Intervistiamo

La vicenda regionale sul riordino delle Province,la necessità di fare anche un riordino nella Politica

La riflessione di Fabio Lagonia, Coordinatore Segreteria UDC

Il decreto legge emanato il 31 ottobre scorso sul riordino delle province, ed il cui iter dovrà essere completato entro il 31 dicembre dalle Camere, consegna almeno due riflessioni. La prima, ed è un dato già abbondantemente fatto rilevare, riguarda l’immaturità della politica calabrese che non ha voluto o saputo decidere, se è vero che la Calabria è l’unica regione a non aver inviato alcuna proposta di riordino al Consiglio dei Ministri.

La seconda riflessione è figlia della prima e riguarda la classe dirigente regionale: dolorosamente bisogna registrarne i limiti dovuti ad un ancoraggio operato sui fondali anacronistici del campanilismo che mina l’interesse generale. Il riordino delle Province è stato indubbiamente un banco di prova, non superato dalla nostra politica giacché ha avuto difficoltà ad ammettere la cosa più logica: il ripristino degli storici confini afferenti alle tre aree calabresi.

Ma non mancano altri argomenti. Si pensi all’altrettanto necessario riordino istituzionale della Regione: bisogna riportare il Consiglio Regionale – che attualmente si trova sullo Stretto di Messina – nella sua sede naturale che è Catanzaro, e precisamente all’interno della realizzanda Cittadella di Viale Europa. Non abbiamo bisogno di dualismi, né si avverte la necessità di mantenere in vita tabù che fino ad ora hanno regalato un comodo alibi a quanti si rifugiano nel quarantennale “fatto consolidato” o nell’evocazione di violenze. Maturità e responsabilità politica presuppongono percorsi diversi anziché comportamenti superficiali come quelli di chi definisce “follia” o “fantascienza” la proposta razionale di unificare, finalmente, le sedi istituzionali nel capoluogo. Si intavoli la discussione, dunque, se non si vuol continuare a vivere dei soliti “pilatismi” e alibi. E se l’attuale classe dirigente non ne è capace, occorre ipotizzare un necessario riordino anche nella politica. Che tagli i politici inutili e accorpi le migliori energie, selezioni le migliori menti e le migliori idee. Che esca dalle piccinerie mostrate fin qui dalla Calabria e la proietti in una dimensione più europea. L’auspicio è che questo nuovo percorso origini proprio a partire dalla ricostituita Provincia di Catanzaro, che dovrà caratterizzarsi per una gestione unitaria, virtuosa e armoniosa con gli incantevoli e ritrovati territori del vibonese e del crotonese. Il riconquistato assetto sia perciò non già il segno di nuovi steccati, bensì di una moderna e vantaggiosa politica per una Calabria che sappia emendarsi dalle sue stesse incapacità.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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