Il punto sul Catanzaro

Ripartire. È questo l’imperativo del Catanzaro dopo la sofferta stagione conclusa con la vittoria sul Melfi. 

Mettersi alle spalle uno dei campionati più complicati della storia giallorossa richiederà impegno, lavoro e professionalità per dare linfa al progetto nato sulle ceneri della salvezza ottenuta nell’ultima giornata.

Per voltare pagina, la società ha scelto di affidarsi ad Antonello Preiti. Il direttore sportivo rappresenta il primo tassello del “nuovo” Catanzaro della famiglia Cosentino e soprattutto della figlia Gessica, oramai in prima linea nelle vicende giallorosse.

Con la data del ritiro ancora lontana e il calciomercato fermo alle ipotesi più o meno veritiere, questo è un periodo avaro di notizie.

Di certo c’è che il neo direttore è al lavoro, e dopo aver studiato il Catanzaro e confermato Erra, è all’opera per la costruzione della squadra futura e la tanto attesa riorganizzazione societaria.

Sul fronte mercato, sono davvero numerosi i nomi accostati alle aquile nelle ultime settimane e alcuni potrebbero realmente vestire la casacca giallorossa nella prossima stagione.

Cerchiamo di analizzare la situazione reparto per reparto partendo dal presupposto che la costruzione dell’organico, sotto il profilo tecnico, si baserà su due prerogative: la prima, garantire ad Erra di poter attuare il suo credo calcistico sulla base dei moduli che predilige (4-3-3 e 4-4-2 sono quelli che più si avvicinano nelle idee del mister). La seconda, sarà quella di riuscire a portare nella città dei tre colli calciatori eclettici, in grado di coprire più ruoli anche nel corso della stessa partita.

Fra i pali c’è l’incognita Grandi. L’accordo con il giocatore è Bisognerà attendere l’esito dei play-off con il Cesena impegnato per un posto nella massima serie, nonché le vicende giudiziarie della società di Lugaresi. 

Scuffia è ancora sotto contratto. La sua partenza sembrava cosa fatta già a gennaio. Adesso si spera che l’ex portiere del Melfi, tifosissimo del Lecce, trovi una squadra.

L’esperto Ivan Pellizzoli, che a marzo da svincolato si è accasato a Vicenza con un contratto in scadenza al 30 giugno prossimo, potrebbe essere un’idea sia nel caso in cui partisse Grandi, sia per fargli da chioccia e fare crescere una delle poche note positive di questa stagione. Cannizzaro (terzo portiere) ha ancora un anno di contratto e per lui si dovrà decidere cosa fare.

Mentre per Moi, reduce dall’intervento ai legamenti del ginocchio, il rinnovo è legato alla valutazione delle condizioni fisiche, un accordo potrebbe essere trovato con Patti, che gode della stima di Erra.

Con gli altri difensori di questa stagione ci sarà invece da parlare e bisognerà tenere conto di Priola (andato a Pistoia a gennaio) e Di Chiara (del Foggia) che sono ancora legati al Catanzaro da un anno di contratto.

Un altro ancora sotto contratto è il giovane Caselli, prelevato l’anno scorso dal Sassuolo, e impiegato col contagocce in questo torneo. Stessa situazione per Fulco.

Per guidare la difesa potrebbe arrivare Di Bari della Pistoiese. Si tratta di un calciatore gradito al mister con il quale ci fu già una trattativa nel mese di gennaio. 

Il fluidificante Esposito della Paganese, ex Parma, potrebbe essere uno dei primi acquisti non appena si aprirà ufficialmente il mercato.

Nella zona nevralgica il rinnovo di Maita è cosa fatta, bisognerà però capire come procederà il decorso post operatorio dell’ex Reggina e se il Catanzaro vorrà tutelarsi in uno dei ruoli cardine della squadra. 

Garufi è sotto contratto e potrebbe rimanere per fare parte della rosa. Si lavora, invece, con il procuratore di Agnello per la sua eventuale riconferma. Dopo la retrocessione di canarini del Modena è probabile l’addio dell’uruguaiano Olivera.

Capitolo a parte quello relativo a Mimmo Giampà. Il giocatore rappresenta l’incarnazione stessa della catanzaresità e potrebbe tornare utile alla causa in molteplici ruoli. Il nodo relativo alla sua posizione potrebbe essere sciolto nei prossimi giorni. 

Tra i nomi caldi per il reparto centrale, ci sono quelli del metronomo Dettori della Carrarese, di Armellino del Matera e di Piccinni dell’Andria.

Nel reparto avanzato, appaiono quasi scontate le partenze di Razzitti e Agodirin, mentre potrebbe rimanere Mancuso.

Eusepi del Pisa (difficile), Diop della Juve Stabia ma di proprietà del Torino, Cavallaro della Paganese e Kanoute dell’Ischia ma di proprietà del Benevento, sono i nomi che potrebbero fare al caso del Catanzaro insieme a Chiricò del Foggia.

Alla lista di nomi più altisonanti appena elencati, si può sicuramente aggiungere qualche altro elemento più giovane, come De Vita della Paganese e Sparacello del Padova, entrambi di proprietà del Trapani, e Parigi del Cosenza il cui cartellino è dell’Atalanta.

Esaurito l’argomento mercato, resta sullo sfondo la questione stadio. L’unica certezza è che il “Ceravolo” sarà un cantiere monco del settore Distinti. A poco valgono le rassicurazioni dei responsabili di turno. Basta un giro dalle parti di via Paglia per capire che nemmeno con “doppi e tripli turni” di sgromiana memoria si riuscirebbe a consegnare l’impianto in tempo utile per un’adeguata programmazione della stagione agonistica. A farne le spese società e tifoseria.

Ed è proprio in questo contesto che la proprietà può e deve agire per abbattere le distanze. Avvicinare nuovamente la gente, renderla partecipe di un cambiamento, alimentare le speranze, soffiare sul fuoco dei settemila che contro il Melfi hanno chiesto a gran voce di volere un futuro a dimensione dei propri sogni.

Salvatore Ferragina e Arturo Ferraro Pelle