, ma l’attento Eduardo lo contrasta con efficacia, per cui è solo con delle azioni corali che gli ospiti si rendono pericolosi. Tutto sommato una frazione di gara molto combattuta da entrambe le squadre, che cercano in ogni modo di sbloccare il risultato, in cui è certamente l’estro di Pagana a splendere di luce propria. Nella ripresa il leit-motiv della gara non cambia, i rossazzurri insistono, mentre i giallorossi cercano la sortita offensiva, sfruttando il gioco sulle fasce laterali, dato che per Corona c’è poco da fare contro l’implacabile Eduardo. Il Paternò comunque si rende pericoloso con Pagana e con delle incursioni di Gadau, mentre le Aquile hanno in Ferrigno il trascinatore, ma Corona non riesce a finalizzare il gioco, per cui nel finale il risultato di 0-0 è la conclusione più logica del match. Per la cronaca, al 15′ Ferrigno conquista un pallone a centrocampo, cede la palla ad Ascoli in profondità, ma Passarini in uscita riesce ad anticiparlo. Pagana al 19′ elude il fuorigioco, crossa al centro ma Cacciaglia non riesce a deviare in gol. Al 22′ punizione di D’Aviri dai 30 metri, che Lafuenti rinvia con i piedi in modo problematico. Al 45′ punizione all’incrocio dei pali di Pagana, Lafuenti con un volo prodigioso riesce a rinviarla. Nella ripresa all’11’ Paternò vicino al gol, Pagana viene servito da Ascenzi, salta un uomo entra in area e lascia partire una botta che Lafuenti riesce a salvare con i piedi. Il Catanzaro risponde al 14′ con Ferrigno che per poco non inganna la difesa rossazzurra, ma per il guardalinee l’azione è viziata da fuorigioco. Al 23′ Toledo lancia Corona in profondità, il bomber tenta la battuta di prima, ma Bertoni lo anticipa. Il Catanzaro ci prova di punizione al 33′, ma Passarini abbranca la palla in presa. Al 42′ penetrazione di Gadau in area, palla toccata da Calvaresi che scivola via, con Ascenzi appostato a pochi passi che non si accorge dell’arrivo del pallone. Al 47′ Gadau ancora al centro per Calvaresi, Morelli tocca la sfera e per poco non combina la frittata, Lafuenti comunque para e sventa il pericolo. Alla fine quindi tutti contenti, perché da entrambe le parti, è chiara l’intenzione che questa partita poteva prendere qualsiasi risultato. Un pareggio che fa comodo a Braglia, perché come dichiara lo stesso allenatore, a Viterbo per molto meno il Catanzaro ha perso, mentre a Paternò contenere la verve dei locali non è stato facile come sembrava. Da parte rossazzurra, c’è la voglia di far punti, di sfatare il tabù casalingo (e dire che prima della passata stagione il “Falcone-Borsellino” era inviolato da 4 anni!), di dare continuità al gioco, di credere nei giovani, che guarda caso stanno dando le soddisfazioni richieste.

Autore

Paolo Spinoso

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