Politeama e Festival d’Autunno: Santacroce replica

Catanzaro. La Dr.ssa Santacroce in merito alle polemiche sul Festival d'autunnoNon è nel mio stile partecipare a polemiche inutili, né credo che in un momento così delicato e difficile la città di Catanzaro possa dedicare tempo prezioso ad alimentare discussioni improduttive. Ringrazio, comunque, il consigliere comunale Notarangelo per gli elogi espressi nei miei confronti e del Festival d’autunno che da dieci anni dirigo. Lo ringrazio perché le sue argute osservazioni mi offrono lo spunto per chiarire pubblicamente, qualora qualcuno ne avvertisse il bisogno, la mia posizione nella Fondazione Politeama e per contribuire a spiegare la situazione creatasi all’interno del teatro. Innanzitutto vorrei tranquillizzarlo sulla presunta mia incompatibilità: in realtà essa non esiste. 

Non esiste perché non ve n’è traccia all’interno dello Statuto che regola la Fondazione Politeama; non esiste perché il Comune di Catanzaro, in qualità di partner del Festival d’autunno, nell’ambito del network tematico Musica & Muse assieme ad altri quattro Comuni, 38 associazioni e tre festival, ha cofinanziato il progetto non attraverso un contributo economico, bensì concedendo l’utilizzazione gratuita del teatro Politeama che, com’è noto, in questa fase della sua vita non ha certo problemi di calendario. La strategia adottata dal sindaco Abramo in questa circostanza mi è sembrata lungimirante: l’8 giugno, giorno della delibera di concessione della giunta comunale, poi confermata anche dal CDA della Fondazione, è riuscito a garantire, a costo zero per l’Amministrazione comunale, una soluzione che consente di fatto di continuare la programmazione nel teatro Politeama nei mesi di ottobre, novembre, dicembre. Altrimenti il Politeama sarebbe rimasto chiuso e inattivo, nell’impossibilità da parte del Comune, a causa dello sforamento del patto di stabilità, di continuare a finanziarlo. Il Festival d’autunno, pertanto, non è andato in concorrenza con il cartellone del Politeama, ma svolge una parziale funzione di involontaria supplenza in un momento difficile del teatro, garantendone in modo prestigioso, il proseguimento delle attività nei mesi autunnali. Di fatto, quindi, si è scongiurata una chiusura che avrebbe determinato conseguenze negative non solo sul piano pratico e della qualità di vita dei cittadini, ma anche e soprattutto sotto il profilo dell’immagine del capoluogo di regione. Non capisco inoltre l’affermazione, oggettivamente forzata, secondo la quale avrei “allestito un eccellente Festival d’autunno ma fallito nella Fondazione Politeama”. Se egli si riferisce alle trascorse stagioni del teatro, ricordo al consigliere Notarangelo che la mia nomina a direttore artistico risale al 29 ottobre 2011, ossia pochi giorni prima della presentazione del cartellone della stagione 2011/12. E’ facile intuire che, in considerazione dei tempi brevi, il mio contributo alla stagione 2011/12 è stato limitato all’aggiunta di quattro eventi che, tra l’altro, hanno riscosso grandissimo successo. Mi riferisco in particolare agli Harlem Gospel Choir, al concerto di Raphael Gualazzi, al concerto di Misha Maisky e dell’orchestra la Grecìa (che ha offerto ai bravi musicisti calabresi la straordinaria opportunità di esibirsi con il più grande violoncellista vivente), per chiudere con il trionfo di Renzo Arbore. Tuttavia, a onor del vero, devo precisare che, nell’intenzione del Sindaco dell’epoca nonché Presidente della Fondazione Politeama, on. Michele Traversa, la mia nomina a novembre era dettata dalla necessità di allestire, nei giusti tempi, e di concerto con il Sovrintendente Foglietti, una stagione degna del decennale che il teatro avrebbe celebrato l’anno successivo. Un Cartellone solo abbozzato che non si è potuto poi concretizzare a causa della difficile situazione economica determinatasi successivamente alla mancata erogazione, da parte del Comune, del consueto contributo (ricordo ancora una volta la mannaia dello sforamento del patto di stabilità) che, sommandosi ai debiti pregressi maturati dalla Fondazione, ne ha impedito il prosieguo e di fatto paralizzato l’attività. Voglio inoltre far presente che il direttore artistico, per statuto, è un semplice “collaboratore del Sovrintendente” che infatti lo nomina o lo revoca (art.10.2.b). I compiti del Sovrintendente sono descritti nell’art.10.2 che recita: “Il Sovrintendente dirige e coordina in autonomia, nel quadro dei programmi di attività artistiche approvati e con il vincolo del bilancio, l’attività di produzione artistica della Fondazione… Predispone, di concerto con il Direttore generale, i programmi di attività artistica da sottoporre alla deliberazione del Cda…”. Invece, al Direttore generale l’art 9.2.b dello Statuto affida il compito di “sovrintendere alla gestione amministrativa della Fondazione e all’ organizzazione e promozione delle singole iniziative, predisponendo mezzi e strumenti necessari per la loro concreta attuazione”. Da ciò si evince che le legittime domande del consigliere Notarangelo dovrebbero essere rivolte esclusivamente al Direttore generale, avv. Marcello Furriolo, nominato cinque anni fa dal consiglio d’amministrazione presieduto dal sindaco Olivo. Se invece il consigliere Notarangelo si riferisce all’accesso ai contributi POR, preciso che la Fondazione Politeama non ha potuto partecipare al bando regionale FUC (Fondo Unico per la Cultura), vinto tra gli altri dal Festival d’autunno, poiché all’epoca della scadenza dei termini la stessa non disponeva dei prerequisiti d’accesso, ed in particolare: 1) non risultava iscritta nell’Albo regionale delle Associazioni (requisito fondamentale d’ammissione era infatti l’ iscrizione entro il 30 giugno 2012); 2) il “Festival del cinema”, unica manifestazione con la quale la Fondazione poteva partecipare al Bando (non riferendosi lo stesso alle stagioni dei teatri, ai quali sono rivolti bandi differenti), aveva all’attivo solo tre edizioni e non le cinque richieste per essere ammessi. Nonostante la sottoscritta si sia adoperata per cercare altre legittime modalità di partecipazione, non è stato possibile concorrere per l’assenza oggettiva di diversi prerequisiti d’ammissione richiesti e necessari. Concludendo, e scusandomi per essere stata costretta ad affrontare discussioni a mio avviso poco proficue considerato il momento di difficoltà che sta vivendo la Città, è evidente che non ho nessuna responsabilità sulle scelte compiute precedentemente alla mia nomina, se non il rammarico di aver ricevuto l’incarico in un momento in cui non ho potuto esprimermi per come la mia preparazione specifica e l’ esperienza maturata in dieci anni di festival mi avrebbero consentito. Sono la prima a sperare che si creino a breve le condizioni più favorevoli al rinnovamento e alla ripresa effettiva di un teatro che è il fiore all’occhiello non solo della nostra città ma della regione tutta.

Autore

Salvatore Ferragina

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