La Striscia

Il Catanzaro torna a lavorare. Società non pervenuta

I giallorossi si ritrovano al Poligiovino, la società “lavora” sul mercato con tante incertezze e nessun affare ancora concluso
 

Lunedì di lavoro per la squadra giallorossa che ha ripreso ad allenarsi dopo lo stop natalizio. Doppia seduta sul rettangolo verde del PoliGiovino.

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Al mattino lavoro atletico seguito da esercitazioni tecnico tattiche curate da mister Zavettieri.

Nel pomeriggio seduta di potenziamento atletico nella pineta adiacente al centro sportivo.
Obiettivo il richiamo della preparazione estiva. Si sono allenati in palestra i vari Giovinco, Carcione e Cunzi.

Risultati immagini per diopDifferenziato, invece, per Patti. Assenti, ma sulla via del rientro in sede, Baccolo, Leone e Tavares. Domani ancora doppia razione di allenamenti sempre al PoliGiovino. Rispetto a quanto in precedenza comunicato, la squadra sosterrà giovedì 12 gennaio un test amichevole contro gli Allievi. Salta dunque l’amichevole contro il Sambiase.

Sul fronte mercato zero assoluto in termini di notizie. L’unica certezza è che il Catanzaro aspetta Diop gradito a Zavettieri. Sul giocatore, però, è forte il pressing del Pordenone, secondo nel girone B di Lega Pro. 

Per il resto svariati sono i contatti ma di concreto nulla. Il mister, in un certo senso imitando i nostri politici sulle date di consegna dello stadio completo, ha bisbigliato a qualche tifoso presente agli allenamenti che martedì prossimo qualcuno dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) arrivare.

Teoricamente, in tema di mercato, è Antonello Preiti ad avere l’incarico di trovare quegli uomini giusti da affidare a Zavettieri.

Dopo gli erroracci commessi in sede di costruzione della squadra a luglio, Cosentino sovraintende, forse insieme a qualche consulente.

Poi c’è da contare anche Carmelo Moro (che aveva preso contatto con Moi prima e Bernardo dopo) e infine la vice presidente, Gessica Cosentino. 

Per certi versi il Catanzaro, con le debite proporzioni, in sede di mercato ricorda l’Inter di Suning, una sorta di babele giallorossa che opera sulla città dei tre colli.

Se nessun calciatore è arrivato alla ripresa, fra i tanti motivi che svariano da quelli economici a quelli contrattuali, sicuramente c’è anche questa confusione.
Chi si aspettava un cambio di rotta, specie dopo le dichiarazioni del proprietario della Gicos e del Catanzaro, rilasciate poco prima che finisse il vecchio anno in un’emittente locale, è rimasto deluso.

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La società si è trincerata dietro una sorta di silenzio stampa non ufficializzato e le uniche frasi rilasciate al nostro portale dal presidente sono “stiamo lavorando, non possiamo sbagliare“.
E così, dopo sei giorni dall’apertura ufficiale del mercato, il Catanzaro si ritrova con una rosa striminzita e soprattutto senza quegli elementi che garantirebbero di giocarsi la salvezza compromessa come non mai, se le cose dovessero rimanere così.
Romanticamente ci speri che non sia davvero così, però poi pensi al recente passato (vedi epurazione stagione Moriero) e pensi che certe pantomime già viste (citiamo Catanzaro 0 Benevento 1 della stagione 2014/2015 e Martina 2 Catanzaro 0, quando i giallorossi guidati all’epoca da Sanderra si presentarono con undici titolari raccolti quasi per caso) appartengano a squadre di altre latitudini che giocano nei tornei amatoriali.

Potremmo anche aggiungere l’altra campagna d’indebolimento della stagione successiva, dove la salvezza arrivò ad Ischia e sappiamo grazie a chi.

E poi all’ultima giornata con il Melfi, dopo che mister Erra per lunghi tratti del torneo, in panchina al momento dei cambi al massimo vedeva solo il borsone dei medicinali con medico e massaggiatore.

E invece no, nulla di nuovo al momento, si continua sulla solita scia con il risultato di contribuire ad affievolire quel briciolo di speranza rimasta, dettata più dal cuore e dalla passione verso i colori giallorossi che da quello che accade nelle cosiddette stanze dei bottoni.

Continuiamo ad assistere ad un patetico teatrino che potrebbe essere riassunto in un manualetto del tipo “Come non si gestisce una squadra di calcio”.   L’augurio che possiamo fare a noi stessi è che qualcuno presta ci smentisca ricordandosi soprattutto che stiamo scrivendo e parlando del Catanzaro.

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

12 Commenti

  • Non si capisce perché un giocatore abbordabile come De Vena che qui si potrebbe sentire gratificato possa interessare il Cosenza e non il Catanzaro. Non si possono inseguire gli ex giocatori di Zavettieri. Bisogna avere una visione globale del mercato. Rosato della Lupa e Fissore dell’Alessandria potrebbero anche fare al caso nostro senza stravolgere equilibri. Da cedere Sabato . Diop non è meglio di De Vena

  • Oggi il nostro Claudio Ranieri è stato proclamato dalla FIFA quale migliore Allenatore dell’anno 2017. COMPLIMENTI SINCERI AL NOSTRO AMATO CAPITANO DI TANTE BATTAGLIE, di quando eravamo a disputare i nostri dieci minuti di serie A…….<br />
    Voglio vedere quanti di questi facenti parte dell’attuale Catanzaro menzioneremo nel bene tra qualche decennio. Tifoso Deluso classe 62

  • I calciatori che vale la pena prendere in questa fase non sono molti …quei pochi buoni che ci sono sicuramente preferiscono prendere in considerazione piazze diverse dalla nostra ….adesso pensare di giocare a Catanzaro per il blasone non esiste più. …dei giocatori in circolazione nessuno sa chi siamo stati …ma tutti sanno chi siamo …per cui purtroppo Pordenone lupa Roma Salò Erminia etc etc al momento danno garanzie migliori delle nostre ….QUALCHE COLPO LO FAREMO MA SARANNO GIOCATORI MODESTI …..QUESTO 2017 CON TANTO RAMMARICO E RITARDO RISPETTO A FRATELLI DI QUESTO FORUM MI PORTA A PENSARE CHE SIAMO SEMPRE PIÙ NELLA MERDA. …UNICA SPERANZA CHE QUESTI ULTIMI RISULTATI UTILI POSSANO PORTARE QUALCHE VITTORIA ….MA È GIUSTO UNA SPERANZA. …

  • Come squadra e società stiamo affondando sempre più nella palude della mediocrità, se non succede qualcosa di straordinario siamo fottuti. Cosentino è riuscito nell’impresa più difficile, spegnere la passione, anche perché la sua è stata sempre limitata e condizionata. Non che i suoi predecessori o gli imprenditori locali abbiano dimostrato chissà quale entusiasmo. L’ultimo che abbia amato il calcio a Catanzaro oltre i limiti della ragione, oltre ogni calcolo, è stato Pino Albano, alle offese ricevute da qualche esagitato ha sempre risposto mostrando la sua passione per i colori giallorossi, mai col dito medio alzato. Ora, se non arriva un altro Pino Albano, disposto ad amare il Catanzaro sempre e comunque, siamo destinati a restare impantanati così come tante altre vecchie e gloriose società che ormai rappresentano solo il passato. Nel presente nessuno, anche giustamente, è disposto a rimetterci.

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