Il ”Romeo Menti” di Vicenza

Una nuova puntata della rubrica dedicata agli stadi della serie B

Romeo Menti, vicentino, era uno dei calciatori scomparsi nella terribile catastrofe di Superga del 1949 che distrusse il mito del grande Torino. Nello stesso anno Vicenza volle dedicare, alla memoria del suo beniamino, lo stadio che sorse nella zona est della città lungo il fiume Bacchiglione. La storia dello stadio Menti inizia il 27 marzo 1934 ed è il terreno di gioco sul quale il Vicenza, un tempo Lanerossi, ha scritto la sua storia calcistica, dai fasti di Paolo Rossi ai momenti più anonimi della serie C, fino ai giorni nostri. La capienza dello stadio Menti era allora di 30.000 spettatori. Il Vicenza approda alla serie A nella stagione 1954-’55 ed inizia un periodo felice di storia biancorossa con il Vicenza nella massima serie per 20 anni, fino al 1975, anno della retrocessione in B, con risultati anche prestigiosi e sesti posti come migliori piazzamenti. Due anni di purgatorio e poi la risalita, con l’exploit di Paolo Rossi e uno scudetto sfiorato. Il Vicenza diventa provinciale di lusso. I sogni però svaniscono in breve tempo e il Menti torna ad ospitare un Vicenza in tono minore: nel 1979 la squadra torna in serie B e due anni dopo scivola addirittura in C1. Nel 1985 intanto la capienza del Menti viene ridotta di 2.000 posti per ragioni di sicurezza, scendendo da 30.000 a 28.000 spettatori e bisogna attendere fino al 1995 per rivedere la serie A. Il vecchio stadio oggi comincia a far sentire i suoi anni. Attualmente, dopo la conclusione dei lavori che hanno ridisegnato i settori dei distinti e del parterre, la capienza dello stadio Menti è scesa a circa 21.000 posti.

Alessandro Russo

Autore

Tony Marchese

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