Dalla Redazione

La famiglia Noto: una bella pagina dell’imprenditoria calabrese

Scritto da Davide Tomaino

Nell’ottavo anniversario del Catanzaro di proprietà Noto, ripercorriamo sessant’anni di successi

Albi, un piccolo paese della Presila catanzarese, una piccola falegnameria nella frazione di San Giovanni, un artigiano come tanti dell’epoca, Leonetto Noto, che negli anni ’50 costruivano e restauravano mobili.

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Ha ambizione e talento Leonetto, tanto da far sì che la sua azienda si espanda da piccola bottega artigianale, a un’attività redditizia di vendita di mobili al dettaglio. Sono gli anni ’60 e si trasferisce con la famiglia a Catanzaro; è l’epoca del boom economico, dell’edilizia e il suo giro d’affari aumenta a tal punto da coprire un territorio che va oltre i confini regionali. Poi però l’economia nazionale subisce un rallentamento e l’imprenditore incomincia ad avere dei problemi a incassare le cambiali dei clienti.

Si confida con i figli, che nel frattempo aveva fermamente voluto che completassero gli studi e conseguissero la laurea. Voleva investire su di una attività nella quale il ricavo fosse immediato e non soggetto ai “pagherò” e lo trova nella vendita di prodotti alimentari.

Nasce  AZ

Nel 1979 grazie al suo intuito imprenditoriale e quello dei suoi figli, Desiderio, Luigi e Floriano, nasce il primo supermercato AZ a Catanzaro. Il mercato concorrenziale, a quel tempo, è costituito da un solo supermercato e da una miriade di piccoli commercianti al dettaglio.

L’idea vincente incontra subito il consenso dei clienti. Il marchio AZ viene a breve associato ai concetti di vasto assortimento, convenienza e attenzione al cliente.

Saranno questi gli obiettivi strategici su cui si fonderà lo sviluppo commerciale del gruppo.

Gli anni ’80 vedono l’azienda espandersi con nuovi supermercati nella città e la costruzione di grandi centri di distribuzione che per quell’epoca erano molto innovativi.

Gli accordi con i gruppi GDO

Nascono delle partnership importanti, prima con il marchio Sidis. Il Commendatore Leonetto con i suoi figli decide che c’è bisogno di fare un ulteriore passo in avanti e a fine anni ’90 incominciano a costruire dei moderni centri commerciali. Si espandono nella regione, Crotone, Corigliano Calabro, nel 2007 nasce il primo vero ipermercato in Calabria a Rizziconi e poi a seguire il parco commerciale a Catanzaro.

Si stipula una nuova partnership con il colosso francese Auchan e poi nel 2017 con Coop alleanza 3.0 che prevede l’apertura di punti vendita anche a Salerno, Potenza e Messina.

Oggi il colosso della grande distribuzione conta su oltre 24 punti vendita diretti e una decina di punti vendita al dettaglio in franchising.

L’azienda forte di quasi 2000 dipendenti ha un fatturato annuo che si aggira attorno ai 300 milioni di euro.

L’US Catanzaro 1929

Questa è la storia di uno dei gruppi imprenditoriali più forti economicamente di tutto il Sud, questa è la famiglia che ha preso in mano le redini della Società calcistica US Catanzaro 1929. Società che hanno voluto modellare come un’azienda imprenditoriale.

Floriano ne è il presidente, Desiderio ne è l’amministratore delegato. La “mission” iniziale era quella di fare esperienza in un mondo a loro sconosciuto. La struttura ha avuto bisogno delle competenze tecniche e dirigenziali tali da poter apportare quel know-how necessario al raggiungimento dei risultati prefissati. Ma è stato solo il primo di ulteriori passi che si stanno compiendo per far in modo che il calcio a Catanzaro torni ai fasti che la città ha conosciuto nella storia. Per questo motivo si sono compiuti degli sforzi per avvicinare giovani e giovanissimi alla società, con eventi organizzati nelle scuole di ogni ordine e grado e invitando le scolaresche ad assistere alle partite.

Il presidente Floriano Noto più volte ha ribadito che la società guarda a modelli sportivi virtuosi come quelli di Udine e Bergamo. E’ necessario investire nel costituire un vivaio tale, non solo da poter creare un bacino per la prima squadra ma anche per avere un ritorno economico attraverso la valorizzazione dei giovani.

L’idea del centro sportivo

Acquistato dalla Provincia di Catanzaro nel 2023 il Campo sportivo Mirko Gullì in località Giovino e provveduto al rifacimento del fondo e del manto erboso dello stesso, si sta già progettando la costruzione di un nuovo centro sportivo polivalente, è stata già individuata l’area nella prima cintura fuori i confini cittadini, e si sta trattando per l’acquisizione dei terreni. Il sogno della società è quello di creare una struttura simile al Centro Sportivo Bortolotti, casa dell’Atalanta, un luogo, come dichiarato dal Presidente dove tutte le selezioni giovanili e la prima squadra si possano allenare ed un posto di convivenza nel quale i giovani calciatori possano osservare dal vivo i professionisti della prima squadra e carpirne segreti tecnici ed umani per la loro futura professione.

Il calcio come motore sociale

Grande sforzi si sono fatti, da parte della Società, per l’implementazione dei contenuti sui social e al merchandising con l’apertura di tre store esclusivi fissi ed uno mobile.

Un occhio di riguardo anche al sociale, nel periodo buio della pandemia, il gruppo Noto ha devoluto 200.000 euro a favore degli ospedali calabresi, cifra non inferiore devoluta dai maggiori top club italiani. Ma anche numerose altre iniziative benefiche che hanno coinvolto direttamente la società US Catanzaro 1929 e i propri tesserati.

Una mentalità manageriale e soprattutto sostenibile che in pochi anni ha saputo attirare le attenzioni e le lodi dell’ambiente calcistico professionista con un più che lusinghiero apprezzamento non solo per la società del Catanzaro, rimasta la sola a rappresentare la Calabria nel campionato di serie B, ma anche per la stessa città capoluogo di regione che ha bisogno di visibilità per un rilancio turistico ed economico.

Un progetto serio quello della famiglia Noto, che in un certo senso si è ritenuta obbligata a garantire, in forma di gratitudine, un ritorno verso una città a cui loro devono molto.

Autore

Davide Tomaino

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