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Latina, alla ricerca di conferme con Di Donato

Scritto da Emanuele Mongiardo

Daniele Di Donato non avrebbe potuto immaginare calendario peggiore per il suo Latina a inizio campionato. Dopo la trasferta in uno stadio caldo e dalla grande tradizione come il “Pino Zaccheria” di Foggia, domenica i nerazzurri hanno ospitato una contendente al titolo come il Pescara. Mercoledì sera, poi, i laziali arriveranno al “Ceravolo” per affrontare un’altra delle big del girone C. Prima ancora dei risultati, per il Latina è importante riuscire a competere bene contro squadre di questo calibro. I ragazzi di Di Donato la scorsa stagione hanno raggiunto un tranquillo dodicesimo posto, dopo essere stati a lungo in gioco per un posto playoff. L’obiettivo per quest’anno potrebbe essere quello di centrare la post season e allora sarà fondamentale perdere meno punti possibile contro le grandi.

Le risposte di questo inizio campionato, al momento, sono state ambigue. Contro il Foggia, ad esempio, è arrivata una vittoria per 3-1, ma il risultato forse mente rispetto alla prestazione. I pugliesi, infatti, hanno avuto numerose occasioni, con la complicità della difesa di Di Donato, mentre i tre gol segnati derivano in parte dallo scellerato squilibrio difensivo dei rossoneri, in parte dai clamorosi errori del portiere foggiano Dalmasso. Alla seconda giornata, contro un avversario più solido come il Pescara, è arrivata una sconfitta senza appello. Gli abruzzesi hanno prodotto palle gol con continuità e solo un estemporaneo rigore nel finale ha permesso ai nerazzurri di accorciare il punteggio sull’1-2 finale. Insomma, se Vivarini ha detto che la sua squadra è ancora un cantiere, anche Di Donato non ha di certo un prodotto finito tra le mani.

Rispetto allo scorso anno, la rosa ha perso l’ex Catanzaro Jefferson, vice capocannoniere con sette gol e in grado di dare qualità alla fase offensiva. A sostituirlo avrebbe dovuto pensarci Alessio Riccardi. Riccardi è un nome noto per chi segue il calcio giovanile. Classe 2001, scuola Roma, si parlava di lui come possibile erede della tradizione di romani in prima squadra tra i giallorossi. Riccardi è un trequartista estroso, ma fino ad adesso non ha giocato neanche un minuto per via di problemi fisici e non ci sarà nemmeno al “Ceravolo”. Non è l’unica assenza per Di Donato. Il tecnico dovrà rinunciare infatti anche a Di Livio, De Santis, Carissoni e Tessiore. Quest’ultima, probabilmente, è la defezione più importante. Tessiore gestisce i tempi della manovra, il giocatore con più responsabilità con la palla. Si incarica di collegare centrocampo e attacco e, in assenza di Riccardi, è il giocatore con i piedi migliori tra quelli del Latina.

Come gioca il Latina
Insomma, per prestazioni e bilancio tra presenti e indisponibili, il Catanzaro vive un periodo di forma migliore del Latina. Di Donato lo scorso anno ha saputo affermarsi costruendo una squadra dura e in grado di ribaltare velocemente il campo. Nelle prime due partite di campionato, però, il Latina non ha ancora dato il meglio.

Preoccupa soprattutto la fase difensiva. Il Latina si abbassa per difendere la propria area, ma spesso lo fa in maniera passiva, tanto da risultare vulnerabile anche sui cross. Il terzetto difensivo Giorgini-Esposito-Carissoni si è fatto sorprendere più volte, sia con inserimenti dalla seconda linea, sia in maniera più statica, con gli attaccanti avversari in grado di sovrastarli fisicamente: la puntualità al cross di Vandeputte e Situm potrebbe essere decisiva. A peggiorare il rendimento della difesa, poi, un centrocampo non sempre in grado di filtrare bene le azioni avversarie e poco propenso ad aiutare nei propri sedici metri. Insomma, di spazi dovrebbero essercene, starà al Catanzaro approfittarne.

Anche perché il Latina è una squadra a cui piace attaccare in transizione e che per questo rischia di allungarsi. Ai contropiede nerazzurri mancherà di certo la velocità dell’ex Lorenzo Di Livio. Senza di lui, Tessiore e Riccardi, gran parte del peso dell’attacco si sposterà sulle spalle della punta Margiotta, giunto in estate dopo un’esperienza in Australia. A lui il compito di lottare spalle alla porta con i difensori giallorossi. Margiotta è un centravanti abile soprattutto ad usare il fisico e sarà importante non concedergli mai giocate pulite quando riceverà di spalle.

Lo scorso anno, nel diluvio del “Ceravolo”, servì una prodezza di Vazquez per piegare i ragazzi di Di Donato. La speranza è che il Catanzaro continui a giocare partite lineari e in controllo. Il Latina costringerà di certo ad alzare il livello rispetto ai primi due avversari. Partite così, però, servono a raggiungere la coesione nei meccanismi di gioco di cui tanto parla Vivarini in questo inizio di stagione. Il Pescara domenica scorsa ha offerto una prova di forza notevole contro i nerazzurri. Il Catanzaro non dovrà essere da meno.

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Emanuele Mongiardo

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