Rassegna stampa

Improta uomo mercato

da Il Quotidiano

Il Direttore sportivo del Catanzaro Calcio, già capitano della squadra giallorossa, Gianni Improta è arrivato in città per visionare dei giovani allievi impegnati nelle squadre locali. Vale la pena incnotrarlo per rivolgergli alcune domande sul futuro della squadra giallorossa, sull’interesse verso i giovani e sul nuovo allenatore Braglia, che arriverà il prossimo lunedi. Catanzaro calcio è orientata a creare una squadra forte per vincere il campionato, non aspettando i playoff.
Cosa la spinge a seguire i giovani, possibili atleti promettenti?
Il Catanzaro calcio è sensibile verso tutto ciò che si muove sul territorio come Lamezia, da guardare attraverso i giovani e il sociale. Sono convinto che tramite la pratica sportiva molti giovani, ovviamente se assistiti adeguatamente, possono entrare a far parte del mondo sociale con quelle attitudini che esprimono attraverso il loro comportamento e le capacità sportive. Per molti di essi si tratta di un puro divertimento, ma è indubbio che con la pratica sportiva diventeranno dei cittadini più consapevoli.
La novità del momento è la scelta di un allenatore come Piero Braglia, quanto ha influito la sua amicizia?
Nella nuova linea del Catanzaro calcio c’è un allenatore come Piero Braglia, conosciutissimo da me, ex compagno di squadra, ma la scelta è caduta su di lui perché abbiamo voluto dare alla squadra una guida con aspetti caratteriali di un certo spessore. Riconosciamo a Piero alcune doti umane, oltre a quella di bravo allenatore. Chi è stato allenato da lui, in queste ultime stagioni come il Chieti, che ha realizzato due buoni campionati in categoria C1, salvandosi anticipatamente e disputando un campionato con giovani significa che le capacità dell’allenatore ci sono, ma altrettanto quelle dell’uomo. E poi a Catanzaro Braglia è benvoluto, ha militato per 6 stagioni tra A e B, per quanto riguarda la casacca giallorossa ha lasciato un ottimo ricordo. Al di là di queste considerazioni, penso sia l’uomo giusto. Nel 1978/79, il primo anno di Mazzone allenatore eravamo l’anima del Catanzaro in centrocampo. Per me è un ritorno graditissimo per vincere.
Quanto pesa il mancato passaggio in C1?
Siamo consapevoli che dobbiamo mettere su un organico per quanto riguarda la categoria C2 e quindi cercare di vincere il campionato, ma non attraverso i play off, perché sappiamo tutti che ci portano malissimo e quindi i playoff non li vogliamo neanche menzionare. É ovvio che se ci dovesse essere la ristrutturazione dei campionati, anche il Catanzaro se ne potrebbe avvantaggiare appunto con il ripescaggio nella categoria superiore, che sarebbe cosa gradita a tutti e dopo l’ultima delusione sarebbe un modo come un altro per ottenere una soddisfazione immediata, quindi noi non è che ci speriamo, ci auguriamo che ciò possa avvenire, siamo però consapevoli che dobbiamo mettere su una squadra forte per potersi imporre nel prossimo campionato di C2.
Non c’è due senza tre: Improta, Braglia e… il ritiro a Platania?
Sono stato uno dei primi e il ritiro a Platania ci ha portato anche bene con il coronamento della vittoria del campionato nel passaggio dall’A alla B con una vittoria al ’90. Abbiamo però una struttura importante a S. Vito e il prossimo lunedi quando arriva Braglia faremo un sopralluogo, ma comunque il ritiro sarà svolto qui in Calabria.

Raffaele Spada – Il Quotidiano

Autore

God

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