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La B che verrà: Catanzaro, ricomincio da tre?!?

Scritto da Redazione

Tra storie social e incontri in sede la società giallorossa costruisce la stagione 24/25

È bastata la storia su Instagram di un noto locale della costa tirrenica per accendere nuovamente le fantasie dei tifosi giallorossi. In un turbillion di inoltri i cellulari sono stati intasati da un video dove si notano il presidente dei giallorossi Floriano Noto a pranzo, vista mare, con un giovane dalle fattezze di Matteo Lovisa, golden boy dei direttori sportivi italiani e fresco di promozione in serie B con la Juve Stabia.
Proprio dalla figura del direttore sportivo è ripartita l’offensiva del patron delle Aquile, rimasto spiazzato e scottato dal mancato rinnovo di Giuseppe Magalini, attratto dalle sirene della seconda squadra dei De Laurentis.

In questo gioco ad incastri si inserisce la vicenda di Vincenzo Vivarini, sotto contratto con il Catanzaro, ma accostato a tutte le panchine di serie A senza un titolare. Il tecnico di Ari è stato nell’ordine l’allenatore: del Sassuolo, del Cagliari, dell’Udinese ed oggi del Venezia, con qualche interesse anche a Frosinone. Detto questo in mattinata ci sarà l’incontro tra la società ed il mister, le parti scopriranno le proprie carte e capiremo se gli accostamenti sono concreti o se l’incontro servirà unicamente a pianificare la stagione, che partirà ufficialmente tra un mesetto circa.

Sullo sfondo aleggia la questione del direttore generale, dove per sostituire l’ormai partente Foresti, le ipotesi sono le più disparate: da quella di “famiglia”, a quella interna, a qualche nominativo di consumato dirigente della cadetteria.

Sistemate queste tre caselle, due delle quali con molta probabilità cambieranno, la società giallorossa si tufferà nel mercato di rafforzamento. Il calcio mercato di B, lato calciatori, è fermo in attesa che si componga il risiko degli allenatori e dei direttori sportivi. In casa Catanzaro la priorità riguarda le figure degli under, con l’obiettivo di averne almeno una buona parte di proprietà e di limitare al minimo i prestiti. Rimangono ipotesi di radio mercato i profili di Felici e Compagnon. Per quanto riguarda poi i pezzi forte della vetrina giallorossa non si fa mistero che Vandeputte e Fulignati siano appetiti da altre società, Appare chiaro che davanti ad un’offerta importante, soprattutto dalla serie A, per il belga non ci si penserebbe due volte a farlo partire. Staremo a vedere.

Foto di Lorenzo Costa per UsCatanzaro.net

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8 Commenti

  • mi viene da dire solo una cosa….lordone nel modo in cui ti sei comportato caro mister potevi andar via in altro modo e nessuno ti avrebbe detto nulla….

  • Spero che Noto si stia guardando intorno visto che il tecnico coltiva legittimamente le sue ambizioni. Comunque responsabile di un comportamento inqualificabile, offensivo e ingiusto verso quella tifoseria a cui ha giurato amore eterno. Dì come stanno le cose, se no ala casa il prima possibile.
    Ed allora, un tecnico che suggerirei (è opinione personale) in caso di forfait di Vivarini, è sicuramente quello di Domenico Toscano, esonerato dopo la vittoria del campionato di Lega Pro Girone B alla guida di uno strepitoso Cesena, peraltro totalizzando 96 punti come il Catanzaro e penso diversi record!
    Caro Noto, sarebbe forse il caso da farci un pensierino e vediamo la fattibilità.
    Ma a parte tutto, penso che in questo momento, a Catanzaro, verrebbero ad allenare volentieri tanti interessanti allenatori…….

  • Grande vergogna Vivarini. Messo da parte questo verme che marcirà nella sua terra putrida, temo che a Catanzaro ci sia un problema. Temo la retrocessione.

  • Sarebbe diventato una bandiera. Legittima l’aspirazione di progredire in carriera. Ma il modo, il comportamento osceno verso il comprensivo e generoso presidente Noto, offende il Catanzaro e i catanzaresi. Tanto premesso: buona fortuna signor Vivarini, il tempo ci dirà quanto sarà in grado di fare in altre piazze più facoltose e più impazienti rispetto alla nostra. Quanto a noi tifosi: non credo sia il caso di strapparsi i capelli. Le Aquile del sud hanno superato ben altre tempeste: chissà che non siamo all’inizio del ciclo giusto per raggiungere quel traguardo che nessuno vuole nominare.

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