Intervistiamo

Sanità: l’opposizione chiede la convocazione di un Consiglio Comunale

Riteniamo sia urgente convocare il consiglio comunale sul tema sanità. Stiamo assistendo in questi giorni allo scempio che vede protagonista la Regione Calabria con la complicità, evidentemente, della classe di governo cittadina, impassibile a nostro avviso dinnanzi all’atteggiamento del commissario ad acta alla sanità, Scopelliti, che sta letteralmente offendendo e deturpando un pilastro fondamentale della nostra città. Sono tante le argomentazioni: dalla questione Campanella, gestita, a nostro dire, in modo pessimo, per l’assenza di una precisa linea politica da parte della Regione con un piano serio volto, da un lato, alla salvaguardia dei lavoratori e dall’altro alla possibilità di preservare una potenziale eccellenza nella cura oncologica. Basta osservare la confusione e la poca chiarezza istituzionale con le quali in questi giorni si sta tentando di tutto per trovare una soluzione che, evidentemente, andava cercata molto tempo prima.

Non meno grave l’arroganza istituzionale, il dilettantismo e provincialismo da primo novecento che sta riguardando la Cardiochirurgia del Policlinico universitario Mater Domini. Il commissario alla sanità ha emanato nel luglio scorso il decreto 112/2012 sull’assegnazione dei posti letto all’azienda ospedaliera di Reggio Calabria, nel quale si esplicita la volontà, più volte trapelata e mai smentita, del trasferimento della Cardiochirurgia dall’A.O. Mater Domini a quella di Reggio Calabria. Un atteggiamento ed un’operazione scientifica condotta durante l’anno dalla Regione. Si è partiti con il decreto 136/2011 dello scorso dicembre dove nell’assegnazione dei posti letto all’A.O. Mater Domini, accanto alla U.O. di Cardiochirurgia compariva il valore zero, con la nota ambigua “con sede anche nell’hub di Reggio Calabria”. Dopo alcuni mesi di polemiche, appelli, rassicurazioni dettate da ragioni elettorali (ricordiamo, ad esempio, lo scorso aprile la tranquillità con la quale l’allora candidato sindaco Abramo in una tribuna politica televisiva rassicurava con convinzione che la cardiochirurgia del Mater Domini non sarebbe mai stata chiusa), si è giunti al mese di luglio con il decreto 110/2012 sul protocollo di intesa Università-Regione nel quale cominciava a profilarsi (art. 4.6 comma c) la volontà di spostare la Cardiochirurgia nel presidio reggino. Protocollo che non ha raggiunto l’intesa per volontà del rettore e bocciato anche dal Tavolo Massicci. Ma il commissario, nel pieno dei suoi poteri straordinari, non demorde e pur di portare la Cardiochirurgia a Reggio emana il decreto 112/2012, dove all’ultima pagina, nel riepilogo dei posti letto per unità operative dell’ospedale di Reggio Calabria, al penultimo posto compare la Cardiochirurgia con ben 20 posti letto.

Riteniamo che il commissario ad acta Scopelliti debba dare delle spiegazioni ai cittadini calabresi, catanzaresi e soprattutto agli studenti della Facoltà di Medicina della Calabria che ha sede a Catanzaro. Un atteggiamento che denunciamo da tempo, nella totale indifferenza e forse nella complicità di tutte le forze politiche catanzaresi del governo di centro destra regionale. Nessun intervento, nessuna presa di posizione. Cosa spiegheranno ai cittadini catanzaresi in merito all’ennesimo scippo targato Scopelliti che infliggerà un duro colpo all’intera università catanzarese. Ci rivolgiamo alle forze di maggioranza di espressione catanzarese: i due assessori regionali, onorevoli Aiello e Tallini, lo stesso consigliere Parente, tra l’altro un addetto ai lavori, che dopo essere stato il fautore del tracollo del calcio in città, ci auguriamo non voglia far fallire l’altro pilastro cittadino come la sanità. Confidiamo nel rettore, sperando che tenga duro nella salvaguardia dell’università e di unità operative come Cardiochirurgia e Cardiologia interventistica. Il Mater Domini non può prescindere, anche in virtù dell’aumento complessivo de posti letto che le vengono assegnati secondo decreto 136/2011, dal potenziamento delle emergenze ed acuzie.

Ci auguriamo che il Comune di Catanzaro e la presidenza del consiglio possa predisporre il prima possibile il consiglio comunale sul tema della sanità da noi richiesto, con il contributo di tutti gli addetti ai lavori. Non c’è tempo da perdere ed occorre tutelare la città di Catanzaro e l’Università prima che sia troppo tardi.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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