Sala Stampa

Isola Liri – Catanzaro, le pagelle

Dal Nazareth, le pagelle del nostro Francesco Guerrieri.


Mancinelli 6
– Ordinaria amministrazione contro una compagine, quella ciociara, che poco ha prodotto. Esente da colpe in occasione del gol.

Montella F. 5,5 – Si limita al contenimento, con qualche affanno di troppo, del dirimpettaio La Cava. Poco brillante, non regala una grande prestazione sotto l’albero ai tifosi giallorossi.

Di Maio 6,5 – Uomo simbolo del Catanzaro di Provenza per carisma e sicurezza. Ancora una volta toglie le castagne dal fuoco su azione da calcio d’angolo. Preciso, rimedia un’ammonizione evitabile, rischiando addirittura il rosso.

Di Meglio 6 – Gli avanti isolani sono davvero poca cosa. Non combina sfacelli, ma in determinate situazioni appare goffo negli appoggi.

Tomi 7
– E’ ufficiale, le Ferrovie dello Stato hanno istituito un nuovo treno, da Catanzaro alle principali stazioni della Lega Pro Seconda Divisione.
Il pendolino Tomi è il padrone della fascia sinistra, è vivace e propositivo.
Ritornando con la mente agli esordi di stagione, c’è da credere ai miracoli sportivi (e al lavoro).

Zaminga 6 – Solito lavoro sporco per il motorino Zaminga-Zeta, abituato a cantare e portare la croce. Altro uomo simbolo di questo Catanzaro, uscirà rigenerato dalla sosta natalizia.

Bruno 5,5 – Ordine e semplicità, ma mai un cambio di passo. Compitino.

Berardi 6,5 – Nel 4-3-3 iniziale si trova una meraviglia. E’ il cacio sui maccheroni serviti dallo chef Nicola Provenza.
Senza essere blasfemi, ricorda Lampard nel centrocampo del Chelsea Mourinhano. Gioca un primo tempo straordinario per qualità ed intensità, predica calcio.
Cala alla distanza.
Giocatore chiave per il campionato del Catanzaro.

Cardascio 5,5 – Viene schierato da vertice sinistro dell’attacco giallorosso. Non supporta a dovere Tomi nell’azione di abbattimento della fascia destra avversaria. Prosegue nel percorso di recupero della forma migliore.
E’ un percorso duro e sofferto, ma l’intero ambiente crede nei mezzi tecnici di questo ragazzo.

Mangiacasale 6
– Fabio La Trottola viene coinvolto poco nella fase offensiva. Sempre generoso, corre molto a vuoto. Fornisce comunque una mano importante al centrocampo in fase di contenimento.

Montella A. 7
– Parliamo di calcio. Nella cornice del Nazareth, il centravanti giallorosso per mezzora manda a spasso le statuine del presepe difensivo ciociaro.
E’ disarmante la facilità con cui infila la linea difensiva avversaria.
Costringe al fallo da ultimo uomo Sannibale, incredibilmente graziato dal direttore di gara.
Viene ammonito nell’ordine per:
-aver ricevuto una fhantalata allo zigomo lanciato a rete
-aver subito un intervento di frustrazione da tergo dal terzino Risi, che dopo trenta minuti non aveva ancora potuto constatare se il pallone fosse di cuoio o di stoffa.
Entrerà alla storia come il primo caso di espulsione per manifesta superiorità. 

Marchano 5
– Di stima. Sostituisce Cardascio ad inizio ripresa, ma non entra mai in partita. Il suo ingresso in campo condiziona il gioco del Catanzaro, che comincia a buttare via il pallone con lancioni da Lega Pro Seconda Divisione.
Non sappiamo se al rientro dalla sosta natalizia il buon Mauro sarà ancora agli ordini del Mister Provenza.
Se dovesse, ci auguriamo che abbia quella determinazione e cattiveria agonistica che oggi non abbiamo lontanamente visto.

Frisenda 5,5
– Sarà lui il vero acquisto del mercato di Gennaio?
Per ora è il lontano parente del calciatore visto l’anno scorso fino a quel maledetto infortunio.

Benincasa s.v.


Mister Provenza 6
– Profeta al Nazareth, porta sprazzi di calcio vero in una cornice poco avvezza a determinati spettacoli. Le defezioni lo spingono a puntare su un 4-3-3 pronto a trasformarsi in 4-5-1 in fase difensiva.
L’Isola Liri ha una sola possibilità, quella di spostare la contesa sui binari extra-calcistici della provocazione e del fallo sistematico. La sfrutta al meglio.
Le mosse della ripresa, per sopperire all’espulsione di Montella, sono poco efficaci, ma Marchano ed un Frisenda “a salve” sono le uniche frecce a disposizione. Nessuno dei due è nelle condizioni di poter dare quello che serve alla manovra giallorossa, profondità.
Il Catanzaro riesce comunque ad uscire indenne da una trasferta che, per le condizioni “ambientali” e per un arbitraggio “creativo”, in altri tempi avrebbe certamente perso.

Isola Liri 3 – Messo in scena un re-make di Arancia Meccanica con la compartecipazione di una terna arbitrale imbarazzante. L’esecuzione è perfetta e la faida su Montella è una sceneggiatura da Oscar.
Provocazione e gioco violento saranno le armi di questa compagine per raggiungere la salvezza?
Da quanto espresso dal campo, in caso di retrocessione non si tratterebbe di grave perdita per il calcio professionistico.
 

Catanzaro girone d’andata 8 – 33 punti sono un bottino che va al di là delle più rosee aspettative. Proiettando sull’intera stagione farebbero 66 punti. Il Benevento nella passata stagione ha ammazzato il campionato arrivando a quota 68.
Ma il vero grande valore di questa squadra è in colui che ha creato un gruppo, colui che motiva tutte le componenti, serio direttore d’orchestra che carica l’ambiente dopo prestazioni sottotono e fa da pompiere a seguito di ogni vittoria.
Si chiama Nicola Provenza ed ha inculcato una filosofia vincente. Blindatelo con un vitalizio.
Questa squadra regala una certezza, quella di giocare con personalità su ogni campo.
Magari potrà anche non vincerlo questo storicamente maledetto campionato.
Per farlo servono anche rigori generosi in zona cesarini, e portieri bomber dell’ultimo minuto.
Ma abbiamo posto le basi per crederci, fino alla fine.

Buon Natale a tutti i lettori di uscatanzaro.net!

Francesco Guerrieri

Autore

Redazione

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