Rassegna stampa

Rassegna stampa di martedi 18 febbraio

Il brasiliano Machado esalta il Catanzaro

GAZZETTA DELLO SPORT

CATANZARO – La vittoria di domenica è servita, tre punti a parte, a
far avvicinare la squadra ai tifosi. Le vittorie più apprezzate, infatti,
sono quelle che si raggiungono con sofferenza e sacrificio. E’ per questo
motivo che quella di domenica, è stata, estetica a parte, la più
bella della stagione. “Ed anche la più importante” –afferma
soddisfatto il tecnico Dellisanti- “Non volevamo frenare l’entusiasmo
che si era creato intorno a noi ed alla nuova gestione societaria. Nel secondo
tempo, abbiamo riscattato il brutto inizio dei primi 45 minuti. Devo fare un
elogio e un ringraziamento a tutta la squadra che, con impegno e determinazione,
ha raggiunto un risultato fondamentale per il nostro traguardo.” Dellisanti
spiega così il brutto primo tempo: “La voglia dei ragazzi di vincere
a tutti i costi, li ha contratti oltremodo. Inoltre, il gol a freddo e l’espulsione
di Alfieri sono stati due batoste in pochi minuti. Nella seconda parte, invece,
abbiamo corretto gli errori iniziali. La squadra è diventata più
mobile e abbiamo iniziato a giocar palla a terra. Trascinati dal pubblico e
dall’aria diversa della nuova società, abbiamo ribaltato un risultato
che, in altri tempi non saremmo riusciti a recuperare.” I due brasiliani
Toledo e Machado sono fra i protagonisti della domenica. Il loro ingresso ha
cambiato volto alla partita. “Hanno giocato entrambi molto bene –conferma
Dellisanti- Non incolpatemi se non li ho fatti giocare dall’inizio. Non
avevano l’autonomia fisica per farlo. Non vi è piaciuto Basile
sulla destra? E’ stata una scelta forzata. So anch’io che al centro
è un altro giocatore.” Sulla difesa che è stata più
volte sopraffatta, il tecnico ha detto: “Purtroppo, quando alcuni sincronismi
vengono meno, il reparto più vulnerabile è la difesa. Se i centrocampisti
e gli attaccanti non collaborano come dovrebbero, diventa difficile coprire
gli spazi. Purtroppo, aver dovuto giocare in dieci, mi ha costretto a cambiar
più volte modulo. Questi cambi hanno provocato degli sbandamenti tattici.”
Il dopo Gladiator si chiama Ragusa. Dellisanti dimostra fiducia: “Proveremo
a vincere anche in Sicilia. D’altra parte, sapete che barricate non ne
abbiamo mai fatte da nessuna parte. Se è cambiato il vento contrario
che ha soffiato fino adesso? Ho un buon presentimento.” Fra i migliori
in campo di domenica, è stato il solito Moscelli: “Dopo quel brutto
primo tempo, ci siamo riscattati alla grande con 45 minuti da incorniciare –
ha dichiarato il furetto d’attacco- L’ingresso dei brasiliani è
stato fondamentale. Loro hanno le caratteristiche per far cambiare il senso
alle partite. Peccato, invece, per quella mia traversa. E’ la seconda
in due partite consecutive in casa. Quando, però, vinciamo, i legni colpiti
li dimentichiamo con facilità.” E Pastore, autore del gol del pareggio,
non ha nascosto la sua fiducia verso il gruppo: “Abbiamo dimostrato di
avere grande carattere, cuore e tanta voglia di vincere. Con queste armi, raggiungeremo
il traguardo playoff.” Il capitano Marco Ciardiello, non fa mistero dello
smarrimento subito, in occasione della propria decisiva distrazione che ha regalato
al Gladiator il vantaggio. “Ringrazio il pubblico, perché è
stato, insieme ai compagni, veramente grande – ha dichiarato- Son cose
che non si dimenticano perché gli amici si vedono proprio nei momenti
del bisogno. Non c’era bisogno di scoprirli tanto affettuosi, ma non fa
mai male ricevere generose conferme. Se prima mi sentivo caricato dalla voglia
di far bene, da domenica in poi raddoppierò il mio impegno.”
Salvatore Blasco


GAZZETTA DEL SUD

Il giovane attaccante contento per il suo primo gol che ha sancito
la vittoria dei giallorossi
Il brasiliano Machado esalta il Catanzaro

Vito Macrìna

CATANZARO – Vittoria, quella di domenica contro il Gladiator, gustata
perché tanto sofferta. Vittoria, comunque, legittima prima di tutto perché
il Catanzaro ha segnato due gol contro uno dell’antagonista che, va precisato,
deve mordersi i gomiti di fronte allo sciupio di azioni offensive, quindi rimaste
fine a se stesse. Quanto al Catanzaro ogni discorso sulla sua ultima prestazione
non può non partire da una premessa; quella relativa alle condizioni
di assetto con cui ha dovuto affrontare l’avversario di turno. Certo non è
una novità, anche perché negli ultimi tempi i ranghi sono stati
assottigliati dalle puntuali squalifiche, si direbbe da parte di una squadra
scarpona, ma non lo è; invece è una squadra con i nervi a fior
di pelle, domenica causati da quel gol a freddo che, oltretutto, ha spiegato
le gambe a quasi tutti i giallorossi. Squalifiche, si diceva, che hanno costretto
l’allenatore Dellisanti ad abbozzare una formazione con qualche grosso neo tattico.
Ecco, prima di tutto, l’assenza di un punto di riferimento in avanti per la
squalifica di Falco, sostituito da Bertuccelli che tutto può fare meno
il centravanti. Con il primo handicap legato alla modesta stazza fisica. L’altra
lacuna è stata la mancanza di un esterno di destra a centrocampo il cui
compito è stato affidato a Basile, anche lui inadatto al ruolo, ma impiegato
gioco-forza per mancanza di sostituti. Il titolare del ruolo è Ambrosino,
ma l’ex del Giulianova sta combattendo una «partita» anche con iniziative
personali (leggi visite mediche lontano dalla sede) che non è riuscito
a vincere. In tempi per così dire normali, il tecnico giallorosso avrebbe
impiegato sulla corsia destra il giovane brasiliano Machado e anche il suo connazionale
Toledo, ma entrambi non offrivano garanzie di tenuta fisica. L’uno – Machado
– perché reduce dall’influenza; l’altro – Toledo –
alle prese con un fastidio muscolare. Entrambi poi sono stati impiegati dall’inizio
della ripresa, risultando determinanti per il capovolgimento delle sorti della
partita che sembrava segnata tanto più di fronte a un Gladiator che,
approfittando delle debolezze del Catanzaro, si è quasi trasformato in
Real Madrid sebbene poco prolifico. Dellisanti li ha buttati nella mischia e
i due colored non soltanto hanno dato brio al gioco del Catanzaro, quanto sono
stati determinanti in entrambi le segnature. Toledo in quella del pareggio;
Machado autore del gol decisivo per la vittoria. A proposito del gol, è
il primo segnato dal giovane brasiliano con la maglia giallorossa: «Sono
molto contento – ha dichiarato ieri nel pomeriggio – anche perché
la rete è stata importante per la squadra, ma anche per la nuova Società
che, così, ha potuto debuttare con una vittoria». Machado ha giustificato
i compagni per il primo tempo da brividi: «Hanno accusato il colpo del
gol a freddo, per cui il disagio psicologico ha provocato delle difficoltà,
tuttavia senza grossi danni. Comunque importante era la vittoria, mentre sono
certo che alla prossima partita giocheremo meglio». Quanto alle difficoltà,
forse non è il caso di dare la croce addosso, in particolare ad alcuni
giallorossi, come per esempio a Ciardiello per quel disimpegno difettoso, probabilmente
dovuto alla non perfetta condizione fisica, e anche a De Sanzo, il quale sulla
corsia destra non ha avuto l’apporto del tornante di ruolo la cui presenza poteva
agevolare il suo gioco. Comunque a risultato positivo acquisito non è
il caso di sottilizzare, tanto più che la squadra ha risposto bene sul
piano agonistico riuscendo a vincere – e legittimamente – giocando
tre quarti di partita in inferiorità numerica.


GIORNALE DI CALABRIA

Catanzaro, una vittoria sofferta ma importante

CATANZARO. Sulle ali di un ritrovato entusiasmo, dopo l’uscita di scena
della vecchia proprietà e l’avvento, alla guida della società,
della coppia Parente-Poggi, il Catanzaro supera l’ostacolo Gladiator e
continua a cullare speranze di rimonta e di inserimento nelle posizioni playoff.
Contro il Gladiator, comunque, i giallorossi hanno sofferto non poco. La partita,
oltretutto, si era messa davvero male visto che dopo 21 minuti il Catanzaro
si ritrovava sotto di un goal e con un uomo importante, Alfieri, espulso. Sembrava
anzi che i campani potessero addirittura dilagare e solo l’imprecisione
degli attaccanti del Gladiator ha consentito ai giallorossi di tornare negli
spogliatoi per il riposo con un solo goal di svantaggio. Nella ripresa Dellisanti
ha corretto l’assetto della squadra inserendo i due colored, Toledo e
Machado al posto di uno spaesato De Sanzo e di uno spento Bertuccelli. E la
partita in qualche modo è cambiata. Come dicevamo, il Catanzaro era partito
davvero male ed il Gladiator aveva dato l’impressione di essere padrone
del campo. Già al sesto minuto i campani passavano in vantaggio: dalla
destra traversone di Poziello, la palla sembrava facile preda di Ciardiello
il quale però si lasciava prendere da una classica “amnesia”
e consegnava il pallone sui piedi di Majella che, senza esitazioni e senza difficoltà,
batteva Gentili. Si attendeva una reazione giallorossa che però non arrivava.
Al 21’ il Catanzaro restava in dieci uomini per uno stupido quanto inutile
fallo di Alfieri che spingeva platealmente un avversario facendosi espellere.
Nella ripresa il Catanzaro si faceva più spigliato e, nonostante fosse
in dieci, trovava il modo di andare alla ricerca del goal del pareggio. Pareggio
che arrivava al 9’ con Pastore che, in mischia, riusciva a toccare verso
la porta difesa da Di Muro. Sospinto dal pubblico il Catanzaro cominciava a
crederci ed al 17’ raggiungeva il vantaggio: l’azione era avviata
da Moscelli e proseguita da Ferrigno che dalla sinistra, dopo essersi liberato
di un avversario, rimetteva al centro per l’accorrente Machado che di
sinistro infilzava Di Muro. Finiva così con una vittoria che, seppur
molto sofferta, lascia intatte le possibilità di recupero dei giallorossi
in classifica e consente di guardare con rinnovato ottimismo alla partita di
domenica prossima a Ragusa.
M. S.


IL QUOTIDIANO

Comincia con un sofferto successo l’avventura di Parente alla presidenza
Catanzaro, che rimonta
Va sotto con Majella poi Pastore e Machado ribaltano

CATANZARO ­ Inizia nel migliore dei modi l’avventura di Claudio Parente
alla presidenza del Catanzaro. Con il Gladiator, arrivano 3 punti indispensabili
per continuare a sperare nella lotta promozione. Il manto erboso del “Ceravolo”
si presenta spelacchiato a tratti, e ancora con vistose buche e gibbosità.
La tribuna laterale è occupata dagli alunni delle scuole medie e superiori
che sono entrati gratuitamente per volere della nuova società. Il ritorno
di Gianni Improta è sottolineato da un applauso convinto dei presenti.

Durante la prima frazione di gioco, la difesa giallorossa è andata letteralmente
in tilt, a cominciare dal capitano. Ciardiello si è, infatti, reso protagonista
di un clamoroso liscio al 6′, che ha permesso a Majella di firmare il vantaggio.
Proprio il Gladiator ha dilapidato un numero incredibile di palle-gol. Il reparto
arretrato giallorosso faceva acqua da tutte le parti: Pastore non riusciva a
tenere testa a Poziello, Ciardiello era irriconoscibile. A complicare ulteriormente
la situazione, ci pensava Alfieri che, reagendo ai continui falli dei campani,
dà uno spintone a un avversario. Il signor Giordano, dopo qualche tentennamento,
decide di espellere il regista. Nel primo tempo è sceso in campo il Catanzaro
più brutto visto quest’anno al “Ceravolo”. Tutt’altra storia
nel corso della ripresa. La squadra di Dellisanti vince la gara nel giro di
otto minuti. L’innesto dei due brasiliani sortisce l’effetto sperato. I giallorosi,
che nel primo tempo non avevano effettuato neanche un tiro in porta, spingono
in avanti con determinazione, e nel giro di pochi minuti ribaltano il risultato.

La cronaca. Il Gladiator passa in vantaggio al 6′ con Majella. E’ la prima azione
rilevante della gara: Di Maio, effettua un traversone al centro, Ciardiello
svirgola la palla e il sostituto del bomber Romano ne approfitta. Notevoli sono
le responsabilità di Pastore che non chiude su Di Muro e di Ciardiello
che, per la prima volta in questo campionato, commette una leggerezza tanto
grave. Chi attende una veemente reazione del Catanzaro rimane deluso. I padroni
di casa, infatti, non riusciranno ad arrivare al tiro nello specchio della porta
nemmeno una volta in 45′ di gioco.
I sammaritani proseguono nel forcing offensivo. Pericolosa azione di Majella
che indirizza un cross verso l’area, deviato in angolo da Pastore. Al 17′ Alfano
atterra Alfieri e viene ammonito. Il regista giallorosso è costretto
a lasciare il campo per qualche minuto. Al 20′ ennesimo fallo su Alfieri, che
reagisce con uno spintone. L’arbitro decide di mandarlo anzitempo negli spogliatoi.
Un minuto dopo Poziello s’invola sulla destra e crossa in area, nessun compagno
sfrutta l’ennesimo buco catanzarese. Al 31′ Ascoli devia di poco a lato una
punizione battuta dalla fascia destra da Ferrigno. Gli animi si scaldano allorquando
(36′) l’arbitro giudica uno scontro di gioco tra l’esperto Ziliani e Ferrigno,
a favore del primo. Il centrocampista protesta platealmente, sorretto dai fischi
che piovono giù dalle gradinate. Ancora Ferrigno tira a volo da pochi
metri dalla porta difesa da Di Muro su invito di Moscelli. La palla finisce
di poco a lato. L’ultimo brivido per i tifosi proviene dai piedi di Majella,
contrastato inefficacemente da Pastore, che al 46′ spara alto.
La ripresa sembra essere una mesta prosecuzione dei primi 45′, nonostante Dellisanti
abbia sostituito De Sanzo e Bertuccelli, con Machado e Toledo. Il Catanzaro
è in affanno sulle rapide incursioni campane. La svolta arriva al 9′,
Toledo calcia un pallone destinato a finire fuori, Pastore intercetta con la
punta del piede e spedisce in rete. Il Gladiator reagisce portandosi in avanti,
e in due occasioni e addirittura Moscelli a recuperare in difesa su altrettante
sortite dei sammaritani. I padroni di casa si riportano in avanti, al 16′ Moscelli
dribbla due avversari, passa la sfera a Ferrigno che effettua un traversone
in area per Machado. Il brasiliano si coordina e calcia verso la porta, nulla
può Di Muro sul tiro del colored catanzarese. Il Gladiator non si arrende,
e al 20′ Poziello s’incunea nella difesa giallorossa, mette a sedere Pastore
e tira tra le braccia di Gentili. Al 24′ gli ospiti reclamano un penalty con
Di Maio, il direttore di gara fa proseguire. Al 30′ l’azione più bella
della partita, Ascoli recupera palla in difesa imposta per Machado. Il brasiliano
serve a sua volta Moscelli che con un potente tiro colpisce la traversa.
Da questo momento in poi si assiste al tentativo del Gladiator di riequilibrare
le sorti dell’incontro. Il pareggio non arriva per esclusivo demerito delle
punte campane. L’arbitro concede quattro minuti di recupero, ma la partita si
chiude al 51′.
Enrico Foresta


IL MATTINO

«Tanti errori sotto porta e strane sostituzioni Siamo stati troppo
deboli sul piano mentale»

IVAN MAZZOLETTI

È durata solo quarantacinque minuti l’illusione di essersi finalmente
lasciati alle spalle il periodo di magra che perseguita il Gladiator dallo scorso
mese di ottobre. A Catanzaro, infatti, l’entusiasmo e la favorevole situazione
della classifica provvisoria sono svaniti in soli dieci minuti. «Stavamo
dominando – ha affermato un rammaricatissimo presidente Natale – ed abbiamo
rimediato due gol senza avere il coraggio di reagire alle stoccate degli avversari.
Anche con una squadra composta da elementi di indubbio valore abbiamo dimostrato
di essere deboli. Soprattutto sotto il profilo psicologico».
Sfortuna e scarsa reattività quindi? «Non solo – continua il patron
nerazzurro Рperch̩ anche le assenze continuano ad avere il loro peso.
Con Gaetano Romano la difesa calabrese non avrebbe avuto scampo». Rosario
Majella, però, ha dimostrato di essere in forma e non soltanto per la
rete del momentaneo vantaggio ma anche per le numerose occasioni da gol costruite.
«Forse è proprio questo è l’argomento principale della
discussione – ribatte Natale – visto che, ad un certo punto, il nostro Majella
ha voluto strafare. Dopo l’uno a zero, infatti, Poziello ha confezionato
per lui ben sette palle gol. Purtroppo sono state tutte sprecate forse per il
desiderio ardente di siglare una doppietta. Con questo non voglio muovere critiche
contro l’ottimo attaccante. Sappiamo tutti che sarà dispiaciuto
quanto noi ma si tratta solo di un excursus di episodi che, per un motivo o
per l’altro, lo vedono coinvolto».
Dopo l’intervallo il Gladiator è sceso in campo troppo sicuro di
sé oppure il merito va al Catanzaro che è riuscito a colpire in
maniera letale i nerazzurri? «Pastore e Machado – ha spiegato il presidente
Natale – hanno assestato un ”uno-due” al Gladiator che ci ha lasciato
esanimi. Purtroppo è accaduto e quindi risulta inutile piangere sul latte
versato. Certo è, comunque, che si devono dare una bella mossa».

Le parole del massimo dirigente dei tifosi nerazzurri suonano quasi come un
ultimatum. «È vero – continua – che siamo tutti nell’orbita
dei trenta punti. Ma di questo passo i maggiori indiziati per la retrocessione
continueremo ad essere noi. Domenica scorsa chi doveva fare risultato non ha
perso tempo». Dopo la trasferta romana contro la Lodigiani, quindi, un’altra
importantissima occasione sprecata. Al termine del campionato mancano solo undici
gare e la situazione comincia ad essere delicata. «Abbiamo urgente bisogno
di una vittoria in trasferta. Contro la Puteolana, il Latina e la Palmese tra
le mura amica dovremo giocare solo ed esclusivamente per la vittoria ma è
lontano dal ”Piccirillo” che si decideranno i giochi».
Oltre alla sconfitta c’è anche il rammarico per non aver salutato
con un risultato positivo l’esordio di Fortunato Torrisi sulla panchina
nerazzurra. «Effettivamente – conclude il presidente Mario Natale – non
è stato un esordio felice. Probabilmente avrà pensato di riuscire
ad ottenere dalla squadra lo stesso rendimento del primo tempo anche nella seconda
parte del match. Le sostituzioni con due difensori negli ultimi istanti di gara,
poi, non le ho capite. E, se proprio devo essere sincero, non voglio neanche
chiedergli spiegazioni». Un’affermazione, quest’ultima, che
la dice lunga. Nell’aria, però, non ci sono altri colpi di scena.
Il nuovo motto del Gladiator fino al termine della stagione deve essere uno
solo: resistere, resistere, resistere.

Tifosi fermati e rilasciati dopo tre ore
Sono stati trattenuti, domenica sera, per circa tre ore in questura a Cosenza
e dopo essere stati identificati sono stati tutti rilasciati i 54 supporters
del Gladiator, che hanno seguito la squadra nella amara trasferta di Catanzaro.
Il pullman, sul quale viaggiavano, al ritorno della partita è stato fermato
sull’autostrada da un pattuglia della Polstrada di Cosenza, allertata
dal titolare dell’autogrill «Tamoil», sito in località
Rogliano, a pochi chilometri da Cosenza,il quale avveva denunciato il furto
di alcuni oggetti,in prevalenza biscotti e dolciumi. Una bravata, commessa da
alcuni giovani, per giunta anche minorenni, che ha ulteriormente amareggiato
i tifosi nerazzurri dopo la sconfitta per 2-1 della loro squadra, i quali hanno
potuto fare ritorno a casa solo intorno alle due di notte.
sil. lau.

Autore

God

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