La Striscia

Sconfitta di misura per i giallorossi. Equilibri da rivedere

In 10 per quasi tutta la ripresa ragazzi di Cozza soccombono a un non trascendentale Latina

Non porta bene la prima trasferta dei giallorossi in Prima Divisione. Sconfitta di misura per i ragazzi di Cozza che per gran parte del secondo tempo hanno giocato in inferiorità numerica. Le novità rispetto all’esordio vincente con il Barletta sono tre. Pisseri sostituisce Faraon, fra i pali, Borghetti al posto di Pasidero nel trio difensivo va a destra con lo spostamento di Mariotti a sinistra e Ulloa è in campo dal primo minuto al posto di Maisto.

Confermato il resto della squadra che ha battuto il Barletta. Il Catanzaro parte bene e conquista subito la supremazia territoriale. Sembra la squadra autoritaria della passata stagione che ammiravamo in trasferta per i primi minuti: occupiamo la metà campo avversaria imponendo i nostri ritmi. Ma che la Seconda Divisione sia diversa dalla Prima perché il livello tecnico è molto più alto lo avevamo saggiato già contro il Barletta e anche oggi tutto questo trova conferma.

Il Latina dopo 20 minuti di sofferenza (dove il Catanzaro crea poco sotto rete) riesce a spostare il proprio baricentro in avanti e pressa con più convinzione i nostri portatori di palla aggredendoli sin dalle retrovie. Ne consegue che il Catanzaro non riesce più a fare girare palla come aveva fatto all’inizio e i due esterni neroazzurri giocando alti frenano soprattutto Squillace a sinistra mentre Fiore sulla sua corsia di competenza è più preoccupato a difendere che ad offendere. Con il passare dei minuti gli uomini guidati da Pecchia acquistano più sicurezza e cominciano a proporsi con più insistenza creando qualche pericolo non sfruttato a dovere dal centravanti Jefferson. La ripresa inizia con il Latina che aggredisce i giallorossi proprio come avevamo fatto noi nel primo tempo. Passati i primi minuti il Catanzaro si ributta in avanti ma una ripartenza del colored Agodrin risulta letale per i giallorossi protesi in avanti su azione d’angolo. Fiore non sa fare il terzino e ferma l’avversario con una spintarella; l’arbitro potrebbe sorvolare assegnando solo la punizione ma da regolamento è stata fermata un’azione di rilancio e la seconda ammonizione comporta l’espulsione dell’ex ala teatina. L’esordio di Benedetti viene pertanto anticipato, infatti, l’ex perugino entra in campo in luogo di Carboni. La superiorità numerica mette le ali al Latina. Il Catanzaro alza il suo muro con Sirignano che non sbaglia un solo colpo ma ha difficoltà a ripartire anche per l’inferiorità numerica. Lo capisce Cozza che leva prima uno sfiancato Masini (lontanissimo dalla porta) che ha svolto più o meno il lavoro che faceva Esposito l’anno scorso in luogo di Cruz e infine Fioretti per la mezzapunta D’Agostino. Il Latina però passa in vantaggio. L’azione nasce da un errato disimpegno di Mariotti che porta palla in fase di disimpegno, anziché scaricarla subito per il compagno vicino. Nasce così l’angolo decisivo che i pontini sfruttano a dovere con uno schema studiato in allenamento e tanto di cappello per l’eurogoal di Barraco che batte l’incolpevole Pisseri. Con il tridente iniziale sostituito il Catanzaro dovrà rincorrere spuntato dai suoi attaccanti. Nei cinque minuti finali e in più quelli di recupero il Catanzaro per forza d’inerzia si getta in avanti (nel frattempo a due minuti dalla fine veniva ristabilità la parità numerica) e dopo aver provato con alcuni cross di Squillace sbagliati crea due occasioni per raggiungere un pareggio che alla fine dei conti sarebbe meritato. Prima Bindi salva in mischia su una punizione messa nel mezzo da Quadri e poi D’Agostino con un’azione personale sfiora il goal con un sinistro da fuori. Il triplice fischio finale sancisce la prima sconfitta di questo campionato.

Che dire? Nessun dramma sia chiaro. Giudicare il Catanzaro dopo questa partita non è facile perché si è ancora agli inizi ma sul modulo che adottiamo qualcosa va detto. In fase di possesso palla e quando siamo nella metà campo avversario possiamo pure essere belli e pericolosi ma se gli avversari ti bloccano una delle tue migliori fonti di gioco (ad esempio gli inserimenti di Squillace) diventiamo prevedibili. I lanci lunghi di Quadri a scavalcare il centrocampo per il solo Fioretti che da solo doveva lottare con due giganti esperti come Giosa e Cottafava per certi versi hanno rappresentato la nostra difficoltà nel produrre gioco e soprattutto inserimenti dalle zone laterali.

Meglio quando riuscivamo (specie nei minuti iniziali) a giocare palla a terra verticalizzando, ma nel momento in cui il Latina ha preso le misure non siamo stati più pericolosi, infatti, il loro portiere è stato chiamato in causa solo nel forcing finale. La difesa a tre ha concesso poco anche se siamo stati graziati dal loro centravanti in almeno due occasioni; sicuro è apparso Pisseri incolpevole sul goal subito. Goal che però poteva essere evitato se Mariotti non perdeva palla in fase di ripartenza e non provocava l’angolo da cui è scaturita la splendida esecuzione di Barraco. Nel mezzo Quadri mai ha trovato qualcuno sulle ali per scaricare palloni giocabili, perché sia Squillace che Fiore (emblematica l’azione dell’espulsione) erano costretti a giocare bassi. Infine una nota sul tridente offensivo. Masini, continuando a giocare così dovrà avere il tempo d’abituarsi a stare lontano dall’area di rigore. Emblematica e anomala è stata l’azione quando ha provocato l’ammonizione dell’avversario partendo con la palla al piede dalla nostra metà campo. Un’azione impensabile la scorsa stagione dopo aver conosciuto le caratteristiche del nostro attaccante. Domenica staremo a guardare gli altri e avremo una settimana di tempo per preparare la sfida con il Benevento senza l’esterno Fiore. Il mister dovrà essere bravo a ricercare quegli equilibri necessari per poter continuare a giocare a trazione anteriore, bella quanto si vuole ma che deve essere comunque supportata da un gioco collettivo e sulle fasce fatto d’azioni offensive e allo stesso tempo da repentini ripiegamenti. Per fare questo occorre capire se il Catanzaro ha in rosa quegli elementi adatti che amalgamati possano interpretare lo schema vincente della scorsa stagione rammentando però che in questa categoria gli avversari, pur se non trascendentali come quelli visti oggi, hanno un tasso tecnico superiore agli avversari della Seonda Divisione e in più un elevato tasso tecnico in quanto annoverano nelle proprie fila elementi di provata esperienza.

Forza Ragazzi e Forza Catanzaro, la sconfitta non è un dramma, adesso ripartiamo tutti insieme come abbiamo sempre fatto.

SF 

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento