Rassegna stampa

Macalli ai club di C: «Più giovani, più soldi»

Il presidente di Lega rassicura sui contributi e annuncia la novità dei diritti tv via cavo.
All’incontro presenti anche Improta e Parente.
da La Città di Salerno

NOCERA INFERIORE. Una mattinata tra i dirigenti meridionali di C per il punto della situazione, illustrare novità, parlare di soldi e di leggi. Mario Macalli presidente di Lega a Nocera. Ad accoglierlo nella Sala Bingo di via Napoli, grande e dotata di ogni confort, c’erano per la Nocerina Francesco D’Angelo, Bruno Iovino, Peppe Villani, Pasquale Gambardella, Giuseppe Napoletano, Peppe Peppe e Matteo Canale. Il nome della sede? Attualissimo, parecchi presidenti di C sognano una vincita al Bingo per mettersi a posto. Tanti i convenuti, partendo dagli amici della Nocerina Eduardo Chiacchio, Enzo Fogliamanzillo e Monica Fiorillo. Proseguendo per l’ex presidente Francesco Maglione ora rappresentante del Giugliano. Quindi la Cavese di oggi, Antonio Della Monica, e quella di ieri, rappresentata da Gino Montella ora al Taranto. Poi Claudio Parente e Gianni Improta per il Catanzaro. Quindi Spatola per il Benevento ed il battitore libero Lo Schiavo. Per l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore c’erano Petrosino e Cozzolino. Presente anche il vicequestore Antonio Maione. Il presidente Macalli è arrivato verso le 11,30 accompagnato da Iovino. Il primo a scambiare battute con lui è stato Eduardo Chiacchio, caro avversario in diverse circostanze. Macalli sorridente: «Fatemi salutare il grande azzeccagarbugli» e Chiacchio scherzosamente di rimando: «Caro presidente, azzeccagarbugli non direi di proprio». Si sentiva a casa sua Maglione, pronto a ”corteggiare” il dirigente molosso Villani: «Di lei mi ha parlato benissimo Fulvio Marrucco». E così via, tra l’eleganza blu del baronetto di Posillipo Improta e un indaffaratissimo Della Monica, alle prese con auricolari e telefonini, allenatori e contatti. Macalli ha detto: «Stanno peggio le società di A e B, la C è in difficoltà perché il quadro è complessivamente difficile ma è messa meglio delle sorelle maggiori, responsabili in larga parte dello sfascio attuale del nostro mondo del calcio». Macalli ha parlato di soldi, in particolare dei contributi Coni, chiarendo che fino al 2002 arriveranno con le vecchie regole (proporzioni diverse tra C1 e C2) e che dal 2003 in poi invece le cifre saranno legate all’impiego di giovani (più baby in campo, più soldi nelle casse sociali). Quindi, l’accento sulle recentissime normative di ordine pubblico che responsabilizzano ulteriormente le società: «Per garantire pomeriggi sereni probabilmente era necessario intervenire così, anche se adesso le società dovranno fare attenzione massima all’organizzazione degli incontri di calcio ed al normale svolgimento degli stessi. Il loro sforzo varrebbe poco senza la collaborazione di tifosi e organi di pubblica sicurezza». Su questo punto è arrivata qualche obiezione dai dirigenti delle società, costretti dalle nuove normative a mobilitarsi anche di sabato sera e pur in presenza di una richiesta minima dei biglietti per la tifoseria ospite (a volte, una decina al massimo). Sulla C cambiata dai ripescaggi estivi ? Ecco il pensiero del presidente della Lega di serie C: «Ci dispiace di aver perso quattro squadre importanti come Fiorentina, Salernitana, Genoa e Cosenza. Il Catania ? Non l’ho mai considerato in C. Andiamo avanti lo stesso, anche con le più piccole». A proposito di piccole, quando Macalli ha parlato a porte chiuse con i dirigenti ha detto che piccolo non è sempre sinonimo di inconsistente: per una Puteolana in D c’è stato l’Albinoleffe in B. In sede riservata inoltre Macalli ha chiesto quasi scusa per non essere riuscito a perorare con successo la causa di Martina e Pisa nei palazzi del potere quando c’è stata la scelta di ripescare in B la Fiorentina senza diritto. Un passaggio quindi sulla possibilità-novità per la C di diritti televisivi criptati ma speciali, quelli via cavo, che potrebbero rappresentare la novità del futuro. Chiusura pubblica e privata con una battuta sul suo futuro presidenziale e su eventuali ambizioni personali: «Non ambisco a poltrone più importanti. Mi ritengo soddisfatto di aver lavorato bene nel mio orticello durante tutti questi anni e vorrei ancora dare un contributo per rendere ancora più solido il futuro delle società che parteciperanno ai nostri prossimi campionati».

Marco Mattiello

Autore

Paolo Spinoso

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