Rassegna stampa

Rassegna stampa di martedi 4 febbraio

A Catanzaro scoppia il caos

GAZZETTA DELLO SPORT

CATANZARO – S’è protratta sino a tarda sera, la sofferta
trattativa per il trasferimento del Catanzaro. Allo stato, è arduo ipotizzare
come la vicenda si evolverà. Dopo la fumata nera della trattativa con
l’imprenditore Tallarida, ieri la stessa sorte pareva toccasse a quella
del dottor Claudio Parente. Già da domenica, quest’ultimo aveva
indetto una conferenza-stampa che, fissata inizialmente per le 13, era slittata
al pomeriggio, per consentire ai commercialisti delle parti di redigere i documenti.
Terminata la fase istruttoria, iniziava l’incomprensibile giallo delle
firme. Insomma, è accaduto che, dopo che i professionisti avevano per
conto dei propri assistiti stilato nei minimi dettagli i documenti, mancava
la formalizzazione delle parti in causa. E’ difficile seguire le interpretazioni,
più corretto limitarsi al resoconto dei fatti essenziali. Ancora una
volta, s’è assistito ad un mortificante ping pong d’accuse,
inizialmente inscenate nella sede sociale, davanti una platea di tifosi e giornalisti.
Alla conferenza-stampa, convocata domenica sera dall’aspirante acquirente
dottor Claudio Parente, si presentava quest’ultimo che, alquanto irritato,
rilasciava le seguenti dichiarazioni: “Dopo che la trattativa era stata
definita nei minimi particolari, l’avvocato Domenico Aiello, che possiede
l’1% delle azioni, s’è rifiutato di apporre la sua firma,
con cui rinunciava al diritto d’opzione. E’ una situazione che non
possiamo sopportare, che si rinnova costante e che ci espone al ridicolo. Come
avevo già anticipato se fossero insorte difficoltà, s’interrompe
così qualsiasi mio interesse a rilevare il Catanzaro.” La chiave
di lettura, cioè, di Parente era che Aiello, professionista vicino al
gruppo Mancuso, ostacolasse strumentalmente la trattativa. A conclusione delle
dichiarazioni di Parente, piombava nella sede sociale Aiello che precisava:
“Non ho firmato subito, solo perché desideravo che lo facesse prima
Mancuso, che si trova nella sua azienda. Le dichiarazioni rilasciate dal dottor
Parente, piuttosto, sono la chiara dimostrazione che non vuole acquistare il
Catanzaro. Una trattativa non può sfumare per un socio che possiede appena
l’un per cento.” Poi, quasi costretto dai tifosi che lo accerchiavano,
Aiello firmava e, dopo un contatto telefonico con l’azionista di maggioranza,
dichiarava: “Come vedete, la mia firma è stata apposta. Mancuso,
da parte sua, m’incarica di riferire che è ancora pienamente disponibile
a firmare i documenti.” Intanto, Parente s’era allontanato, mentre
in una crescente confusione, la scena s’arricchiva di nuovi personaggi:
arrivava l’assessore al comune avvocato Sgromo che, sempre nella descritta
concitata ambientazione, discuteva vibratamente con l’avvocato Aiello.
Si andava così confusamente avanti, senza che intervenissero ulteriori
e rilevanti fatti. Poi, per una pazienta opera di mediazione di Sgromo, la situazione
pareva sbloccarsi, con Mancuso che rinnovava la sua piena disponibilità.
Dalla sede sociale, tutti si trasferivano sotto la sede del commercialista Ierace,
che pareva esser diventata teatro delle operazioni più importanti. Intanto,
la folla s’ingrossava e veniva bloccato anche il traffico cittadino. Rimbalzavano
notizie contraddittorie e pareva che gli acquirenti non intendessero versare
più i pattuiti 200 mila euro, in quanto Aiello avrebbe dichiarato nel
pomeriggio che Mancuso, pur di cedere la società, avrebbe rinunciato
alla somma. La conferma giungeva dal socio di Parente, l’imprenditore
Poggi, che testualmente diceva: “Aiello ha dichiarato, anche in televisione,
che Mancuso avrebbe rinunciato a questa somma. Ed allora, sono disposto a darli
al Catanzaro, ricapitalizzando per un importo di 200 mila euro in più,
ma non più a Mancuso. Anzi, continuerei a darli in questa maniera alla
società, anche se il Catanzaro restasse a Mancuso.” Successivamente,
una delegazione guidata dall’irriducibile assessore comunale, si trasferiva
da Mancuso da cui otteneva la sua firma, ma mancavano, quella degli acquirenti.
La conferma proveniva da Salvatore Mancuso che dichiarava: “Abbiamo firmato
tutti i documenti necessari per il passaggio di mano della società, alla
presenza del Commercialista Ierace. Abbiamo ritenuto doveroso consegnare questi
documenti siglati, nelle mani dell’Assessore Comunale allo Sport Toni Sgromo,
che si è impegnato a rintracciare il Dott. Parente per la conclusione
della trattativa.”
Fabio Blasco


GAZZETTA DEL SUD

Senza esito l’ennesimo incontro per il cambio di proprietà con
scontri verbali tra gli azionisti
A Catanzaro scoppia il caos
I tifosi inferociti protestano in sede e bloccano il corso Mazzini

Vito Macrìna

CATANZARO – Niente di fatto sul cambio di gestione societaria. Hanno
praticamente rinunciato all’acquisto del pacchetto azionario Claudio Parente
e Massimo Poggi. Laconica in tal senso la dichiarazione, a tarda ora, dell’avvocato
Antonio Sgromo, assessore comunale allo Sport: «Parente è irrintracciabile;
Poggi non ha inteso sottoscrivere la documentazione che gli ho sottoposto».
Questo, come si diceva, a tarda ora e dopo che tra gli altri, compresi i tifosi,
lo stesso avv. Sgromo, insieme al presidente pro tempore Domenico Cavallaro
si erano adoperati per riannodare i fili della trattativa. I due, preso atto
della firma dell’avv. Domenico Aiello sotto il documento con il quale si impegnava
a rinunciare al diritto di opzione, partiti dallo studio del dott. Ieraci hanno
raggiunto l’abitazione del presidente dimissionario, Giovanni Mancuso, dove
hanno subito ottenuto la firma sulla documentazione dell’accordo di cessione
(accettato in mattinata da Parente e Poggi) dello stesso Mancuso e del figlio
Salvatore, nella veste pure lui di azionista. Quest’ultimo poco dopo sul forum
del Catanzaro ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Abbiamo firmato
tutti i documenti per la cessione del nostro pacchetto azionario. Abbiamo ritenuto
doveroso consegnare questo documento nelle mani dell’avv. Sgromo che si è
impegnato a rintracciare il dott. Parente per la conclusione della trattativa».
Ma Sgromo e Cavallaro per quanto riguarda Parente non ce l’hanno fatta. L’assessore
comunale allo Sport si è ripromesso di continuare la sua mediazione oggi,
ma sul suo esito è difficile pronunciarsi. Il tutto dopo un pomeriggio
carico di tensione per la attiva partecipazione di un gruppo sempre crescente
di tifosi che, detto per inciso, hanno recitato un ruolo importante nel forzare
l’evento – quello del cambio di gestione societario – che ritenevano
avvenuto. Si aspettavano, anzi, la conferma del dott. Claudio Parente che, come
aveva annunciato, ha fissato una conferenza stampa per le ore 13, poi spostata
alle 14. Ma quando si è presentato nella sede sociale è bastato
guardare in faccia l’aspirante acquirente per capire che c’era stato un colpo
di scena. «Intendo fare – ha debuttato Parente nel mentre il salone
dell’Us Catanzaro veniva invaso anche dai tifosi – solo qualche dichiarazione
per dire che la trattativa è fallita perché è venuta a
mancare la firma del socio di minoranza, l’avv. Domenico Aiello. I commercialisti
delle parti per l’intera mattinata avevano preparato tutta la documentazione
per il passaggio di proprietà del Catanzaro. E poiché siamo stati
(lui ed il dott. Massimo Poggi, socio di Parente, ndc) pesantemente insultati,
ve lo confermo, non tollerando più questa pantomima». Le ultime
parole sono state ascoltate proprio dall’avv. Aiello che, avvertito dai tifosi
ha fatto irruzione nella sede della società. Il professionista era stato
affrontato, circondato e insultato dai tifosi già all’arrivo sotto la
stessa sede. Quindi, dopo un altro battibecco con i tifosi (Parente si era defilato)
ha estratto un documento nel quale esprimeva la volontà di rinunciare
al diritto di opzione delle azioni apponendovi la firma in calce: «Questa
è la dimostrazione – ha detto tra un vociare assordante dei tifosi,
ma anche tra invettive – che Parente ha detto il falso. Non ho firmato
prima perché mi sono dovuto allontanare dallo studio del dott. Ierace
per un impegno improrogabile in Prefettura. Comunque la cessione della società
non può dipendere da un piccolo socio di minoranza. La verità
è che Mancuso e il sottoscritto siamo pronti a liberarci delle rispettive
azioni; manca, semmai, la volontà di Parente ad acquistare». Aiello
è stato a lungo «assediato» dai tifosi (che, peraltro, tra
un insulto e l’altro non gli hanno consentito di allontanarsi con la propria
autovettura, anzi tentando di rovesciarla) e sinché gli stessi tifosi
non si sono convinti che avrebbe dato via libera alla cessione. E a proposito
dei tifosi – dal numero sempre più crescente – e dagli umori
sempre più neri hanno sbarrato il traffico su corso Mazzini (e dopo aver
rovesciato qualche cassonetto della spazzatura anche davanti alla sede sociale
adiacente corso Mazzini), cosa che ha richiesto l’intervento della polizia.
Un gruppo ha, poi, sostato e lungamente, sotto lo studio del dott. Ierace in
via Educandato dopo che si è sparsa la notizia che gli «attori»
di una vicenda deprimente per molti aspetti, dovessero tornare nello stesso
studio. Successivamente si sono alternate notizie positive e negative sulla
ripresa della trattativa, sino a che, come si è detto, non è arrivata
la dichiarazione di Sgromo, accettata con delusione dai tifosi.


GIORNALE DI CALABRIA

Catanzaro, telenovela senza fine
Nuovamente saltata la cessione. Polemica di Parente con il legale di Mancuso
(e socio Us) Aiello

CATANZARO. E’ finita di nuovo male. Tra accuse incrociate. Stavolta con
la tifoseria in piazza a protestare per i troppi “bastoni” messi
quotidianamente tra le ruote di una trattativa che avrebbe dovuto concludersi
già da molti giorni. La telenovela infatti è continuata anche
ieri. In mattinata la firma per la cessione delle quote dell’U.S. Catanzaro
S.p.A. detenute dal maggiore azonista, Giovanni Mancuso, al socio di minoranza
Claudio Parente è saltata. La conferenza stampa, che era in programma
nella tarda mattinata di ieri, si è tenuta nel pomeriggio, in quanto
l’incontro previsto tra i soci era stato posticipato. Appena arrivato, Parente
ha voluto subito mettere in chiaro quello che era successo, alla presenza di
numerosi tifosi che hanno invaso la sede legale della società. “Dopo
che la trattativa era stata definita in tutti i particolari con il professionista
di Mancuso, il dottor Atzeni, nello studio del commercialista Ieraci, all’atto
della firma della rinuncia del diritto d’opzione di tutti i soci, mentre il
presidente Mancuso era disponibile alla firma nella sede delle sue aziende e
si stava predisponendo questo invio, l’avvocato Domenico Aiello, detentore di
una minima quota della società, si è riservato la firma della
rinuncia al diritto d’opzione”. Parente ha anche spiegato come mai era
importante che firmassero tutti i soci. “La rinuncia del diritto d’opzione,
anche dell’1 o 2%, puo’ condizionare tutta quella che è la strategia
della società, anche rispetto all’ingresso di altri soci, perchè
c’è sempre il diritto di prela-zione. Questo atteggiamento l’avvocato
Aiello l’ha avuto anche nell’ultima riunione dei soci e solo il carisma del
compianto professore Platì lo ha indotto a firmare quella rinuncia d’opzione
per far portare avanti la trattativa, poi fallita, con Tallarida”. “Con
oggi -ha concluso Parente- vo-glio definitivamente sparire da questo balletto
che non fa altro che annoiare le persone e giocare sulle passioni delle persone
e metterci alla berlina. Non so ora come andrà a finire la situazione.
Spero che chiunque, a cominciare dal presidente, abbiano interesse a mandare
avanti la situazione faccia chiarezza e ris-petto verso tutti, chiarezza e rispetto
che finora non ci sono stati”. Appena Parente ha terminato la sua dichiarazione,
l’avvocato Aiello, che era presente nella sala, ha esordito di-cendo che “se
c’è la volontà d’acquistare una società come il Catanzaro,
si passa al di sopra e si aggira qualunque tipo d’ostacoli, soprattutto su chi
firma prima e chi firma dopo”. Dopo circa dieci minuti l’avvocato Aiello
si è ripresentato con una scrittura privata sulla quale, in calce, aveva
apposto la sua firma e con la quale si manifesta la volontà di cedere
il diritto d’opzione e replicando alle accuse di Parente. “L’operazione
d’acquisto dell’intero pacchetto di quote sociali del Catanzaro -ha det-to-
sarebbe dovuto avvenire, a detta degli acquirenti, mediante scritture di questo
tipo che riguardavano il 100% del capitale sociale a vantaggio del dottore Parente.
L’intera riunione si è tenuta nello studio del commercialista Ierace,
dov’era convocato il Cda per ratificare alcune delibere e provvedimenti conse-guenti
alle dimissioni del vice presidente, Salvatore Mancuso e dell’attuale presidente,
Domenico Caval-laro. Per impegni professionali, ora miei, ora di altri professionisti,
ho dato appuntamento a tutti nell’azienda dell’ex presidente Mancuso dove si
dovevano sottoscrivere tutte le scritture private che erano già pronte
e predisposte per la firma di en-trambe le parti. Quando sono stato informato
che il dottore Parente sarebbe venuto in società per dichiarare che io
non avrei voluto vendere le quote, sono venuto qui per dire che è una
circostanza che e’ oggettivamente falsa e priva di qualunque riscontro, così
com’è privo di qualunque riscontro il fatto che Mancuso non vuole cedere
le sue azioni”. Intanto vari testimoni oculari confermavano che il dott.
Pa-rente, prima che scoppiasse il “caso-Aiello”, aveva già
consegnato al dott. Atzeni, professionista di fiducia di Mancuso, gli assegni
relativi al pagamento delle azioni dell’ex presidente ed al pagamento
degli stipendi promessi ai giocatori. Segno evidente della reale volontà
del dott. Parente di acquisire il cento per cento della società. Poi
lo stop originato da quella che Parente ha definito la “riserva”
di Aiello (che oltre ad essere azionista con l’1 per cento è anche
legale di fiducia di Mancuso) circa la rinuncia al proprio diritto di opzione.
E’ appena il caso di ricordare che, senza detta rinuncia, anche l’eventuale
passaggio di azioni definito tra Mancuso e Parente sarebbe stato assolutamente
nullo avendo, anche il socio più infinitesimale di una qualunque società,
un diritto di prelazione che, salvo espressa rinuncia, rende inefficace la cessione
di azioni a terzi. Di qui la presa di posizione di Parente e la annunciata decisione
di non partecipare più al “balletto organizzato sulla pelle della
squadra e dei tifosi”. In serata, con i tifosi in piazza a protestare
e la mediazione di qualche rappresentante istituzionale, il “filo”
del dialogo sembrava essere stato ripreso. Poi, pare a seguito di un nuovo “rilancio”,
tutto è saltato per l’ennesima volta. In serata la Medical sport
center di Parente e Poggi ha comunicato che Parente è partito per un
convegno medico (della qual cosa l’azionista di maggioranza era già
a conoscenza) e che ha lasciato ampia delega al socio Massimo Poggi per eventualmente
definire il passaggio di proprietà dopo aver valutato le nuove condizioni
poste dall’avvocato Aiello.
Re. Sp.


IL QUOTIDIANO

Ancora fumata nera nella trattativa per la vendita del pacchetto azionario
Catanzaro, il caos continua
Parente non compra e i tifosi bloccano il traffico

CATANZARO ­ Ennesima sconfitta per l’Us Catanzaro. Il gruppo di minoranza
non rileva il 100% del pacchetto societario. In fin dei conti l’ostacolo insormontabile
sarebbe una somma pari a 400 milioni di vecchie lire. Nella giornata di ieri,
Mancuso ha firmato il passaggio delle quote, sulla base degli accordi raggiunti
tra le due parti in mattinata, che prevedevano il pagamento dei famosi 400 milioni,
che costituiscono parte delle anticipazioni che Mancuso stesso ha fatto nel
corso della stagione. Poggi, dal canto suo rifiuta di rilevare le azioni spiegando
il fallimento della trattativa con un comunicato stampa: «Un socio ha
trovato il modo di provocare la rottura delle trattative riavviate, nonostante
la Medical Sport Center avesse soddisfatto tutte le richieste economiche e non».
Il tutto, quindi, sarebbe saltato per la posizione assunta dall’avvocato Domenico
Aiello, che detiene meno dell’1% delle quote.
Una motivazione che è venuta a cadere nel momento in cui, lo stesso Aiello
ha firmato nella sede della società (davanti ai rappresentanti della
carta stampata e delle televisioni locali, e di un centinaio di tifosi inferociti)
la scrittura privata di cessione dei diritti d’opzione. Parente, protagonista
della trattativa in questi giorni si troverebbe già a Bologna per lavoro,
ma ha lasciato a Poggi “ampi poteri di rappresentanza e di firma”,
per un’eventuale chiusura della trattativa. Poggi fa sapere nella nota le condizioni
per arrivare ad un nuovo accordo.
«La rinuncia del Presidente Mancuso al credito dei 200.000,00 euro, che
la nuova società si impegna a versare integralmente nelle casse dell’U.S.
Catanzaro, aumentando cosi la sottoscrizione del capitale sociale da 500.000,00
a 700.000,00; qualora Mancuso non accetti questa condizione, la Medical Sport
Center srl, al fine di uscire da questa situazione, è disponibile, rinunciando
a tutte le anticipazioni già effettuate, ad elargire un contributo di
euro 200.000,00, come sponsor per il prossimo campionato». Tutta la storia
ha avuto inizio alle 16 di ieri, quando Parente avrebbe dovuto annunciare in
una conferenza stampa l’avvenuto acquisto del Catanzaro. Parente si è
presentato all’appuntamento dicendo che l’accordo era saltato per via del comportamento
di Aiello, che non ha voluto firmare. Parente dopo pochi secondi ha lasciato
la sala. Ipotesi confermata da numerosi tifosi, secondo cui l’avvocato avrebbe
apposto la firma solamente dopo la conferenza flash di Parente. Altro colpo
di scena, l’intervento dell’assessore allo sport del Comune, Tony Sgromo, che
ha provato a risolvere la questione in prima persona. Sgromo ha ottenuto le
firme da Mancuso, è poi andato presso lo studio del commercialista Ierace,
aspettando vanamente l’arrivo degli acquirenti. La lunga notte è proseguita
con l’assessore e il presidente Cavallaro, pressati dai tifosi in cerca di una
spiegazione. Forse nei prossimi giorni, la famiglia Mancuso spiegherà
più chiaramente la sua posizione.
Enrico Foresta


Kataweb.it

Calcio, Catanzaro: tifosi protestano in sede
Caos totale nel Catanzaro (C2/C) dopo che la riunione convocata per
stamattina per definire il passaggio di proprietà dall’azionista di maggioranza,
Giovanni Mancuso, a quello di minoranza, Claudio Parente, si è risolta
con un niente di fatto. Sui motivi che hanno portato alla rottura c’è
stato uno scambio di accuse tra lo stesso Parente e l’ avv. Domenico Aiello,
proprietario dello 0,5% delle quote, mentre un centinaio di tifosi, appena hanno
appreso la notizia, è entrato nella sede sociale dove era in programma
una conferenza stampa. I tifosi hanno anche rovesciato un cassonetto della spazzatura
davanti alla sede. Parente ha sostenuto che Aiello si è riservato di
esercitare il diritto di opzione, rifiutandosi di cedere la sua quota. “C’
̬ qualcosa di poco chiaro in tutta la vicenda Рha sostenuto Parente
– ed a questo punto voglio uscire da questo balletto che si svolge a spese dei
tifosi”. Aiello è giunto in sede pochi minuti dopo l’uscita di Parente
scortato da due agenti della Digos, e ha mostrato la copia di un atto di cessione
delle sue quote firmato, a quanto sostenuto, sotto gli occhi dei tifosi. “La
verità è che Parente il Catanzaro non lo vuole acquistare per
sè, ma incartarlo per qualcun altro”. (Spr)


Datasport.it

Catanzaro (C2/C): mancata cessione, tifosi infuriati
Invasione nella sede della società e traffico bloccato in città
Clima di fuoco in casa Catanzaro (Serie C2, girone C). La mancata cessione
della società dall’azionista di maggioranza, Giovanni Mancuso, a quello
di minoranza, Claudio Parente, ha scatenato la contestazione dei tifosi. Un
gruppo composto da un centinaio di facinorosi, appresa la notizia della rottura
tra i due dirigenti al termine della riunione di stamattina, è entrato
a contestare nella sede del club dove era in programma una conferenza stampa.
In serata poi gli ultras hanno bloccato Corso Mazzini, la strada principale
della città, per protestare contro la mancata conclusione della trattativa.
La richiesta dei tifosi è che le parti tornino ad incontrarsi per definire
la vicenda.
(DTS, M. D. )

Autore

God

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