Avversario di turno

Il Grifone vola alto per dimenticare Serse

Senza Ravanelli, il Perugia di Colantuono a Catanzaro per scalare la vetta

Continua
il filotto di gare insidiose per il
Catanzaro
che domani affronterà al “Ceravolo”
il Perugia di Gaucci. Due settimane
dopo la grande prestazione di Torricelli,
gli sportivi giallo-rossi avrebbero potuto ammirare un altro grande “vecchio”
del calcio italiano, protagonista di mille battaglie proprio insieme a Torricelli. Si tratta del perugino DOC Fabrizio Ravanelli,
decisivo con un gol nella finale di Champions League del 1996, giocata e vinta dalla Juve
contro l’Ajax a Roma. Ma
Ravanelli non ci sarà domani per un fastidioso mal di schiena che continua a
tormentarlo: l’appuntamento con Penna Bianca è rimandato alla gara di ritorno.
Intanto il Perugia verrà a Catanzaro per i tre punti,
secondo la filosofia offensiva di Colantuono. Il
nuovo tecnico degli umbri ha il compito di non far rimpiangere Serse Cosmi – passato al Genoa
dopo la sconfitta del Perugia nello spareggio per la A con la Fiorentina – e di riportare subito nella massima
serie il Grifo. Il Perugia con Gaucci
ha ritrovato i palcoscenici più importanti dopo l’esaltante epopea degli anni
’70, culminata con l’incredibile stagione ’78-79 durante la quale gli umbri conclusero imbattuti e al secondo posto dietro al Milan.

LA SQUADRA – Archiviata l’era Cosmi, il Perugia
ha dovuto ammainare molte bandiere delle ultime stagioni felici. Innanzitutto capitan Tedesco, ceduto al Genoa
nel corso della passata stagione, ma anche Diamoutene,
il brasiliano Ze Maria, il
greco campio
ne d’Europa Vryzas, lo stantuffo
Grosso, il nigeriano Obodo. Perdite pesanti che hanno
abbassato non solo il valore tecnico della squadra, ma anche il monte-ingaggi,
rendendolo più adeguato a un campionato di B. Il
tecnico scelto da Gaucci per tentare la risalita
appartiene alla sua scuderia personale. Colantuono ha
dato un nuovo assetto alla squadra, in funzione delle pedine a sua
disposizione: una rosa molto vasta e difficile da gestire. In porta è rimasto
il corazziere australiano Kalac (2.02 m.), affiancato
da un paio di promesse mai mantenute, Squizzi e
Concetti. In difesa, dopo un lungo tira e molla è rimasto
Di Loreto, insieme a Cardinale, al senegalese Coly,
ai greci Nastos e Loumpoutis.
Dalla succursale Catania (prima che Gaucci cedesse la
società a Pulvirenti) sono arrivati Diliso, Stendardo e Alioui (al
rientro dal prestito). A centrocampo diversi volti nuovi, anche se non tutti
hanno trovato spazio: Andrea Bernini, ex Reggina
l’anno scorso a Napoli; l’ex giallo-rosso (protagonista nella stagione della fatal Sora) Delvecchio,
otto gol l’anno scorso a Catania; l’ex comasco
Ferrigno, famoso per il pugno al giocatore del Modena Bortolotti che gli costò due anni di squalifica; l’ultimo
arrivato Gorgone, acquistato a novembre dal Pescara;
il libico Muntasser, messosi in evidenza l’anno
scorso a Trieste. Confermati Fusani,
una delle tante scommesse vinte da Cosmi, Di Francesco e l’
enigmatico Gheddafi, oltre al tuttofare brasiliano Do Prado. Rientrato a Perugia dopo
il fallimento dell’Ancona una bandiera del grifone,
Mauro Milanese, anche se il ritorno più gradito e importante è stato
sicuramente quello di Davide Baiocco, uscito senza gloria dall’esperienza alla Juve e passato dalla Reggina prima di tornare in Umbria. In
attacco, dopo una stucchevole querelle con Gaucci per
il rinnovo del contratto, alla fine Ravanelli è
rimasto a Perugia per guidare i grifoni anche in
questo campionato. Ad affiancarlo un reparto molto
interessante, tutto nuovo e quasi interamente arrivato da Catania: l’ex sambenedettese Scandurra, il talentu
oso Mascara (13 gol
l’anno scorso) e il giovane ceco Sedivec. Sono
arrivati anche Ferreira Pinto,
brasiliano esploso nella passata stagione a Lanciano, e l’under 21 napoletano
Floro Flores, liberatosi dai partenopei. Un organico di tutto
rispetto, pronto a lottare con Torino, Genoa ed
Empoli per la promozione diretta.

SUL CAMPO – Il Perugia viene dal
deludente pareggio interno (0-0) nel posticipo contro
il Venezia. Un risultato che ha bloccato l’ascesa dei
grifoni, impedendo il sorpasso al Torino
. Gli umbri rimangono al quarto
posto, senza apparire in grado di contrastare le altre “tre sorelle”. Negli
scontri diretti, infatti, hanno perso nettamente sia in casa con l’Empoli
(0-2), sia a Torino (2-0). In mezzo il successo più
importante, quello nel derby di Terni: un trionfo in campo (2-0) e sugli spalti
davanti a 4.000 tifosi bianco-rossi
in festa. Il rendimento della
squadra di Colantuono è stato abbastanza costante sia
in casa sia in trasferta. Il tecnico degli umbri ha impostato i suoi uomini con
un 4-3-3 abbastanza offensivo, anche se molto dipende
dalla scelta dei due esterni d’attacco e dal trio di centrocampo. Davanti a Kalac giocano in linea Coly e
Milanese sulle fasce, con Di Loreto e Stendardo o Alioui centrali. In mezzo Baiocco è il regista arretrato
con Fusani e Di Francesco ai lati, ma hanno trovato
molto spazio anche Delvecchio e Ferrigno, oltre a Bernini. In attacco il centravanti è
Ravanelli
, supportato da Ferreira Pinto a destra e Mascara a sinistra. Un ottimo minutaggio anche per Sedivec e Do
Prado, mentre Floro Flores è alle prese con una serie
di guai fisici e Scandurra era caduto nel dimenticatoio prima di essere gettato nella mischia
contro il Venezia a quattro minuti dalla fine. Da segnalare
la posizione avanzatissima di Do Prado che con Cosmi
era il sostituto di Ze Maria
sulla fascia destra
. A Catanzaro, come detto, non ci sarà
Ravanelli
, mentre il recuperato Sedivec
partirà dalla panchina. Non ancora ristabilito del tutto Floro Flores, ormai
prossimo al rientro. Fuori anche Ferrigno, la difesa sarà quella titolare, con Alioui preferito a Stendardo e a Diliso.
A centrocampo sicuri Baiocco e Di Francesco, mentre
sul centrodestra ballottaggio tra Fusani e Delvecchio col secondo favorito. In attacco Mascara
giocherà al centro, con i due brasiliani Ferreira Pinto e Do Prado ai lati.
Importante sarà la marcatura di Do Prado che con la
sua velocità (molto simile a quella di Serginho del Milan) potrebbe mettere in crisi la
retroguardia giallo-rossa sul versante difensivo destro.

Probabile
formazione (4-3-3): Kalac; Coly,
Alioui, Di Loreto, Milanese; Delvecchio
(Fusani), Baiocco, Di Francesco; Ferreira
Pinto, Mascara, Do Prado.

I PRECEDENTI – Quella di domenica sarà la 17° sfida tra le due
squadre al “Ceravolo” (4 in A,
11 in B, 1 in C1 i precedenti). Dopo le due vittorie giallo-rosse prima e dopo la secondo guerra mondiale, il bilancio dei confronti
successivi è in perfetta parità: tre vittorie per parte e otto pareggi. Nella
massima serie, dopo due pareggi, una vittoria a testa: il
Catanzaro
s’impose nel ’79-80 con i gol di Palanca e Bresciani
(ed è anche l’ultima vittoria giallo-rossa), il Perugia
l’anno dopo con un gol di Bagni. L’ultima sfida risale alla C1 del ’90-91: finì
0-0. In totale 14 reti per i giallo-rossi e 9 per gli umbri.

I TIFOSI – Tifoseria molto calda quella perugina, guidata da uno storico gruppo di
sinistra nato nel 1978, l’Armata Rossa, supportato dagli Ingrifati
(1987) e dalla Brigata Ultrà (di segno politico opposto, nata nel 1994). Tra le
principali amicizie, quelle con Genoa, Ischia ed
Empoli. Oltre alla Ternana, dure
rivalità con Torino, Fiorentina, Atalanta, Salernitana e Arezzo
. I rapporti con gli UC sono
tesi dopo gli scontri dello spareggio di Firenze dello scorso anno (presenti gli ultrà giallo-rossi) e dopo il furto dello striscione UC Perugia, rubato a un ragazzo che lo aveva appeso durante una
partita della Nazionale nel capoluogo umbro. Oltre 4.000 gli abbonati, più di
6.000 in media gli spettatori presenti allo stadio “Curi”.

Ivan Pugliese

Autore

Redazione

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