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Potenza: rivoluzione in corso

Salvatore Caiata presidente del Potenza
Scritto da Redazione

Il campionato di Serie C 2020-2021 del Catanzaro ripartirà dal “Viviani” dove si era chiusa (male) la scorsa stagione

Dopo lo scongiurato sciopero della prima giornata di Serie C, il Catanzaro ricomincia da dove aveva terminato. Ci eravamo lasciati con una prestazione opaca al “Viviani” di Potenza, incapaci di creare grattacapi a una delle squadre più solide e competitive del Girone C. Le aquile ripartono proprio dal capoluogo lucano, ma stavolta dovrebbero godere di qualche certezza in più rispetto agli avversari. Certo, entrambe le squadre hanno vissuto un’estate di stravolgimenti e c’è meno hype rispetto all’annata precedente.

Nella costruzione della nuova stagione, il Potenza, però, potrebbe aver giocato troppo al ribasso sia nella costruzione della rosa, sia nella scelta della guida tecnica.

Le cause potrebbero essere rinvenute nelle incomprensioni tra il presidente Salvatore Caiata e la politica locale. Dopo l’eliminazione ai quarti di finale dei playoff, il numero uno rossoblu sembrava voler consegnare la squadra nelle mani del sindaco e del presidente della Regione: «Anche a causa dell’emergenza Coronavirus non siamo nelle condizioni economiche di partecipare al prossimo campionato di serie C. Avevamo chiesto risposte alla comunità e alle istituzioni, ad esempio per le strutture, ma non ne abbiamo ricevute», aveva dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia, alla fine rimasto alla guida della società.

Caiata, presente alla cerimonia dei calendari di Serie C insieme al nuovo tecnico Mario Somma, ormai ex commentatore tecnico di Rai Sport, ha parlato di una squadra ormai temuta da tutti gli avversari in virtù delle ultime stagioni positive. Dopo aver scoperto gli accoppiamenti di tutti e tre i gironi di terza serie, sia il tecnico che il presidente, hanno espresso lo stesso pensiero, ovvero quello di una Girone C molto equilibrato dove è difficile, in prima battuta, stilare una vera e propria griglia di valori.

L’ANALISI TECNICO-TATTICA

Il Potenza è stato uno dei progetti più solidi degli ultimi anni di Serie C, con un quinto e un quarto posto nelle passate due stagioni. Merito, anche, di un allenatore come Raffaele, in grado di giocarsela contro rose ben più blasonate a partire da idee chiare in entrambe le fasi di gioco.

Potenza ha dato una svolta al curriculum di Raffaele, che si è meritato la fiducia di una nobile come il Catania. Sarebbe stato comunque difficile sostituire il tecnico siciliano, ma la scelta del presidente Caiata potrebbe somigliare a un salto nel vuoto. Sulla panchina rossoblu si siede infatti Mario Somma, fermo ormai da quattro anni: ironia della sorte, la sua ultima esperienza sul campo è proprio col disastrato Catanzaro 2016/17, esonerato dopo un 4-0 subito a Matera.

Difficile pensare di poter far meglio di Raffaele, soprattutto dopo quattro anni di inattività: il calcio, anche al livello della Serie C, evolve velocemente e adeguarsi non è semplice. Il modulo di riferimento dovrebbe essere il 4-2-3-1, come si è visto nel match di Coppa Italia perso per 2-0 contro la Triestina.

Niente più 3-4-3 dunque, anche perché la rosa non è passata indenne dalla rivoluzione di quest’estate. Da Potenza sono partiti alcuni dei cardini della squadra di Raffaele. Il reparto arretrato ha perso Ioime, portiere titolare delle ultime due stagioni, Emerson e Giosa. Al loro posto sono arrivati l’ex Reggina Conson e, tre giorni fa, il rumeno Boldor, reduce da un’esperienza nel campionato albanese. Il sostituto di Ioime sarà il classe 97, ex Catanzaro, Marius Adamonis che arriverà in prestito dalla Lazio. L’attacco ha perso una bandiera come França, ma soprattutto Golfo e Murano, rispettivamente la mezzapunta creativa e il centravanti tuttofare del 3-4-3 di Raffaele. Dovrebbero sostituirli Lorenzo Di Livio, giunto proprio da Catanzaro, e Allan Baclet, dalla deludente nell’ultima stagione a Francavilla oltre alla firma delle scorse ore di Pietro Cianci, ex attaccante di Reggiana ed Andria.

Somma dovrebbe riproporre una formazione simile a quella vista contro la Triestina. 4-2-3-1 con Santopadre tra i pali e Conson e Boldor centrali di difesa (in coppa aveva giocato il diciottenne Spedalieri). I terzini sono Zampa e Panico, mentre il doble pivote di centrocampo è composto da Iuliano e Coppola. Il trequartista centrale è Ricci, unico reduce del tridente di Raffaele; al suo fianco Coccia, tornante col tecnico siciliano, e Volpe. Per il ruolo di centravanti ballottaggio tra Salvemini e Baclet.

Emanuele Mongiardo e Samuele Cardamone

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